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Dal Fabbro utilities Utilitalia

Nel 2024 le utilities italiane hanno investito 8,5 miliardi di euro. Report Fondazione Utilitatis

Per il presidente di Utilitalia, Luca Dal Fabbro, “i dati testimoniano la centralità del comparto delle utilities per consentire al Paese di affrontare le sfide e di cogliere le opportunità della transizione ecologica e digitale. Si tratta di un settore strategico per l’Italia sul fronte degli investimenti, dei servizi offerti ai cittadini e del valore economico generato”

Il volume complessivo degli investimenti realizzati nel 2024 dalle utilities italiane raggiunge gli 8,5 miliardi di euro, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Più di un terzo di queste risorse è stato destinato alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione e all’economia circolare, a conferma dell’impegno crescente del settore nel sostenere la transizione ecologica e quella digitale.

Il valore aggiunto distribuito ai diversi stakeholder, invece, ammonta a 16 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto di Sostenibilità “Il ruolo delle utilities nella costruzione di un futuro sostenibile”, elaborato anche quest’anno da Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia su un campione di oltre 100 aziende rappresentative del settore, presentato oggi alla Fiera Ecomondo di Rimini.

GLI INVESTIMENTI DELLE UTILITIES SALGONO DA 7,4 A 8,5 MILIARDI

Nel 2024 gli investimenti complessivi delle utilities italiane hanno raggiunto 8,5 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 7,4 miliardi dell’anno precedente. Di questi, oltre 3 miliardi – pari al 37% del totale, in aumento rispetto all’anno precedente – sono stati destinati alle sfide della decarbonizzazione, della digitalizzazione e dell’economia circolare.

La decarbonizzazione resta una priorità strategica per il settore, con oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti, in crescita rispetto agli 1,1 miliardi del 2023. In proposito, il 78% dell’energia prodotta dalle utilities proviene da fonti rinnovabili, mentre la flotta a basso impatto ambientale conta quasi 12.000 mezzi (pari al 26% del totale), impiegati in gran parte nei servizi di raccolta dei rifiuti.

I RISULTATI SU EMISSIONI ED ECONOMIA CIRCOLARE

Sul fronte delle emissioni, l’analisi di un sotto-campione di aziende rappresentativo del sistema associativo, evidenzia una riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) del 12% e delle emissioni indirette da consumo energetico (Scope 2) del 15% rispetto al 2018. Un risultato che conferma il contributo concreto delle utilities alla decarbonizzazione e all’efficienza energetica dei servizi pubblici.

Sul fronte dell’economia circolare, gli investimenti segnano un importante balzo in avanti e superano 1 miliardo di euro, contro i 530 milioni dell’anno precedente: un impegno che ha contribuito a portare la percentuale di riciclo dei rifiuti differenziati al 94% e il riutilizzo o recupero dei fanghi di depurazione al 96%.

IL RUOLO DELLA DIGITALIZZAZIONE NELLE UTILITIES

Anche la digitalizzazione registra un forte incremento, con 780 milioni di euro di investimenti (+30%): oggi il 43% della rete idrica risulta distrettualizzata, mentre i contatori intelligenti del gas rappresentano il 69% del totale installato. Il valore aggiunto distribuito agli stakeholder – lavoratori, azionisti, Pubblica Amministrazione, finanziatori e comunità locali, oltre a quanto reinvestito nelle aziende – è stato pari a 16 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto ai 14,6 miliardi dell’anno precedente. A questo si aggiungono 27,8 miliardi di euro di spesa verso i fornitori, di cui il 54% destinato a realtà locali, a conferma del ruolo delle utilities come motore di sviluppo territoriale e sostenibile.

“Questi numeri – ha commentato il presidente di Utilitalia, Luca Dal Fabbro – testimoniano la centralità del comparto delle utilities per consentire al Paese di affrontare le sfide e di cogliere le opportunità della transizione ecologica e di quella digitale. Si tratta di un settore strategico per il nostro Paese sul fronte degli investimenti, dei servizi offerti ai cittadini e del valore economico generato. Ora, anche alla luce del contesto geopolitico, la sostenibilità e la sicurezza delle infrastrutture e delle reti saranno temi sempre più interconnessi, che richiederanno alle utilities un ulteriore sforzo in termini di investimenti e di acquisizione del know-how necessario”.

L’ATTENZIONE CRESCENTE AL TEMA DELLE POLITICHE DI SOSTENIBILITÀ E INCLUSIONE

Il rapporto evidenzia una crescente integrazione dei principi ESG nel modello di business delle utilities. Il 61% delle aziende – spesso anche in assenza di obblighi normativi – elabora un proprio rapporto di sostenibilità, mentre il 54% si è dotato di una struttura organizzativa dedicata e il 46% ha inserito obiettivi espliciti di sostenibilità all’interno del piano industriale.

L’indagine “Dinamiche D&I nelle utility italiane” elaborata dall’Osservatorio D&I costituito tra Utilitalia, Fondazione Utilitatis e Università degli studi di Milano – Bicocca valuta, dal 2024, le performance delle aziende in materia di politiche di diversità e inclusione. L’esame dei dati evidenzia un quadro generale dinamico, caratterizzato da un accrescimento della consapevolezza dell’importanza strategica della D&I.

I valori più alti del D&I Index si rilevano per la vocazione al territorio (52%), la neutralità delle politiche di selezione e assunzione del personale (56%) e le politiche di valutazione e premialità del personale (39%). L’analisi non manca di evidenziare alcune aree di miglioramento: solo il 28% delle aziende ha la certificazione sulla parità di genere, persiste il gender gap soprattutto tra i dirigenti (18%) e nei ruoli dirigenziali: 6% di donne Direttore Generale e meno dell’11% di donne con responsabilità nelle prime linee di riporto al vertice e con disponibilità di budget.

Per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro, il 60% delle aziende monitora i near miss (incidenti mancati), mentre il 72% adotta sistemi certificati di gestione della sicurezza, a conferma di un impegno concreto nella prevenzione e nella tutela delle persone.

MAZZOLA (UTILITATIS): “LE UTILITIES GENERANO VALORE DURATURO PER CITTADINI E TERRITORI”

Per il presidente di Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola, “le aziende associate condividono un impegno comune verso la sostenibilità e l’inclusione, promuovendo una gestione responsabile delle risorse, l’innovazione al servizio delle comunità e ambienti di lavoro equi e aperti alla diversità. Come evidenziato dal Rapporto di Sostenibilità, le utilities, attraverso un approccio etico e partecipativo, contribuiscono a generare valore duraturo per i cittadini e i territori, destinando l’85% degli investimenti realizzati (oltre 7 miliardi) proprio a beneficio del territorio in cui operano”.

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