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Nucleare

Nucleare, Praga sta pensando se sostituire le vecchie centrali

Pesano i costi troppo alti per la realizzazione di nuovi reattori. L’ipotesi più probabile al momento è l’allungamento della vita operativa degli impianti

Da oltre tre decenni, i reattori nucleari nei pressi di Dukovany, un comune a 170 km a sud-est di Praga, costituiscono una parte fondamentale del sistema energetico ceco. Ma ora si sta avvicinando il loro pensionamento e il governo di Andrej Babis sta pensando di sostituirli.

IL NODO È IL COSTO: DIVERSE IPOTESI SUL TAVOLO

nucleareI reattori, di proprietà di CEZ, il gruppo energetico controllato dallo Stato, verranno dismessi nel 2035. Dati i lunghi tempi di realizzazione dei progetti nucleari, i funzionari governativi e aziendali hanno passato l’anno scorso a discutere se – e come – finanziare la loro sostituzione. Con un altro impianto gestito da CEZ a Temelin, i reattori di Dukovany hanno rappresentato circa due quinti del fabbisogno energetico ceco lo scorso anno, rendendo la loro scadenza una delle decisioni più importanti e potenzialmente più costose che il governo di Babis dovrà affrontare. Gli analisti stimano che la costruzione di nuovi reattori costerebbe almeno 100 miliardi di corone ceche (3,8 miliardi di euro) ciascuna, ovvero circa un terzo della capitalizzazione di mercato di CEZ.

I DUBBI DI PRAGA SONO ANCHE QUELLI DI ALTRI PAESI

I dubbi di Praga rispecchiano i dibattiti che stanno avvenendo in altre parti dell’Europa centrale: anche la Polonia sta discutendo se costruire una propria centrale nucleare, mentre Vladimir Putin a settembre ha annunciato che il gruppo nucleare statale russo Rosatom inizierà presto la costruzione di due nuovi reattori in Ungheria.

PROBABILE UN PROLUNGAMENTO DELLA VITA DELLA CENTRALE DI DUKOVANY

Il problema sono soprattutto gli enormi costi: un’opzione a cui si sta pensando e fa rilevare allo Stato le azioni di minoranza, consentendo a un’entità interamente di proprietà statale di avviare nuovi progetti nucleari. Oppure di scindere in due CEZ, con lo scorporo delle attività di distribuzione e rinnovabili, e quelle di carbone e nucleare. Babis, tuttavia, si è detto contrario a questa ipotesi, così come all’idea di fornire garanzie statali a CEZ. Il governo potrebbe cercare quindi di guadagnare più tempo cercando di prolungare la vita dell’impianto di Dukovany per altri 10 anni. Tuttavia, anche se in ritardo, il governo ceco dovrà prima o poi decidere cosa fare

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