Oggi, partecipando alla fiera Ecomondo a Rimini, il ministro Pichetto ha annunciato che “questo governo farà il deposito delle scorie nucleari in tempi brevi”
Deposito per le scorie nucleari: a che punto siamo? Il mese scorso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha stabilito che accetterà le autocandidature da parte dei Comuni interessati, a fianco dei 67 siti individuati da Sogin, l’ente pubblico incaricato dello smantellamento nucleare.
Per costruire il deposito serviranno 900 milioni di euro, 4.000 operai e durerà almeno 4 anni. L’impianto sarà composto da 90 elementi in calcestruzzo armato – le cosiddette “celle” -, che a loro volta conterranno i moduli in cemento dove verranno collocati i contenitori di metallo con i rifiuti. Il deposito includerà anche un parco tecnologico per la ricerca e lo studio sui rifiuti nucleari e un ristoro economico da definire con Sogin.
PICHETTO: A BREVE REALIZZEREMO IL DEPOSITO DELLE SCORIE NUCLEARI
“Questo governo realizzerà il deposito delle scorie nucleari. Non dico entro Natale, ma in tempi molto brevi. Ci sto lavorando tutti i giorni”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, agli Stati generali della green economy, all’interno della fiera Ecomondo a Rimini. “Abbiamo 22 container di scorie ad alta intensità in Slovacchia, Francia e Inghilterra. Poi – ha aggiunto Pichetto – attualmente abbiamo 98.000 metri cubi di scorie a bassa e media intensità, che sono essenzialmente ospedaliere. Chi dice che non vuole il deposito delle scorie, è pronto a dire ad un suo famigliare o amico ‘non fare la Pet in ospedale perché produce scorie’? Noi mediamente produciamo 1.000 metri cubi al mese di scorie a media e bassa intensità, dobbiamo trovare una soluzione. Dopo 30 anni non ce l’abbiamo ancora fatta, ma questo governo farà il deposito”.
MORASSUT: PASSARE DAGLI ANNUNCI AI FATTI
“Ricordo – ha dichiarato il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut – che, quando avviai la procedura, ferma da 30 anni, per l’individuazione delle aree idonee, la destra di Fratelli d’Italia, della Lega e di Forza Italia protestò. Era il gennaio del 2020. Spero che, oltre agli annunci, si faccia qualcosa”.
ITALIA NOSTRA: QUASI TUTTA L’ITALIA COLLINARE È ESCLUSA DAI 67 SITI
“Italia Nostra condivide la necessità di trovare una soluzione al problema del deposito delle materie radioattive e di allargare i siti considerati idonei perché siamo molto perplessi sul risultato della selezione precedente, che propone 67 siti che si trovano però in sole 5 aree dell’Italia. Questo potrebbe diventare un insuccesso per il prosieguo dell’iniziativa”. Lo ha dichiarato Roberto Cuneo, membro della Commissione Energia di Italia Nostra, durante le audizioni in Commissione Ambiente alla Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante modifica all’articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, in materia di procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità.
Per Cuneo “è stata una selezione fatta perlopiù dal punto di vista geologico, che non ha considerato gli aspetti di economia del territorio e di utilizzo equilibrato dello stesso. Siamo di fronte ad un progetto di 150 ettari con una notevole quantità di edifici, quindi gli aspetti di economia territoriale e paesaggistica avrebbero dovuto essere considerati come criteri di scelta. Inoltre, il criterio di considerare idonee solo le aree con una pendenza inferiore al 10% ci sembra improprio, perché così quasi tutta l’Italia collinare è stata esclusa. Bisogna dotarsi di strumenti per allargare il quadro di idoneità”.
WWF: L’AUTOCANDIDATURA RISCHIA DI FAR ALLUNGARE I TEMPI
Per Stefano Lenzi, responsabile Ufficio relazioni istituzionali di WWF Italia, “il fatto che la CNAI preveda un’autocandidatura da parte degli enti locali ci fa domandare come si possa garantire il conferimento e l’isolamento dei radionuclidi dalla biosfera per assicurare la protezione della popolazione, dell’ambiente e dei beni. Si rischia di allungare i tempi e di delegittimare il processo partecipativo fatto con CNAPI e CNAI. Il nostro orientamento è che le cose restino come sono, perché il processo partecipativo e l’approfondimento tecnico-scientifico che sono stati fatti nel tempo sono nati da una collaborazione tra soggetti tecnici di grande spessore e gli enti coinvolti, e non è il caso di mettere in panne questo processo partecipativo e decisionale”.
LEGAMBIENTE: DDL SU DEPOSITO ERRATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E POLITICO
“Siamo assolutamente favorevoli affinché si realizzi il deposito delle scorie radioattive, perché l’attuale gestione delle scorie nei siti produttivi delle ex centrali è inadeguata e pericolosa”. Così Andrea Minutolo, responsabile dell’ufficio scientifico di Legambiente, che ha aggiunto: “il disegno di legge proposto è sbagliato sia dal punto di vista politico che tecnico. Il consenso si ottiene partendo dal basso, attraverso percorsi partecipativi di confronto e di scelte condivise, mentre in questo caso sembra un’imposizione dall’alto che cambia le regole in corsa e smonta l’enorme sforzo tecnico fatto in oltre 10 anni. Fare tabula rasa di tutto quanto è stato fatto è un autogol”.
“Dal punto di vista tecnico – ha aggiunto Minutolo – ci sono diversi problemi. Il fatto di potersi autocandidare annulla il percorso di VAS che era stato fatto finora. Un altro errore tecnico è il fatto che l’eventuale autocandidatura di un sito sarebbe passibile di ricorso al Tar o alla giustizia europea, perché in tribunale sarebbe molto difficile garantire l’idoneità di un sito che inizialmente era stato bocciato. Infine, anche nel caso in cui si arrivi all’autocandidatura di un Comune, il progetto avrà comunque bisogno di una procedura autorizzativa di VIA e di VAS. E, considerato che i requisiti tecnici e ambientali non sono idonei in partenza – proprio in quanto si tratta di un0autocandidatura – il decisore tecnico non potrà mai autorizzare un impianto del genere. Ala fine, quindi, se questo disegno di legge andrà in porto farà perdere tempo a tutti e vanificherà gli sforzi fatti”.