Gli industriali di Milano chiedono il nucleare subito, Garrone lancia il piano Erg incentrato su eolico e solare, il sindaco di Londra esorta ad agire contro il climate change, il Commissario per l’Energia Simson sottolinea il ruolo delle rinnovabili per l’indipendenza energetica dell’Ue. La rassegna dei giornali
Gli industriali di Milano lanciano l’allarme: puntare subito sul nucleare in attesa di una convergenza a livello Ue sul mercato unico dell’energia e su un prezzo competitivo unico. Garrone presenta il piano di Erg, che punta su sole e vento. Il sindaco di Londra Kahn esorta ad agire concretamente contro il climate change e racconta i traguardi raggiunti negli ultimi anni dalla città inglese. Kadri Simson, Commissario Ue per l’Energia, sottolinea il ruolo delle rinnovabili nel raggiungimento dell’indipendenza energetica del Continente.
SPADA (ASSOLOMBARDA): NUCLEARE SUBITO O RISCHIO DEINDUSTRIALIZZAZIONE
“L’allarme lanciato dagli industriali di Milano è di quelli seri. Forse proprio per questo Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, prima territoriale di Confindustria, ci arriva per grafi A chi gli chiede della congiuntura economica, Spada parte con una buona notizia: Nonostante due conflitti in corso, anche l’Ue ha alzato le stime di crescita dell’Italia allo 0,9% quest’anno. La crescita italiana ha sorpreso in positivo nel 2023, non solo ha superato i modesti ritmi della pandemia, è stata anche pari al doppio di quella media dell’Eurozona”, si legge sull’edizione odierna de Il Corriere della Sera.
“(…) Dopo la pandemia la situazione è peggiorata. E’ vero abbiamo ricostituito gli approvvigionamenti facendo a meno del gas russo. Ma i prezzi sono più alti, anche perché una buona fetta di queste forniture è costituita dal Gnl, gas naturale liquefatto. Il risultato è che il costo dell’energia per le imprese italiane è strutturalmente superiore almeno del 30% rispetto a quello di Germania e Francia e il costo pagato dalle imprese europee in certi periodi + arrivato ad essere addirittura 7 volte più che in Usa e in Cina”, continua Spada.
“(…) La prima via d’uscita è, come suggeriscono le linee guida del B7 di Confindustria, che verranno presentate oggi alla presidenza italiana del G7, una convergenza a livello Ue sul mercato unico dell’energia e su un prezzo competitivo unico. Nell’attesa che qualcosa cambi dobbiamo puntare sul nucleare”, si legge sul maggiore quotidiano nazionale.
GARRONE: “PIANO COMPLESSO PER SCENARI ENERGIA”
“Il sole e il vento per spingere il business di Erg. Ma in prospettiva nuove sfide, parchi ibridi per eolico e solare, lo stoccaggio di energia, fino ad arrivare all’idrogeno green. Tutto nei prossimi tre anni, la durata del nuovo piano industriale, con un investimento di 1,2 miliardi per aumentare la capacità installata di 1,2 Gigawatt. Alessandro Garrone, vicepresidente esecutivo di Erg, riassume la strategia del gruppo che ha appena approvato i conti del primo trimestre, chiuso con 218 milioni di ricavi”, si legge sull’edizione odierna de La Repubblica.
“(…) Un piano complesso, gli scenari dell’energia non sono più così lineari, i prezzi oscillano, aumenta il costo del denaro e dei materiali e resta in primo piano la tematica del gas. In questo contesto puntiamo a crescere nelle geografie in cui siamo presenti, con un’attenzione ai nuovi investimenti che non significa prendere tutto ciò che arriva, ma scegliere”, ha detto Garrone al quotidiano Gedi.
“(…)Teniamo sempre gli occhi e le orecchie aperte, ma nel piano non c’è nulla al momento. Se poi arrivano altre opportunità interessanti le prendiamo, siamo sempre stati molto flessibili”, ha detto il vicepresidente esecutivo di Erg riguardo nuovi Paesi a cui stanno guardando.
KAHN: “CLIMATE CHANGE REALE, LONDRA RIDOTTO INQUINAMENTO 50%”
“Papa Francesco non è solo la guida del mondo cattolico, è un leader globale. Ha ben chiaro che il futuro dell’umanità è in pericolo per la crisi climatica e vuole dare una speranza: per questo ha convocato in Vaticano noi sindaci e governatori che stiamo agendo contro il riscaldamento globale”. Sadiq Khan, primo cittadino di Londra appena rieletto per il terzo mandato consecutivo, è reduce dal suo primo incontro con il Pontefice. E’ tra gli amministratori pubblici di tutto il Pianeta convocati per un summit di tre giorni all’ombra di San Pietro dal titolo Dalla crisi alla resilienza climatica”, si legge sull’edizione odierna de La Repubblica.
“(…) Possiamo essere di aiuto agli altri, in virtù delle azioni che città come Londra hanno messo in pratica. Ed è questo il senso del Protocollo che abbiamo firmato in Vaticano: dire alle Nazioni Unite e alla prossima Cop che sì può lavorare insieme alle città per salvare il Pianeta. (…) Abbiamo ridotto del 50% l’inquinamento nella nostra area urbana. Abbiamo oggi la più grande flotta in Europa occidentale di bus elettrici a zero emissioni. Abbiamo piantato 500mila alberi. Abbiamo potenziato le piste ciclabili e reso più facile andare in bici. Abbiamo imboccato la strada per abbandonare i combustibili fossili. Per tutti questi motivi Londra è ora tra le città leader nella lotta ai cambiamenti climatici. Ma con queste misure non solo abbiamo ridotto le emissioni di CO2. Abbiamo anche dimostrato che le città hanno soluzioni e le adottano, mentre molti governi nazionali tergiversano”, ha detto il sindaco di Londra al quotidiano Gedi.
“(…) Il cambiamento climatico è reale, sta accadendo, anche a Londra. Dovrebbe essere sufficiente a spingerci all’azione, sia per rispondere alle emergenze meteo che per fermare l’inquinamento atmosferico. Come ci ha ricordato papa Francesco, milioni di persone in tutto il mondo muoiono prematuramente per la cattiva qualità dell’aria. A Londra circa 4mila persone muoiono ogni anno per l’inquinamento atmosferico: abbiamo bambini con problemi respiratori, adulti con tumori ai polmoni, demenza, patologie cardiache e altre malattie esacerbate dallo smog. Tutto questo deve suonare come una campanella d’allarme per le grandi città europee: occorre agire adesso”, ha aggiunto il primo cittadino di Londra.
SIMSON (UE): “RINNOVABILI AIUTERANNO INDIPENDENZA ENERGETICA UE
“Due anni fa, quando i carri armati russi hanno penetrato i confini ucraini, l’Europa si è resa conto di una pericolosa condizione di dipendenza: facevamo così tanto affidamento sulla Russia per le forniture di gas, petrolio e carbone che la nostra sicurezza energetica era a repentaglio. L’Ucraina si è dimostrata coraggiosa, resiliente e determinata nella sua risposta. Al contrario, essendo diventata così dipendente dall’energia russa, alcuni si sono chiesti se l’Europa fosse in grado di reagire politicamente- o se l’avrebbe fatto”, scrive Kadri Simson, Commissario Ue per l’Energia, sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.
“(…) RepowerEU ha permesso all’Europa di superare due inverni senza risentire di carenze energetiche. Siamo riusciti a tenere le luci accese e a riscaldare le nostre case. Tuttavia, Repower EU non è solo uno strumento temporaneo di risposta a una crisi, ma è la strada scelta dall’Europa per raggiungere l’indipendenza energetica. La diffusione senza precedenti delle energie rinnovabili nell’Ue ne è la prova: se nel 2021 l’energia elettrica proveniva per il 39% da fonti rinnovabili e per il 36% da combustibili fossili, nel 2023 questi dati sono passati rispettivamente al 45% e al 28% e nei prossimi anni continueremo sicuramente a osservare questa tendenza”, scrive Kadri Simson sul quotidiano di Confindustria.
“(…) Attualmente vengono installati volumi record di impianti per l’energia eolica e solare. L’Europa ha la maggiore riserva di progetti sull’idrogeno verde al mondo e l’aumento della produzione di biometano genererà nuove entrate e opportunità per decarbonizzare l’industria. Il lancio di tecnologie all’avanguardia, come gli impianti eolici offshore galleggianti, è in corso. Stiamo pianificando e costruendo le reti elettriche del futuro. Tutto ciò consentirà alle imprese e ai cittadini europei di acquistare liberamente energia verde quando e dove vogliono nei volumi necessari”, si legge sul giornale.