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Nucleare, sostenibilità e rinnovabili per arginare lo tsunami energetico sull’Italia

Cosa hanno detto Gava, Ricotti, Giogetti e Arrigoni nel loro intervento al convegno “È l’Italia che vogliamo” organizzato dalla Lega negli spazi della Lanterna di Roma.

“È vero che abbiamo degli obiettivi sfidanti da raggiungere, ma è altrettanto vero che non ci corre dietro nessuno e non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Sul Fit for 55 abbiamo sempre detto che non bisogna andare troppo veloci altrimenti rischiamo di schiantarci, perché si rischia di mettere in ginocchio l’economia non solo dell’Italia ma anche dell’Europa”. Lo ha detto la sottosegretaria al Mite Vannia Gava al convegno della Lega alla Lanterna di via del Corso. Per quanto riguarda invece il RepowerEU, la cui bozza verrà presentata mercoledì prossimo, “pare che all’interno si parli di modificare i fondi del green deal per quanto riguarda la costruzione di gasdotti, rigassificatori e anche oleodotti. Rispetto allo scorso anno quindi è cambiato moltissimo, soprattutto nelle ultime settimane. Oggi si parla con maggiore concretezza perché tutti vogliamo uno sviluppo sostenibile, ma il nostro Paese ha bisogno di svilupparsi e di lavorare”.

RICOTTI: CONTRIBUTO DEL NUCLEARE FONDAMENTALE

“Se abbiamo davvero a cuore la lotta ai cambiamenti climatici non ci si può dimenticare del contributo che può dare il nucleare”. Per quanto riguarda il futuro “sicuramente ci sarà il contributo che daranno i 441 reattori presenti in tutto il mondo che forniscono il 26% di elettricità pulita. Questi reattori tra 10 anni avrebbero dovuto chiudere, ma la cui vita operativa verrà estesa di altri 20 anni”, ha aggiunto Mario Ricotti presidente del Consorzio inter-universitario per la ricerca tecnologica nucleare.

GIORGETTI: ENERGIA FATTORE DI SICUREZZA STRATEGICA

“L’energia è un fattore di sicurezza strategica – ha detto nel suo intervento il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti -: chi la produce e ha fatto una politica di approvvigionamenti intelligente è sicuro e autonomo, chi non l’ha fatta dipende da altri. Oggi l’Europa è un po’ tutta in ritardo e quindi si trova a dover decidere se accettare una sorta di ricatto ideologico o arrangiarsi come in tanti stanno cercando di fare. Questa è una scelta politica e come tutte le scelte politiche implica un orizzonte temporale pluriennale. I paesi manifatturieri come l’Italia che di energia hanno bisogno non possono ignorare il fatto che scelte di sostenibilità ambientale non possono ignorare la sostenibilità economica delle imprese e la sostenibilità sociale di lavoratori e cittadini”.

ARRIGONI: BISOGNA ARGINARE LO TSUNAMI CHE SI STA ABBATTENDO SULL’ITALIA

Quello degli aumenti dei prezzi dell’energia “è uno tsunami che si sta abbattendo sulle imprese e sulle famiglie italiane, è un freno alla ripresa economica. L’Italia ha un primato negativo, facendo un confronto con la Germania noi storicamente abbiamo avuto un prezzo dell’energia del 15% maggiore, lo scorso anno questo gap si è alzato al 30% e nei primi mesi di quest’anno siamo al 36%. Bisogna portare avanti tutte le tecnologie che permettono la decarbonizzazione”, ha chiuso Paolo Arrigoni, responsabile energia della Lega e senatore del Carroccio. “Le rinnovabili da solo da sole non bastano, soprattutto non può bastare lo sviluppo che fa la parte del leone né il fotovoltaico e l’eolico, che non sono programmabili perché dipendono da quando ci sono il sole e il vento. Abbiamo la necessità di sviluppare dei sistemi di accumulo che oggi a livello industriale non esistono, quindi bisogna fare ricerca e sviluppo e soprattutto sviluppare delle tecnologie che non siano basate sul litio, altrimenti ci legheremmo ancora di più mani e piedi alla Cina”.

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