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Che cosa ha deciso l’Opec+ e come cambia il mercato del petrolio

Dopo il rinvio del 26 novembre, ieri si è tenuta la tanto attesa riunione dei Paesi produttori di petrolio. Ecco cosa hanno deciso e gli effetti

La giornata di ieri non è stata solo quella inaugurale della ventottesima conferenza mondiale sul clima, la Cop28 di Dubai. Si è tenuta, come comunicato nei giorni precedenti, la riunione dei Paesi produttori di petrolio, cioè dell’Opec+, per decidere le prossime mosse sulla produzione per inizio anno. Ecco tutti i dettagli.

OPEC+ CONFERMA I TAGLI ALLA PRODUZIONE DI PETROLIO

“Il segretariato dell’OPEC ha preso atto dell’annuncio da parte di diversi paesi dell’OPEC+ di ulteriori tagli volontari al totale di 2,2 milioni di barili al giorno, volti a sostenere la stabilità e l’equilibrio dei mercati petroliferi”. Si apriva così la nota ufficiale dell’Organizzazione dei produttori di greggio. Dunque, tutto confermato sui prossimi tagli alla produzione di petrolio. “Questi tagli volontari sono calcolati a partire dal livello di produzione richiesto nel 2024 secondo la 35a riunione ministeriale dell’OPEC tenutasi il 4 giugno 2023 e si aggiungono ai tagli volontari precedentemente annunciati nell’aprile 2023 e successivamente prorogati fino alla fine del 2024”.

Quanto ai dettagli sui singoli Paesi: “questi ulteriori tagli volontari sono annunciati dai seguenti paesi OPEC+: Arabia Saudita (1.000 mila b/d); Iraq (223 mila b/d); Emirati Arabi Uniti (163 mila b/d); Kuwait (135 mila b/d); Kazakistan (82 mila b/d); Algeria (51 mila b/d); e Oman (42 mila b/d) a partire dal 1° gennaio fino alla fine di marzo 2024. Successivamente, al fine di sostenere la stabilità del mercato, questi tagli volontari saranno restituiti gradualmente in base alle condizioni di mercato”.

Sulla Russia: “Quanto sopra si aggiungerà al taglio volontario annunciato dalla Federazione Russa di 500 mila barili al giorno per lo stesso periodo (a partire dal 1° gennaio fino alla fine di marzo 2024), che sarà effettuato dai livelli medi di esportazione dei mesi di maggio e giugno del 2023, e consisterà in 300 mila barili al giorno di petrolio greggio e 200 mila barili al giorno di prodotti raffinati”.

ANCHE IL BRASILE ADERISCE ALL’ORGANIZZAZIONE

E’ stata poi anche l’occasione, quella di ieri, per ratificare l’ingresso in Opec+ del Brasile. Ecco la nota ufficiale riguardo questa decisione.

“L’incontro ha accolto con S.E. Alexandre Silveira de Oliveira, ministro delle miniere e dell’energia della Repubblica federativa del Brasile, che aderirà alla Carta di cooperazione OPEC+ a partire da gennaio 2024. L’incontro ha riaffermato il costante impegno dei paesi partecipanti nella dichiarazione di cooperazione (DoC) a garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato. Alla luce degli attuali fondamentali del mercato petrolifero, la riunione:

  1. Ha riaffermato il quadro della dichiarazione di cooperazione, firmata il 10 dicembre 2016 e ulteriormente approvata nelle riunioni successive, tra cui la 35a riunione ministeriale dell’OPEC e non dell’OPEC il 4 giugno 2023; nonché la Carta di cooperazione, firmata il 2 luglio 2019.
  2. Ha notato che, conformemente alla decisione della 35a riunione ministeriale dell’OPEC e non dell’OPEC, il completamento della valutazione da parte delle tre fonti indipendenti (IHS, Wood Mackenzie e Rystad Energy) per il livello di produzione che può essere raggiunto nel 2024 da Angola, Congo e Nigeria come segue: Angola a 1.110 t/bd, Congo a 277 t/bd e Nigeria a 1.500 t/bd.
  3. La 37a riunione ministeriale dell’OPEC e non dell’OPEC si terrà il 1° giugno 2024 a Vienna.

GLI SCENARI PER I MERCATI DEL PETROLIO

Veniamo agli scenari della decisione sui nuovi tagli per il primo trimestre del 2024.

Oggi il petrolio ha registrato un netto calo in apertura di giornata (anche se le quotazioni sono già in ripresa), confermando le sensazioni emerse già ieri alla strettissima vigilia della riunione. Il che, rileva d’esempio Mariangela Pira nei suoi Tre fattori del giorno per SkyTg24, è un bene per l’inflazione. Scendono le quotazioni perché quello deciso ieri da Opec+ è un taglio della produzione per il primo trimestre ’24 inferiore del previsto dal mercato.

Come ricorda Pira nel suo podcast, Arabia Saudita e Russia rappresentano più del 40% della produzione totale di petrolio. E i tagli da 2,2 milioni di barili al giorno sono stati confermati. Adesso – ricorda ancora la giornalista – la produzione di Opec è pari a 43 milioni di barili al giorno.

Secondo Novak, vicepremier russo e ex ministro dell’Energia, Mosca provvederà a dei tagli anche per il greggio e altri prodotti. A livello economico, conclude oggi Pira, questi tagli dovranno coniugarsi con il rallentamento economico già previsto per il prossimo anno e che genererà inevitabilmente un surplus di offerta del petrolio, il che potrà ripercuotersi in negativo – dalla prospettiva dei produttori – sui prezzi.

Altri dubbi dopo la decisione di ieri riguardano, poi, il carattere volontario dei tagli annunciati. E, la querelle dei Paesi africani: l’Angola ad esempio ha annunciato che intende produrre più di quanto stabilito da Opec+.

 

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