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Cingolani

Per Cingolani la transizione necessita di tempi lunghi. L’intervista al Corriere

Le dichiarazioni del numero uno del Ministero per la Transizione Ecologica al quotidiano di via Solferino. 

Roberto Cingolani, ministro per la Transizione ecologica, non cambia posizione. Sulla transizione ecologica, dice stamani al Corriere della Sera, “il Comitato interministeriale non può legiferare dando una data per il phase out del motore endotermico”. Il riferimento è alla decisione del Cite sullo stop a diesel, benzina e ibride dal 2035, sul quale anche il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ha espresso contrarietà.

LA POSIZIONE

“Dobbiamo pensare allo smaltimento delle batterie e non solo alla costruzione delle gigafactory” aggiunge il capo del MiTE, secondo il quale oltre a spingere sulle rinnovabili “avremo bisogno di una rete intelligente di smistamento che sappia riconoscere che in questo momento produco quest’elettricità in un punto dove c’è vento”.

Eppure, erano stati dati già dei mesi (sei, ndr) alle Regioni per individuare queste zone strategiche. “Alcune hanno già dato una risposta” confessa Cingolani. Ma “non è affatto semplice” e “i segnali sono molto positivi”. Poi, ancora una precisazione. “La soluzione non può essere full eletric” perché “la transizione va fatta in un tempo lungo”.

Insomma, la posizione del MiTE non cambia. Per modernizzare l’Italia a livello energetico serve tempo e moderazione. I punti da tenere in conto sono molti ma al tempo stesso perdere tempo può risultare fatale.

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