Ecco la decisione, provvisoria. Ora la palla passa al governo di De Croo. Il 2022 sarà un anno cruciale per le scelte sul nucleare del Belgio
La settimana energetica in Belgio ha già detto molto. Nella giornata di ieri, come riporta il portale Euractiv, il regolatore di Bruxelles ha deciso temporaneamente a favore del prolungamento dell’attività dei due reattori nazionali. La decisione definitiva spetta ora all’esecutivo e dovrà arrivare in questi primi tre mesi del nuovo anno.
IL CONTESTO
Il momento governativo è molto caldo, non da oggi, sul tema nucleare. Soprattutto perché la maggioranza è ampia e include forze politiche distanti in materia. Ad esempio, da un lato i verdi propendono per l’abbandono del nucleare entro tre anni. Dall’altro i liberali francofoni vedono positivamente un prosieguo dell’attività dei reattori. D’altronde, sostengono, l’elettricità belga oggi è garantita per metà proprio dal nucleare.
Il mese scorso, ricorda Euractiv, l’esecutivo ha stabilito la deadline per l’abbandono ai reattori proprio per il 2025 ma senza rischiare alcun gap energetico. La transizione, dunque, dev’essere garantita e ciò non farebbe scopa con l’eventuale prolungamento di vita delle due centrali, obbligatoriamente decennale secondo il regolatore.
LO SCENARIO
Probabilmente si deciderà a metà marzo. L’uscita dal nucleare comincerebbe a ottobre e lo stesso premier De Croo ha definito “molto improbabile” il prolungamento di alcuni reattori. La disattivazione, ha chiarito in chiusura Euractiv, comprenderà la rimozione di tutti i materiali radioattivi e la demolizione degli edifici. Tutta la manovra deve essere completata entro il 2045.