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Mercato Tutelato

Per le bollette luce prezzi del mercato tutelato più bassi nel 2024: cosa ha detto il presidente di Arera

Domani ci sarà l’indicazione per il secondo trimestre del 2024 per quanto riguarda la componente energia delle bollette del mercato tutelato

I prezzi dell’energia elettrica nel mercato tutelato sono stati più bassi rispetto a quelli del libero nell’ultima parte del 2023 e lo saranno anche nel prossimo anno quando ci saranno 11 centesimi di differenza al kWh. Lo ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini ascoltato in commissione Attività produttive della Camera sui risultati delle aste per il Servizio a tutele graduali dell’elettricità.

NEL SECONDO SEMESTRE 2023 PREZZO MEDIO ENERGIA A 36,63 CENT DI EURO AL KWH

“L’attività di raccolta delle informazioni sui prezzi del mercato è in corso ma i dati attuali sono sostanzialmente affidabili riferendosi a 622 operatori sui 670 tenuti a rispondere. Questo è un meccanismo che abbiamo introdotto da un paio di anni che prevede una penale automatica se non rispondono alle raccolte informative. I dati per quanto riguarda il secondo semestre 2023 ci restituiscono un prezzo medio ponderato sui vari profili di mercato che è di 36,62 centesimi di euro per kWh. Naturalmente si tratta di una media e come tale tiene conto del fatto che ci sono i cosiddetti ‘bassoconsumanti’ sotto i 1000kWh l’anno che pagano di più perché le quote fisse incidono di più” ha detto il presidente di Arera “Abbiamo visto quindi una discesa dei prezzi rispetto al primo semestre del 2023 di circa il 10% e anche rispetto al 2022. Quindi il prezzo risulta di 38,78 euro al kWh nel 2023 rispetto 36,43 del 2022 un incremento riconducibile al fatto che l’andamento dei prezzi soprattuto per la tutela ha avuto una crescita e poi una diminuzione nella seconda parte dell’anno”, ha aggiunto il presidente di Arera.

PREZZO MEDIO DEL MERCATO TUTELATO A 28 CENT DI EURO AL KWH, OLTRE I 39 IL ‘LIBERO’

“Se guardiamo ai differenziali tra le due principali categorie di mercato e cioè libero e di maggior tutela, nella seconda metà del 2023 il mercato di maggior tutela è tornato a essere più basso, il prezzo medio risulta pari a 28 centesimi di euro al kWh contro i 39,18 del mercato libero e questo è da ricondursi alla crescita dei prezzi del mercato libero e al contemporaneo crollo di quelli del mercato tutelato” ha spiegato Besseghini. “Questo differenziale è ascrivibile principalmente alla componente energia che nel secondo semestre del 2023 è salita del 4,5%rispetto al primo semestre nel mercato libero ed è scesa del 59% nel servizio di maggior tutela”, ha sottolineato ancora Besseghini. “Quindi di fatto la maggior convenienza del mercato libero rispetto alla maggior tutela è rimasta elevata fino al primo trimestre del 2023 e poi si è fortemente ridotta nella seconda parte”.

PER IL 2024 TRA IL MERCATO LIBERO E TUTELATO 11 CENTESIMI DI DIFFERENZA AL KWH

“La spesa unitaria stimata per il 2024 per i clienti che hanno cambiato fornitore a dicembre 2023 vede il mercato libero su un valore di circa 38 centesimi di euro al kWh mentre per i clienti di maggior tutela siamo sui 33 centesimi di euro” ha affermato il presidente di Arera. “La spesa energia sia per il libero sia per la tutela si differenziano di 11 centesimi di euro al kWh che sono le componenti fisse che vengono definite uguali per tutte e due, servizio e mercato e che ammontano in questo caso a 11 centesimi di euro al kWh”, ha aggiunto.

DOMANI L’ULTIMA INDICAZIONE DI PREZZO PER IL MERCATO TUTELATO

“Domani ci sarà l’indicazione per il secondo trimestre del 2024”, per quanto riguarda la componente energia del mercato tutelato. “Sarà l’ultima indicazione che daremo per la tutela propriamente detta, poi continueremo a dare le indicazioni per la tutela, relativamente al fatto che la tutela fino allo svolgimento delle aste diventa il meccanismo di copertura per i cosiddetti ‘vulnerabili’. Quindi terzo e quarto trimestre avranno sostanzialmente lo stesso meccanismo di definizione della materia prima energia ma per questo specifico servizio” ha ricordato il presidente di Arera. “Il servizio a tutele graduali partirà il 1 luglio e di fatto utilizzerà un valore mensile del Pun ex post quindi non avrà nessun tipo di intervento definitorio, registrerà l’andamento mensile del prezzo unico nazionale”, ha continuato il presidente di Arera che ha ricordato che gli oneri di trasporto si definiscono annualmente e sono stati fissati a fine 2023, pertanto “si manterranno invariati nel 2024. Gli oneri generali invece vengono definiti trimestralmente e impattano su tutti i mercati”.

MODELLO UNIVERSALE PER RIENTRO IN TUTELA POTREBBE INCIDERE SULL’OPERATIVITÀ DEL MECCANISMO

Per quanto riguarda i meccanismi che garantiscono il cliente di rientrare nel servizio di tutela “emerge che ogni operatore ha un meccanismo diverso basato su call center o modulistica” o “taluni la presenza di sportelli fisici sul territorio”. Quindi “creare un modello universale finirebbe per incidere sull’operatività di questo meccanismo e nel breve periodo possiamo facilmente immaginare un allungamento dei tempi per rendere compatibile il meccanismo del modello universale con quello dei venditori” ha specificato il presidente di Arera. “Per favorire l’identificazione del canale più efficiente o più comodo per il consumatore abbiamo pubblicato sul nostro sito una pagina dedicata sul rientro in tutela per identificare il proprio fornitore e il link per esercitare il meccanismo”, ha detto Besseghini.

TRA CLIENTI DOMESTICI NON VULNERABILI E VULNERABILI DIFFERENZA DI 130 EURO L’ANNO

“Dal 1 luglio 2024 per i clienti domestici non vulnerabili del servizio a tutele graduali avranno un risparmio complessivo per ogni punto di prelievo di circa 130 euro all’anno rispetto ai clienti domestici vulnerabili che resteranno nel servizio di tutela” ha poi rammentato il presidente di Arera. “Questo risparmio presunto è solo indicativo, e potrebbe ridursi, posto che nel mese di giugno quantificheremo anche il valore effettivo del parametro gamma”, ha osservato Besseghini.

PENSARE A FACOLTÀ OPZIONE PER CHI NEL SERVIZIO A TUTELE GRADUALI MATURA REQUISITI PER VULNERABILITÀ

Per quanto riguarda il tema dell’ipotesi di un intervento normativo “volto a far transitare automaticamente nel servizio a tutele graduali i clienti identificati come vulnerabili va detto che pur essendo tale passaggio tecnicamente possibile comporterebbe una modifica per la totalità di tali clienti, e un passaggio da un profilo di tutela a essi riconosciuto e di estensione alle condizioni del tutela graduali. Non necessariamente questo risponde alle esigenze di tutela di tali clienti”, ha riferito Besseghini. “Nell’ipotesi di un intervento normativo dovrà comunque essere presa in considerazione la situazione dei clienti che staranno usufruendo del servizio a tutele graduali e che matureranno le condizioni per diventare vulnerabili dopo essere entrati nel servizio a tutela graduali. In questo caso potrebbe essere riconosciuta la facoltà di opzione fra il rientro nel servizio di vulnerabilità o il mantenimento del servizio a tutele graduali – ha aggiunto il presidente di Arera -. D’altro canto va ricordato che l’individuazione dei clienti meno pronti è stata fatta secondo criteri convenzionali e che alcuni potrebbero rinunciare ai criteri di tutela prevista, con un diritto di opzione su base attiva e volontaria entro un periodo congruo per la rinuncia a tali servizi, mitigando così le criticità di un passaggio automatico e massivo al servizio di tutele graduali”, ha concluso il presidente di Arera.

INVERSIONE DI TENDENZA SU CONCENTRAZIONE DI MERCATO RISPETTO AL 2022

“Un trend che avevamo cominciato a vedere di diminuzione del grado di concentrazione” del mercato energetico per il 2022 “intorno all’incumbert, probabilmente per effetto della crisi dei prezzi degli altri anni ha avuto un’inversione di tendenza e si è ritornati a un tasso di concentrazione indicata dall’indice Hhi che indica come in termini di energia e punti forniti si è arrivati a 2400 la cui soglia di criticità è 2000 quindi siamo decisamente sopra”, ha concluso Besseghini.

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