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Co2

Perché il 2020 potrebbe essere un anno di crisi per le raffinerie

Le nuove regole Imo sui combustibili marittimi potrebbe non essere così traumatica come pensavano le raffinerie che probabilmente vedranno assottigliarsi i margini per la crisi economica

“Il più grande perturbatore del mercato petrolifero”. Così esperti e media hanno definito le nuove regole sul carburante per il trasporto marittimo che entreranno in vigore tra meno di due mesi e che vedrà protagonisti soprattutto i raffinatori di carburante che si stanno preparando al drastico cambiamento delle specifiche.

UN CAMBIAMENTO MENO TRAUMATICO

L’industria della raffinazione di tutto il mondo ha pianificato con cura di aumentare la produzione di carburante conforme alla normativa Imo (International Maritime organization), aspettandosi un effetto a sorpresa nei mesi immediatamente precedenti il cambiamento delle regole. Ma mentre il 1° gennaio 2020 si sta avvicinando velocemente, la particolare “ricchezza” dei margini di raffinazione precedentemente prevista “potrebbe trasformarsi in un fallimento, poiché ci si aspetta che la perturbazione sui mercati possa essere molto meno drammatica di quanto si pensava in precedenza – osserva OilPrice.com -. Secondo le nuove regole dell’Organizzazione Marittima Internazionale, solo lo 0,5% o meno di zolfo dovrebbe essere utilizzato sulle navi a partire dal 1° gennaio 2020, a meno che queste navi non abbiano installato i cosiddetti scrubber – sistemi che rimuovono lo zolfo dai gas di scarico emessi dai bunker – in modo da poter continuare ad utilizzare olio combustibile ad alto tenore di zolfo (HSFO). Le nuove specifiche del combustibile, insomma, sono destinate ad inviare onde d’urto attraverso l’intera catena di approvvigionamento nell’industria navale – dai produttori di petrolio greggio, ai raffinatori, ai commercianti, agli spedizionieri, ai consumatori finali di tutto ciò che viene commercializzato sulle navi”.

PESANO RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA ECONOMICA E COMMERCIALE GLOBALE

Tuttavia, l’offerta di combustibile conforme a basso tenore di zolfo potrebbe essere sufficiente, mentre la domanda potrebbe essere contenuta, a causa del rallentamento della crescita economica e commerciale globale e, almeno in parte, della non conformità delle navi di carico, che gli analisti di Wood Mackenzie stimano intorno al 10% per il 2020. La Russia, ad esempio, è uno dei paesi destinati a ritardare l’attuazione delle norme IMO, ma solo nelle sue acque territoriali, compresi i fiumi, ha detto il ministro dell’energia Alexander Novak, rispondendo a una serie di domande di Bloomberg. Mosca continuerà, invece, a rispettare le regole nelle acque internazionali. “A causa del petrolio ad alto tenore di zolfo, la Russia è destinato ad essere uno dei paesi perdenti nell’ambito delle nuove regole sui combustibili marini”, evidenzia OilPrice.com

QUANTO CARBURANTE CONSUMA L’INDUSTRIA NAVALE

L’industria navale consuma 3,5 milioni di bpd di HSFO, mentre le raffinerie di tutto il mondo dovrebbero fornire 1,5 milioni di bpd di olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo (VLSFO), secondo il responsabile dell’analisi degli oli di WoodMac Alan Gelder. Ci sarà ancora domanda di HSFO insomma -. Inoltre, circa 1 milione di bpd della domanda di carburante dovrebbe essere soddisfatta da gasolio marino (MGO), un distillato simile al diesel, dice WoodMac. Il VLSFO è più economico del gasolio marino, ma alcuni clienti potrebbero ancora preferire il MGO, ha dichiarato Sharon Weintraub, Chief Executive Officer for Supply and Trading, Eastern Hemisphere alla BP, a Reuters a settembre. Matt Stanley, un broker petrolifero con StarFuels a Dubai, ha detto a Reuters che il rifornimento di VLSFO potrebbe essere maggiore di quanto inizialmente pensato.

NIENTE BOOM PER LE RAFFINERIE

In sostanza, evidenzia OilPrice.com, “con una fornitura relativamente adeguata di combustibile compatibile, le raffinerie potrebbero non vedere il boom dei margini di raffinazione che si aspettavano all’inizio di quest’anno. Con l’avvicinarsi del 2020, lo stoccaggio LSFO in tutto il principale porto di bunkeraggio del mondo, Singapore, si sta accumulando. A fine ottobre, 7,3-7,5 milioni di tonnellate di LSFO e di materiali misti erano chiusi in depositi galleggianti a bordo di 29 superpetroliere al largo di Singapore, rispetto ai 7 milioni di tonnellate all’inizio di ottobre, secondo gli analisti Refinitiv citati da Reuters”. Stesso discorso per le raffinerie giapponesi che “sono pronte a fornire LFSO ma continueranno a produrre e fornire HSFO” secondo S&P Global Platts.

AIE: RITENIAMO CHE IL MERCATO DEL PETROLIO SARÀ PROBABILMENTE PIÙ RIFORNITO DI QUANTO PENSASSIMO

Indipendentemente dal combustibile marino che l’industria navale utilizzerà, quindi, la domanda per ciascuno di essi potrebbe essere molto più bassa di quanto previsto in considerazione del rallentamento dell’economia globale e del rallentamento della crescita del commercio marittimo. Nel suo rapporto di settembre sul mercato petrolifero, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha ammesso che il rallentamento degli scambi commerciali pesa sulla domanda di olio combustibile e consentirà un passaggio più soft al combustibile conforme all’IMO. Solo a marzo 2020 marzo, l’AIE prevede una carenza di gasolio di 200.000-300.000 bpd. “A meno di quattro mesi dall’entrata in vigore della regola, riteniamo che il mercato del petrolio sarà probabilmente più rifornito di quanto pensassimo”, ha detto l’AIE a settembre.

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