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Gnl: consumo in crescita nel mondo. Sempre più decisivi gli stoccaggi

La rigassificazione di gas liquefatto in Europa ha raggiunto il massimo livello dal disastro di Fukushima nel marzo 2011

Cresce il consumo e lo stoccaggio di Gnl, in linea con l’evoluzione dei mercati. In particolare, l’aumento delle disponibilità di gas naturale liquefatto , l’imminente riduzione delle emissioni di combustibili per l’uso marittimo e l’utilizzo del Gnl come carburante per l’autotrazione, stanno stimolando l’intero settore.

LA FRANCIA AL TOP NEL 2017 PER RIESPORTAZIONI GNL

gnlI principali operatori del mercato stanno aumentando la loro presenza, in particolare in Europa e a Singapore, mentre gli Stati Uniti sono in ritardo. Secondo la relazione annuale 2018 dell’Unione internazionale del gas pubblicata nel luglio scorso, l’attività di riesportazione dai terminali di import di Gnl continua a crescere. I terminali europei sono tradizionalmente all’avanguardia in questo settore, con 14 dei 26 terminal operativi della regione in grado di effettuare anche il reloading. A livello Ue è la Francia il paese che ha riesportato il maggior volume di Gnl nel 2017, con 750.000 tonnellate, ma i nuovi operatori stanno guadagnando terreno: Singapore sempre lo scorso anno è stato il terzo riesportatore mondiale di Gnl nel 2017, con 500.000 tonnellate, mentre Giappone e Repubblica Dominicana hanno cominciato l’operazione di riesportazione dei primi carichi nel 2017. Al momento si tratta di operazioni limitate nel contesto del mercato globale del gas liquefatto che ha raggiunto lo scorso anno le 293 milioni di tonnellate, ma è probabile cresca sempre di più.

SEMPRE PIÙ DECISIVO L’ACCESSO AD ASSET LOGISTICI COME LO STOCCAGGIO

I principali trader Trafigura Beheer, Glencore e Vitol Holding II hanno tutti guadagnato posizioni sul mercato. Nel 2017, ha riferito Petroleum Economist, queste società rappresentavano insieme il 9% del mercato mondiale. Ma tale presenza sul mercato richiede l’accesso agli asset logistici: nel mese di giugno, ad esempio, Trafigura ha firmato un accordo per l’utilizzo di 160.000 metri cubi di stoccaggio presso il terminal SLNG Corp. di Singapore. Malgrado ciò e nonostante l’ingresso del Giappone nel mercato della riesportazione lo scorso anno, la maggior parte della capacità di stoccaggio di Gnl in Asia sembra però ancora dedicata alle importazioni. In Europa, invece, l’import di Gnl è utilizzato per compensare le importazioni di gas russo e per il crescente settore dei trasporti, compreso il bunkeraggio nella European Emission Control Area (ECA), dove il tenore di zolfo del combustibile marino è limitato allo 0,1% e l’aumento del traffico di camion.

GLI OPERATORI CONTINUANO A DIVERSIFICARE LA LORO ATTIVITÀ UTILIZZANDO LO STOCCAGGIO DI GNL

Per Petroleum Economist gli operatori di stoccaggio di petrolio di grandi dimensioni continuano a diversificare la loro attività utilizzando lo stoccaggio di Gnl. Il principale operatore globale la Royal Vopak NV ha articolato una strategia globale, posizionandosi per partecipare a tutti i settori a valle della catena del Gnl, compresi il funzionamento dei terminali, gli oleodotti e, infine, le unità di stoccaggio galleggianti e di rigassificazione. Con il concorrente OilTanking, il secondo maggiore gruppo di stoccaggio al mondo, Vopak sta inoltre sviluppando il primo terminale di ricezione GNL onshore in Germania, che sarà progettato per ospitare operazioni di GNL su piccola scala come il bunkering.

RIGASSIFICAZIONE DI GNL IN EUROPA AL LIVELLO PIÙ ALTO DA FUKUSHIMA

gnlNel frattempo la rigassificazione di Gnl sempre in Europa ha raggiunto il massimo livello dal disastro di Fukushima nel marzo 2011, secondo le elaborazioni di S&P Global Platts Analytics. Le riserve di gas liquefatto nell’Europa continentale (Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna) hanno raggiunto 193 milioni di metri cubi lunedì scorso, la più alta dai primi di febbraio 2011. Questo nuovo massimo è stato determinato, secondo S&P Global Platts Analytics, da un periodo “molto più favorevole nell’Europa continentale e per il bacino atlantico”, in quanto la riduzione dei prezzi asiatici, oltre alle elevate tariffe di spedizione, “ha significato molte più navi cisterna dirette verso l’Europa rispetto ai mesi precedenti”. Solo per fare un esempio l’indice asiatico JKM con consegna a novembre ha raggiunto i 9,875 dollari/MMBtu dopo essersi mosso sopra i 12 a metà settembre. I dati Platts Analytics collocano, infine, le scorte di Gnl dell’Europa continentale a 2,2 miliardi di metri cubi di gas naturale al di sotto del massimo raggiunto a novembre 2014 di 3,1 miliardi di metri cubi. Gli analisti, riporta sempre Petroleum Economist, prevedono che con l’aumento della domanda di Gnl come combustibile per uso marittimo a seguito dell’arrivo dei limiti 2020 dell’Organizzazione Marittima Internazionale sulle emissioni di combustibile marittimo, il fabbisogno di stoccaggio di Gnl aumenterà. La maggior parte degli impianti europei di importazione di Gnl funzionano comunque ben al di sotto della capacità e alcuni, come il terminale spagnolo Enagás di Gijón, sono inattivi, per cui gli impianti su scala più piccola che devono soddisfare i requisiti di bunkeraggio e di autotrasporto possono avere maggiori probabilità di adottare sviluppi di stoccaggio nel medio termine.

LA CINA RAPPRESENTA LA METÀ DELLA CRESCITA MONDIALE

In Asia invece la parte del leone la sta giocando la Cina: se nel 2017, la domanda di Gnl è cresciuta di 8 milioni di tonnellate, Wood Mackenzie stima che la crescita sarà di 12 Mt entro la fine del 2018. Pechino rappresenta, al momento, il 50% della crescita della domanda di gas liquefatto in tutto il mondo. Come conseguenza di questa crescente domanda, Wood Mackenzie prevede il 2019 vedrà un numero record di finalizzazioni dei nuovi progetti Gnl in Russia, Stati Uniti, Qatar e Mozambico.

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