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Energia Elettrica

Perché il mercato energetico è messo alla prova

Volatilità di mercato e prezzi elevati ma non per tutti

La managing Director del Fondo Monetario Internazionale non ha usato mezzi termini durante il recente Word Economic Forum 2022 affermando che “l’economia sta probabilmente affrontando la prova più grande dalla seconda guerra mondiale”. La “potenziale confluenza di calamità” evocata da Kristalina Georgieva – che ha enumerato la scarsità di offerta, l’inflazione, il conflitto ucraino e le relative sanzioni – trova poi diretta corrispondenza nel settore energetico, che dell’economia ne è il motore. Proprio quel settore già chiamato a confrontarsi con la sfida della transizione ambientale, ormai non più differibile e certamente onerosa. In questo scenario i paesi europei sono direttamente e pesantemente esposti a causa della loro dipendenza, più o meno rilevante, dai costosi idrocarburi. In particolare dal gas e petrolio russo, a cui dovranno, loro malgrado, presto rinunciare.

PREZZI ALLE STELLE E NON PER POCO

Per l’Italia questa dipendenza ha già determinato un drammatico incremento del prezzo della materia prima sul mercato: oltre 590% il prezzo medio di acquisto del gas al Punto di Scambio Virtuale (PSV) a marzo 2022 sul 2021. Per un energy-mix sbilanciato sulla generazione termoelettrica da impianti a gas, ciò ha significato un parallelo e straordinario incremento del Prezzo Unico Nazionale (PUN) fino al 410% nello stesso confronto temporale. L’energia prodotta dalla trasformazione del gas rappresenta infatti quasi sempre il valore marginale del mercato che si riflette sul prezzo di riferimento rilevato sulla borsa elettrica italiana. Vero è che il picco (a marzo record storico giornaliero oltre 650 €/MWh) pare superato e ora si registrano prezzi poco oltre i 200 €/MWh, tuttavia restano sempre valori incompatibili con l’auspicata ripresa economica post pandemia. Tutta la filiera ne è scossa: gli intermediari commerciali hanno visto lievitare i loro costi finanziari, così come gli utenti finali, industriali e domestici, il prezzo della bolletta. Gli interventi politici di fiscalizzazione degli oneri, che pesavano sulle utenze domestiche, sono stati poi un blando palliativo per i consumatori, ma gravoso per il budget statale. Mediamente la spesa energetica di una famiglia media è infatti raddoppiata in questi mesi come ARERA certifica. I forecast indicano poi che l’auspicato raffreddamento dei prezzi delle commodity energetiche non sarà a breve.

MA NON TUTTI SULL’OTTOVOLANTE DEI PREZZI

Tuttavia il quadro del mercato energetico non è uniforme. Non sono mancati i casi di soggetti parzialmente indenni dai rincari, come gli intermediari con contratti di fornitura gas meno esposti alle fluttuazioni di mercato e i produttori da fonte rinnovabile. Tra i consumatori industriali c’è poi chi ha investito in autoproduzione o in contratti di approvvigionamento a lunga durata (Power Purchase Agreement) con produttori sempre da fonte rinnovabile. Senza contare chi aveva già intrapreso un percorso di efficientamento, potendo così ridurre significativamente i consumi energetici delle proprie attività. Per quanto riguarda le utenze domestiche un’interessante elaborazione del centro studi IRCAF sul Portale Offerte di ARERA evidenzia proprio questa disomogeneità di scenario. Da un lato calano numericamente le offerte, soprattutto quelle a prezzo fisso: segno della difficoltà degli operatori ad esporsi con un prezzo data la volatilità del mercato. Dall’altro aumenta la percentuale dei contratti (+43% per l’energia) che risultano competitivi verso il servizio di tutela: indicazione che il mercato ha ancora margini di manovra dove esprimere la competizione. Così come certamente esistono, in tutte le tipologie della Domanda energetica, ancora possibilità per quanto riguarda la riduzione dei consumi non necessari, con conseguenti positivi effetti sulla bolletta. A molteplici calamità si potrebbe quindi rispondere con molteplici soluzioni.

Per approfondimenti:

Analisi (Sparks Duferco)

Dati PUN (GME)

Portale Offerte (ARERA)

Studio (IRCAF) 

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