Per la Banca centrale della Federazione Russa bisogna aspettarsi un significativo rallentamento dell’economia globale, che inciderà anche sui prezzi del petrolio
Petrolio a 20 dollari. E’ questo uno degli scenari che potrebbe spettare, nella seconda metà del 2019 e nella prima metà del 2020, al greggio, secondo la Banca centrale della Federazione Russa.
“Lo scenario di rischio si basa su un significativo rallentamento dell’economia globale, caratterizzato da un rallentamento ciclico con una lunga ripresa, accompagnato da una maggiore volatilità nei mercati finanziari globali, da una significativa diminuzione della propensione al rischio e da un calo dei prezzi mondiali del petrolio degli Stati Uniti a 20 dollari al barile (nella fase più acuta della crisi) a causa della minore domanda di energia nel mondo”, si afferma in un rapporto di politica monetaria della Banca di Russia.
Sempre secondo il rapporto, il greggio poi dovrebbe attestarsi intorno a 35 dollari al barile, a causa del deterioramento del coordinamento nella produzione all’interno del Gruppo Opec+ e di un significativo aumento della produzione di petrolio al di fuori dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio.