Nel 2019 una delle quattro priorità principali dell’Unione europea era “costruire un’Europa climaticamente neutra, verde, equa e sociale”. Da allora, però, il mondo è cambiato
Una rapida analisi dell’elenco (trapelato) delle priorità dell’Unione europea per il resto del decennio rivela una stranezza significativa: l’unica menzione di “ambiente” è la promessa di creare “un ambiente favorevole alle imprese”. Il documento – essenzialmente una mood board che i leader Ue compilano ogni 5 anni per guidare il prossimo esecutivo europeo a Bruxelles – è pieno di riferimenti alla difesa, alla sicurezza e alla migrazione. Il cambiamento climatico viene appena menzionato, mentre la natura e la biodiversità sono del tutto assenti.
CAMBIAMENTO CLIMATICO ED ELEZIONI UE
La bozza – che potrà ancora essere modificata prima che i leader Ue la approvino, dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno – riflette mesi di colloqui tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e i Capi di Stato e di governo che rappresenta. E serve come un chiaro esempio delle loro mutevoli priorità.
Come scrive Zia Weise su Politico, si tratta di una differenza netta rispetto al 2019, l’ultima volta in cui i leader europei hanno definito la loro visione. Quell’agenda strategica metteva il cambiamento climatico al centro dell’attenzione, definendolo “una minaccia esistenziale”. Una delle quattro priorità principali dell’Unione europea era “costruire un’Europa climaticamente neutra, verde, equa e sociale”. Da allora, però, il mondo è cambiato: l’Ue ha approvato una serie di leggi sul Green Deal, la Russia ha invaso l’Ucraina e i costi energetici sono aumentati. Inoltre, le ansie legate all’immigrazione sono aumentate, così come l’estrema destra, e la concorrenza cinese e americana innervosiscono l’Europa.
In considerazione di ciò, la prima pagina della dichiarazione – di cui i leader Ue discuteranno la prossima settimana durante un vertice a Bruxelles – si concentra interamente sulla politica estera, sulla difesa, sull’espansione dell’adesione all’Ue e sulla lotta all’immigrazione clandestina.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NELLE PRIORITA’ DELL’UNIONE EUROPEA
La seconda sezione, “un’Europa prospera e competitiva”, cita il cambiamento climatico, ma resta in secondo piano. I gruppi verdi non l’hanno presa bene. “Questo piano prevede che la strategia militare del XX secolo protegga le persone dalle minacce alla sicurezza del XXI secolo, ma non si può sparare a un incendio, e non si può bombardare un’alluvione”, ha detto Ariadna Rodrigo, attivista politica di Greenpeace Ue.
Mentre la bozza di Michel prevede delle sottosezioni separate su migrazione, difesa, stato di diritto e altro, la transizione verde è raggruppata insieme alle questioni digitali sotto lo slogan “riuscire nella doppia transizione”. Non c’è nessun riferimento al Green Deal, il piano per portare l’Ue alla neutralità climatica entro il 2050. In realtà, la parola “green” non appare da nessuna parte nel testo.
Il documento cita gli sforzi per investire nelle reti elettriche e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili, promuovendo al contempo la ricerca per aiutare l’Europa a raggiungere la neutralità climatica e prepararla “per le nuove realtà derivanti dal cambiamento climatico”.
AGENZIA EUROPEA PER L’AMBIENTE: L’UNIONE EUROPEA SI PREPARI AI RISCHI DI UN PIANETA PIÙ CALDO
Anche se la politica verde nell’ultimo anno potrebbe aver perso il favore politico, i disastri climatici hanno iniziato a colpire tutta l’Europa e gli scienziati stanno lanciando avvertimenti sempre più severi sul riscaldamento globale. Il mese scorso l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha esortato l’Ue a prepararsi ai pericoli di un pianeta più caldo, identificando l’inquinamento agricolo come una priorità chiave per la prossima Commissione europea.
Su questo tema, i leader europei hanno anche modificato la loro impostazione, mentre gli agricoltori arrabbiati invadono le strade d’Europa con i loro trattori e scaricano il letame sulle porte dei parlamentari, lamentandosi degli oneri normativi ambientali e dei redditi precari. L’Ufficio europeo dell’ambiente ha definito la bozza “un’enorme concessione all’estrema destra”. Christiane Lambert, presidente della lobby agricola Copa-Cogeca, ha accolto però con favore l’attenzione alla sicurezza alimentare, piuttosto che ai “dogmi”.
Mentre i leader nazionali non possono costringere l’esecutivo europeo ad aderire alla loro agenda, l’attuale Commissione negli ultimi mesi ha tenuto la stessa posizione, cercando di riformulare il Green Deal europeo in un’ottica favorevole alle imprese.
LA NORMATIVA AMBIENTALE DELL’UNIONE EUROPEA
Mercoledì scorso, il responsabile del Green Deal europeo, Maros Sefcovic, ha cercato di placare le preoccupazioni dell’industria riguardo alla transizione verde promettendo meno burocrazia e prezzi dell’energia più bassi. Inoltre, qualche settimana fa la Commissione europea ha deciso di indebolire le condizioni ambientali per ricevere i sussidi agricoli, nel tentativo di placare le proteste degli agricoltori.
Anche il Partito Popolare Europeo – la famiglia politica della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – ha trascorso l’ultimo anno cercando di indebolire o abolire la normativa ambientale. “Il nostro Green Deal europeo ha trasformato la lotta contro il cambiamento climatico in un piano per la crescita, l’industria pulita e l’equità sociale – ha affermato von der Leyen lo scorso fine settimana, in occasione del lancio della sua campagna di rielezione ad Atene -. Ora, per attuarlo, dobbiamo continuare a sostenere la nostra industria e le piccole imprese”. Von der Leyen non ha menzionato la natura, la biodiversità o l’ambiente, concentrandosi invece sul rafforzamento della potenza militare europea sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. “La prossima frontiera è la difesa e la sicurezza collettiva dell’Europa”, ha sottolineato.