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Perché le parole della Meloni sulla fusione nucleare hanno scatenato le opposizioni (ma il governo tira dritto)

L’esecutivo è al lavoro per creare un soggetto italiano entro fine anno per realizzare impianti nucleari di terza generazione avanzata mentre il Gruppo della Lega ha presentato un emendamento alla manovra per creare un fondo ad hoc da istituire presso il Mase per sostenere gli investimenti nell’attività di ricerca nel campo dell’energia nucleare

Le parole della premier Giorgia Meloni da Baku, dove ha parlato di fusione di nucleare come di un vero e proprio ‘game changer’ in grado di produrre energia sicura e illimitata –l’Italia ha puntato molto sia in termini di ricerca sia durante il G7 promuovendo il primo incontro del Fusion Energy Group -, hanno scatenate le risposte ‘piccate’ delle opposizioni, che hanno parlato di visione irresponsabile del governo sul tema dell’energia.

LE PAROLE DELLA MELONI SUL NUCLEARE

“Abbiamo bisogno di un mix bilanciato di energia, dobbiamo usare tutte le tecnologie disponibili non solo quelle rinnovabili ma anche gas, biofuel, idrogeno e cattura dalla CO2 e in futuro la fusione nucleare che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata. L’Italia è in prima linea sulla fusione nucleare e nel quadro della nostra presidenza G7 abbiamo organizzato il primo incontro al mondo del Fusion Energy Group sponsorizzato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica – ha ricordato la premier -. Vogliamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare le carte in tavola e trasformare l’energia in un’arma geopolitica”.

DA M5S A CALENDA, FINO AD AVS: TUTTI CONCORDI: “SOLO FAVOLE”

Le opposizioni non hanno risparmiato critiche alle parole di Giorgia Meloni. I Cinque Stelle hanno parlato di “favole da aggiungere alle altre raccontate in questi due anni. Inutile parlare di decarbonizzazione, impegni e responsabilità se poi non seguono i fatti. Come si può parlare di transizione ecologica se non vengono messe in atto misure concrete? I rappresentanti di questo governo predicano bene ma razzolano male – hanno scritto in una nota i parlamentari M5S delle commissioni Ambiente di Camera e Senato -. Continuano a ignorare i rischi del cambiamento climatico e definanziano i fondi destinati al dissesto idrogeologico. Non è con le passerelle che si risolvono i problemi. Ci sono uomini e donne che hanno perso la casa, parenti, amici; cittadini che si sentono abbandonati da uno Stato che preferisce investire in armi piuttosto che nella tutela del territorio. Questa maggioranza è priva di alcuna visione politica. Continuano a remare a favore di un nucleare pulito che a oggi non esiste e mettono i bastoni tra le ruote allo sviluppo delle energie rinnovabili che aiutano anche i cittadini a fronteggiare il caro bollette. Tutto questo accade in un’Italia guidata dal centrodestra. Non è vero che hanno a cuore il futuro delle prossime generazioni, con le loro decisioni lo mettono a rischio”.

Dello stesso tenore le parole del leader di Azione Carlo Calenda durante la conferenza stampa di presentazione delle modifiche proposte alla legge di Bilancio: “Parlare di fusione nucleare come ha fatto stamani Giorgia Meloni significa non parlare di nucleare in Italia, la nostra proposta di legge di iniziativa popolare che ha raggiunto le 70 mila firme, parla di quello che possiamo fare oggi, ho chiesto al governo un’interlocuzione diretta per fare sì che quella legge diventi la base giuridica perché il nucleare torni in Italia”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda nella conferenza stampa di presentazione delle modifiche proposte alla legge di Bilancio da Azione e dalle opposizioni.

Mentre per la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia le dichiarazioni della Meloni “sono estremamente preoccupanti e mostrano ancora una volta una visione totalmente irresponsabile sul clima. Affermare che non c’è alternativa al fossile e puntare sul nucleare come soluzione futura, significa continuare ad ignorare la gravità della situazione”.

ARMAROLI (CNR) CRITICO: NON OFFRIRE FALSE SPERANZE, FUSIONE AL MOMENTO È SOLO RICERCA CON GRANDE POTENZIALE

“Evocare una ‘svolta storica’ dell’energia da fusione nucleare, come ha fatto la Presidente del Consiglio Meloni questa mattina alla Cop29 di Baku, significa offrire false speranze, proprio in un momento in cui, come dice la stessa premier, serve un ‘approccio pragmatico’”, ha dichiarato Nicola Armaroli, direttore di ricerca al Centro Nazionale di Ricerca, co-fondatore di Energia per l’Italia. “La fusione nucleare non è oggi un’opzione energetica – ha spiegato Armaroli -: è un campo di ricerca con grande potenziale, ma che non potrà contribuire alla decarbonizzazione, almeno per i prossimi 30 anni, quelli cruciali per evitare gli effetti più devastanti del cambiamento climatico. Uno dei progetti più ambiziosi a livello mondiale sulla fusione, Iter, che prova a coniugare i principali filoni di ricerca, anche se riuscisse nell’impresa di centrare tutti gli obiettivi nei tempi previsti, non potrebbe avere come risultato finale quello della commercializzazione dell’energia da fusione nucleare a confinamento magnetico prima di 50 anni”. “Le tecnologie per decarbonizzare efficacemente e in tempi brevi le abbiamo già – ha concluso -: sono il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico, il geotermico, le biomasse sostenibili, i sistemi di accumulo e le reti digitalizzate. A queste tecnologie va data la priorità assoluta, a voler essere il più possibile pragmatici”.

GOVERNO AL LAVORO: ENTRO L’ANNO IL SOGGETTO ITALIANO PER REALIZZARE IMPIANTI

Nonostante le critiche dell’opposizione, il governo continua comunque a lavorare per il ritorno del nucleare in Italia. Il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all’assemblea annuale Confimi, ha ricordato che l’esecutivo è al lavoro per creare un soggetto italiano entro fine anno per realizzare impianti nucleari di terza generazione avanzata, gli small modular reactor, destinati principalmente a soddisfare i fabbisogni dell’industria. “Una nuova tecnologia diversa da quella esistente che non prevede la costruzione di megacentrali”.

Parole ribadite a distanza dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto intervenendo al Festival dell’Economia del Corriere della Sera, ‘L’Economia del Futuro’: Il nucleare è previsto nel Piano nazionale integrato energia e clima nel prossimo decennio: si è detto a metà del prossimo decennio, io mi auguro anche prima. Oggi stiamo lavorando sul quadro giuridico che permetta di essere pronti nel momento in cui si creeranno le condizioni per fare questa scelta”.

LA LEGA CHIEDE UN FONDO AD HOC PER LA RICERCA SUL NUCLEARE IN MANOVRA

Intanto, il Gruppo della Lega ha presentato un emendamento alla manovra per creare un fondo ad hoc da istituire presso il ministero dell’Ambiente per sostenere gli investimenti nell’attività di ricerca nel campo dell’energia nucleare. Fondo che potrebbe essere utilizzato anche dalle imprese nell’ambito della transizione industriale in capo al Mimit, per investire nella ricerca sull’energia nucleare, in quanto attività ricompresa all’interno degli interventi di decarbonizzazione.

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