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Ispra

Perché l’UE dovrebbe dire che bruciare le foreste per produrre energia non è rinnovabile

Il Parlamento Europeo ha tempo fino al 07/09 per presentare un emendamento per rimuovere la biomassa forestale dalla direttiva sulle energie rinnovabili

La conversione politica delle foreste in piantagioni di alberi dannose per l’ambiente sta minacciando il modo di vivere delle comunità indigene Sami. Le loro renne sono sopravvissute al rigido clima artico per tempo immemorabile, ma dopo soli 60 anni di cosiddetta silvicoltura sostenibile, il 71% delle foreste ricche di licheni cruciali per la sopravvivenza delle renne sono già scomparse in Svezia. Le comunità Sami lanciano l’allarme: ci dicono che “le renne stanno morendo di fame”.

Le foreste degradate dal disboscamento sono anche più infiammabili e, nel mezzo di una crisi climatica in accelerazione, questo rappresenta un rischio enorme. Ciò è stato chiaramente dimostrato dagli incendi fuori controllo scoppiati di recente in tutta Europa a causa del caldo estremo, che ha portato a un rilascio su larga scala di carbonio, intensificando ulteriormente il degrado climatico.

GRETA THUNBERG: RIDURRE TUTTE LE EMISSIONI DI GAS SERRA

“Dobbiamo ridurre drasticamente tutti i tipi di emissioni di gas serra – scrive Greta Thunberg sul Guardian – non solo quelle provenienti dai combustibili fossili. Inoltre, e non in sostituzione, dobbiamo rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera. Invece di affidarsi a tecnologie di cattura del carbonio inesistenti, inaffidabili e costose, il modo migliore per farlo è proteggere e ripristinare più foreste. Se disboschiamo continuamente le foreste, ci sarà sempre più carbonio nell’atmosfera che se la foresta fosse rimasta disboscata. A causa del disboscamento incentivato, l’Unione Europea sta già iniziando a vedere il crollo dei suoi pozzi di carbonio in paesi come Finlandia ed Estonia.

Abbiamo chiaramente bisogno di spostarci verso una silvicoltura basata sugli ecosistemi e allontanarci dal modello forestale odierno, che significa diradamento, disboscamento e piantumazione di alberi industriali. Un tale cambiamento equivarrebbe a posti di lavoro rurali più sostenibili e porterebbe a foreste più resilienti al clima, entrambi elementi vitali per una transizione giusta. A tale proposito, tutti i sussidi concessi per bruciare la biomassa forestale devono essere riassegnati a vere energie rinnovabili come l’eolico offshore, il solare e il geotermico.

LA DIRETTIVA SULLE ENERGIE RINNOVABILI

Eppure, allo stato attuale, la direttiva sulle energie rinnovabili crea una spirale negativa rivolta al basso. Possiamo tuttavia ribaltare la situazione. I membri del Parlamento Europeo hanno una preziosa opportunità e un dovere: hanno tempo fino alle 13 di domani, 7 settembre, per presentare un emendamento per rimuovere la biomassa forestale dalla direttiva sulle energie rinnovabili. Possono votare questa modifica fino al 13 settembre. Hanno 48 ore per fare la cosa giusta. Se falliscono, ci ritroveremo davanti decenni di aumento delle emissioni di carbonio, perdita di biodiversità e violazioni dei diritti umani.

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