Advertisement Skip to content
Petrolio E Gas

Perché per le major di petrolio e gas statali il 2022 è un anno da record

I profitti delle società di esplorazione e produzione statali di petrolio e gas sono destinati a salire a 834 miliardi di dollari nel 2022. L’analisi Rystad Energy

Le società di esplorazione e produzione statali (E&P) sono sulla buona strada per infrangere tutti i precedenti record nei profitti quest’anno grazie agli elevati prezzi di gas e petrolio raggiunti e all’aumento della domanda. Secondo i dati di Rystad Energy, il flusso di cassa totale, la liquidità di un’azienda derivante dalle operazioni effettuate sottratte spese e manutenzione degli asset, salirà a 834 miliardi di dollari, un aumento del 70% rispetto ai profitti di 493 miliardi di dollari registrati nel 2021.

IL CALO DEL 2020 PER AZIENDE DI PETROLIO E GAS

Il flusso di cassa totale degli E&P statali era sceso a circa 126 miliardi di dollari nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19 e del conseguente crollo del prezzo del petrolio, dimezzando il totale dell’anno precedente. Con il rimbalzo dell’economia globale e l’aumento della domanda di carburante, i livelli di flusso di cassa dello scorso anno sono saliti a quasi 500 miliardi di dollari, i profitti più alti mai registrati per l’industria upstream, ha spiegato la società di consulenza energetica.

ERLINGSEN: SALUTE FINANZIARIA OPERATORI PETROLIO E GAS AI MASSIMI STORICI

“L’attuale salute finanziaria degli operatori statali upstream è ai massimi storici. E i tempi buoni sono destinati a migliorare ancora quest’anno, grazie a una tempesta perfetta di fattori che spingono i profitti e il flusso di cassa a un altro record nel 2022″, ha affermato Espen Erlingsen, responsabile della ricerca upstream di Rystad Energy.

PREZZI ELEVATI DI PETROLIO E GAS SPIEGANO IL RECORD

Il principale fattore che contribuisce a questi brillanti risultati finanziari sono i prezzi elevati di petrolio e gas. Con i prezzi medi del petrolio Brent stimati a 111 dollari al barile nel 2022, un prezzo del gas Henry Hub a 4,2 dollari per mille piedi cubi (Mcf) e un prezzo del gas europeo di 25 dollari per Mcf, il flusso di cassa totale per le società statali upstream raggiungerà gli 834 miliardi di dollari quest’anno.

LIQUIDITA’ RECORD

Come se non bastasse anche la liquidità derivante dalle operazioni commerciali dovrebbe aumentare alle stelle quest’anno, superando per la prima volta la soglia di 1 trilione di dollari. Il totale annuale previsto di 1,1 trilioni di dollari rappresenta un balzo del 56% rispetto ai livelli del 2021 di 719 miliardi di dollari, che era stato il totale record più alto dal 2014, ha evidenziato Rystad Energy.

Il denaro proveniente dalle operazioni viene in genere utilizzato per finanziare nuovi investimenti e costi finanziari, come pagamenti di debiti e dividendi. Nel 2020, la liquidità delle operazioni è diminuita di quasi 200 miliardi di dollari, ovvero circa il 35%, il che implica che le aziende avevano a disposizione meno soldi per finanziare nuove attività ed emettere pagamenti. Di conseguenza, anche gli investimenti sono diminuiti nel 2020, scendendo di quasi 100 miliardi di dollari, circa il 30%.

GLI INVESTIMENTI NON DOVREBBERO CRESCERE

Nonostante la robusta crescita della liquidità derivante dalle operazioni, non si prevede che gli investimenti crescano in modo significativo quest’anno, arrivando fino a 286 miliardi di dollari dai 258 miliardi del 2021. Il rapporto di investimento mostra la disparità tra flusso di cassa record e profitti e la parte di quei guadagni inaspettati che vengono reinvestiti. Questo rapporto ha fluttuato nell’ultimo decennio, con una media di circa il 72%. Quest’anno, tuttavia, il tasso di investimento previsto dovrebbe precipitare al 26%, il livello più basso dall’inizio degli anni ’80, ha sottolineato Rystad Energy.

“Lo scarso rapporto di investimento e l’impennata del flusso di cassa indicano che le società E&P statali avranno a disposizione una liquidità significativa per ripagare il debito o sborsare dividendi agli azionisti. Gran parte dell’utile dello scorso anno è stato speso per ridurre il debito, il che ha lasciato gli operatori upstream in una posizione finanziaria molto sana. Il risultato è che una parte significativa degli ingenti profitti previsti quest’anno sarà probabilmente pagata agli azionisti”, ha concluso Rystad Energy.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su