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Energia Previsioni

Nel 2022 la spesa energetica globale record di oltre 2 trilioni di dollari. Petrolio e gas ancora al top

Cosa prevede Rystad Energy per il 2022. Fatti, dati e numeri

L’aumento dei prezzi del petrolio, del gas e dell’energia elettrica insieme agli obiettivi dell’Unione Europea di diventare meno dipendenti dalle forniture russe e dall’inflazione post-Covid-19 catapulteranno la spesa energetica globale quest’anno a 2,1 trilioni di dollari. Secondo quanto rivela una ricerca condotta da Rystad Energy la preoccupazione nei mercati energetici è che la guerra in corso in Ucraina possa far deragliare la transizione energetica, ma gli ultimi dati suggeriscono che la spesa in energie verdi aumenterà più rapidamente rispetto al settore dei combustibili fossili. Senza l’invasione, tuttavia, ci sarebbe stata una crescita minore degli investimenti in petrolio e gas e la quota delle energie verdi nella spesa energetica globale sarebbe stata leggermente superiore all’odierno 31%.

LA SPESA DI PETROLIO E GAS IN AUMENTO DEL 16%

Rystad Energy prevede che la spesa per petrolio e gas upstream aumenterà del 16% – o 142 miliardi di dollari – rispetto allo scorso anno, e ciò grazie al fatto che i produttori di petrolio e gas di tutto il mondo aumenteranno i propri budget di investimento per aumentare la produzione. Per l’energia verde nel 2022, sulla base dell’attuale pipeline di progetti, la capacità globale aumenterà di 250 gigawatt (GWac) nell’ambito dell’energia eolica e solare e porterà la spesa per l’energia verde a crescere del 24%, ovvero 125 miliardi di dollari.

I FATTORI DI RIALZO

Un altro fattore importante che spingerà la spesa energetica a nuovi massimi è l’inflazione globale dei prezzi dei materiali, del costo del lavoro e delle tariffe di spedizione causata dalla pandemia e dalle sanzioni imposte alla Russia. Rispetto ai livelli del 2020, i costi dei progetti nel settore del petrolio e del gas sono aumentati tra il 10% e il 20%, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’acciaio e di un mercato più ristretto tra i fornitori. Nell’ambito delle energie rinnovabili, litio, nichel, rame e polisilicio, che sono tutti materiali importanti nella produzione di batterie e solare fotovoltaico, hanno aumentato i costi dei progetti rinnovabili tra il 10% e il 35% nello stesso periodo di tempo.

COSA DICONO GLI ANALISTI

“Ora il mondo sta spendendo più che mai per l’energia. L’anno 2014 è stata l’ultima volta che abbiamo visto numeri simili. Si può vedere un cambiamento importante nella quantità di spesa per l’energia verde, che è aumentata, con un calo della spesa per petrolio e gas. Tuttavia, la spesa per altri combustibili fossili, come il carbone, è rimasta costante”, ha affermato Audun Martinsen, Head of Energy Service Research presso Rystad Energy.

PETROLIO ANCORA DOMINANTE

La suddivisione per sottosettore di spesa, capitale e spese operative nel 2022 rivela che è ancora il petrolio upstream a dominare il panorama energetico, con 658 miliardi di dollari di spesa e una crescita del 16% per produrre 99,6 milioni di barili al giorno (bpd) in fornitura di liquidi. Tuttavia, prosegue l’analisi di Rystad energy, anche il settore del gas e del gas naturale liquefatto (GNL) vede una forte crescita, con un aumento della spesa del 15%, aumentando la produzione a 396 milioni di piedi cubi al giorno (MMcfd) da 390 MMcfd. Nell’ambito delle energie verdi, sono il solare, la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), l’idrogeno e il geotermico a crescere di più, con una crescita compresa tra il 40% e il 60%. Tuttavia, saranno principalmente solare e l’eolico a garantire, rispettivamente, capacità aggiuntiva significativa di circa 140 GWac e 110 GWac.

LA SITUAZIONE IN EUROPA

“L’approvvigionamento di combustibili fossili da fornitori alternativi alla Russia è solo una soluzione temporanea poiché l’Ue ha il chiaro obiettivo di ridurre la dipendenza dall’energia dei combustibili fossili in generale – ha concluso Rystad Energy -. L’energia verde, attraverso l’energia solare ed eolica, insieme alle iniziative di idrogeno e CCS, sarà fondamentale per migliorare la sicurezza energetica, ma anche per realizzare gli obiettivi di transizione energetica dei paesi membri. La Commissione europea a marzo ha presentato un piano per rendere l’Europa indipendente dal gas russo e l’organismo REPowerEU della Commissione ha definito un quadro per raggiungere una quota del 45% di energie rinnovabili nell’energia primaria entro il 2030. Il quadro richiede un totale di 1.600 GWac di capacità installata in Europa entro il 2030. Nel 2022, sulla base dell’attuale pipeline di progetti, la capacità globale aumenterà di 250 GWac e porterà a una crescita della spesa per l’energia verde del 24%, ovvero 125 miliardi di dollari”.

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