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Petrolio

Perché i prezzi del petrolio sono di nuovo in salita

Cosa succede sui mercati finanziari e qual è l’evento geopolitico che sta scatenando la corsa rialzista del greggio

Sale il prezzo del petrolio che ha toccato i massimi delle ultime tre settimane. A guidare l’ascesa di Wti e Brent sono stati i rischi geopolitici legati agli approvvigionamenti globali scaturiti dall’incontro tra il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il presidente Usa Donald Trump che hanno sollevato lo spettro di una linea più dura contro l’Iran. Sia gli Stati Uniti che l’Arabia Saudita hanno criticato aspramente l’accordo internazionale sancito nel 2015 per frenare le ambizioni nucleari dell’Iran, e soprattutto Trump ha minacciato di recedere dall’intesa e di imporre nuove sanzioni economiche alla Repubblica Islamica. Una mossa che, secondo gli analisti di Commerzbank, potrebbe avere un impatto sulla produzione di petrolio di uno dei membri più grandi dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec): “Gli operatori di mercato hanno spostato la loro attenzione dalla crescente produzione di petrolio negli Stati Uniti ai rischi di approvvigionamento”, dicono dall’istituto finanziario.

OpecL’Opec e i dieci membri esterni al cartello, tra cui la Russia, hanno tagliato infatti la produzione di greggio di 1,8 milioni di barili al giorno dall’inizio dello scorso anno, nel quadro di uno sforzo volto a contenere l’eccesso di offerta a livello mondiale e ad aumentare i prezzi. Ma nelle ultime settimane sono emerse delle spaccature tra l’Arabia Saudita, leader di fatto dell’Opec, e l’Iran. Nelle ultime settimane i prezzi erano stati frenati da nuovi segnali positivi dello shale oil statunitense la cui produzione ha superato per la prima volta dopo circa 50 anni i 10 milioni di barili al giorno alla fine dello scorso anno. “Questo nuovo fattore di benessere è tuttavia a rischio a causa dell’accelerazione incessante della produzione di greggio negli Stati Uniti – ha affermato a marketwatch Stephen Brennock, analista presso la PVM Oil Associates Ltd., a proposito del sentimento rialzista del mercato questa settimana -. Abbiamo visto ancora una volta come un delicato ottimismo sia stato schiacciato dalla tight oil machine americana”. Nelle ultime ora i futures sono saliti dell’1,8% a New York a rimorchio dei dati diffusi dall’Energy Information Administration che ha riportato un calo delle scorte di greggio americane di 2,62 milioni di barili la scorsa settimana, ai massimi da gennaio. Questo ha portato il Wti a posizionarsi sopra i 64 dollari al barile e il Brent sopra i 68.

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