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Perché Statoil cambierà nome

Fatti, indiscrezioni e numeri del cambiamento (di business e nome) di Statoil. Articolo di Giusy Caretto
Statoil cambia business e nome. La più grande compagnia petrolifera norvegese che starebbe orientando i propri investimenti verso eolico e solare (petrolio e gas rimarranno comunque importanti), ha deciso di cambiare il suo nome in Equinor.
“Il mondo sta cambiando, e cambia anche Statoil”, ha detto il presidente Jon Erik Reinhardsen. “La più grande transizione che i nostri sistemi energetici moderni hanno mai visto è in corso e puntiamo a essere in prima linea in questo sviluppo”. Il nuovo nome riflette il punto di partenza della compagnia: parità, uguaglianza ed equilibrio (anche delle fonti).
I PROGETTI DI STATOIL
Da quando l’amministratore delegato Eldar Saetre ha rilevato la società nel 2014, la società ha aumentato gli investimenti in energia eolica offshore e, recentemente, anche nell’energia solare. E c’è di più. Il piano strategico di Statoil prevede che circa il 15% – 20% degli investimenti della compagnia siano rivolti in “nuove soluzioni energetiche”, entro il 2030.
ALMENO 30 MILIONI DI DOLLARI PER IL REBRANDING
I costi di rebranding sono stimati tra 230 milioni di corone (30 milioni di dollari) e 250 milioni di corone, secondo indiscrezioni.
Il nome di Equinor (adesso detenuto da un veterinario registrato a Oslo, che starebbe cambiando il suo nome) dovrà essere presentati agli azionisti all’Assemblea generale annuale del 15 maggio.
UN CAMBIAMENTO IN LINEA CON IL GOVERNO
Il nuovo piano di Statoil è in linea con quanto deciso dal Fondo Sovrano Norvegese, che ha annunciato di voler disinvestire per una somma tra 35 e 37 miliardi di dollari da titoli di aziende attive nell’estrazione e vendita di petrolio e di gas. Il fondo detiene quote, per un totale del 4% del suo patrimonio, del fondo sovrano in Bp, Royal DUtch ed ExxonMobil. E anche la Norvegia nel suo complesso sta cercando di ridurre la sua dipendenza dalla produzione di petrolio.