Cosa ha detto sul mercato del petrolio Igor Sechin, presidente e ceo di Rosfnet, intervenendo al XII Forum economico Eurasiatico a Verona
Da inseguitori a leader. La parabola degli Usa nel mercato del petrolio è chiara, con produzione e scorte in crescita. Ed ora sarebbe proprio Washington a dettare le regole del mercato. Almeno secondo quanto ha dichiarato, in occasione del XII Forum economico Eurasiatico a Verona, Igor Sechin, presidente e ceo di Rosneft
“In passato nel mercato mondiale si parlava di tre regolatori principali: Russia, Arabia Saudita e Usa. Oggi ce n’è sono uno, sono gli Usa, e dobbiamo rassegnarci a questo fatto. Gli altri non hanno altre scelte, possono solo difendere le loro posizioni cercando di salvare la struttura del mercato e del lavoro”, ha detto Igor Sechin, che ha aggiunto che la quota detenuta dagli Stati Uniti all’interno del mercato energetico globale è stata raggiunta attraverso strumenti politici, come l’espulsione di player e l’imposizione di sanzioni e misure restrittive.
“Gli Stati Uniti – ha spiegato Igor Sechin – stanno ampliando la loro giurisdizione attraverso l’imposizione dei loro interessi ad altri paesi, inclusi quelli europei che si sono trovati costretti a sottostare a queste condizioni. A fronte delle azioni di Washington l’esportazione di petrolio iraniano verso l’Unione europea è calata di un terzo, nel quadro di un trend negativo che continua ancora adesso”.
Sechin ha anche accennato sul trend della domanda di petrolio. Nel medio-lungo periodo, spiega il manager, sarà stabile. “Entro il 2030 -ha spiegato dal palco del XII Forum Economico Eurastiatico di Verona – saranno necessarie 1,5 miliardi di tonnellate di nuova estrazioni, ovvero 30 milioni di barili al giorno con una crescita non inferiore al 10%”.