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Petrolio, le 5 nuove raffinerie in costruzione nella regione del Golfo Persico

Il settore della raffinazione nel Golfo negli ultimi anni ha registrato un’enorme crescita, trainata principalmente da significativi investimenti governativi durante un periodo di alti prezzi del petrolio

La regione del Golfo – che riunisce riserve accertate di 497 miliardi di barili di petrolio, equivalenti a circa il 34% delle riserve accertate di greggio stimate a livello mondiale – sta effettuando degli ingenti investimenti nel settore della raffinazione.

Gli investimenti nel settore downstream della regione puntano principalmente a far fronte alla crescente domanda interna e a diversificare l’economia dal greggio alle esportazioni di prodotti più specializzati. Allo stesso tempo, queste nuove raffinerie stanno cambiando i flussi commerciali globali, con la regione che esporta prodotti più raffinati, in particolare in Europa.

Il settore della raffinazione nel Golfo negli ultimi anni ha registrato un’enorme crescita, trainata principalmente da significativi investimenti governativi durante un periodo di alti prezzi del petrolio. Le autorità hanno dato la priorità anche all’espansione del settore downstream.

Di seguito, l’elenco dei primi 5 progetti downstream attualmente in corso nella regione, che si basa sulle informazioni fornite da DMS Global.

AL ZOUR

Il progetto Al Zour, da 16 miliardi di dollari, è stato intrapreso dalla Kuwait Integrated Petroleum Industries, un’affiliata di Kuwait Petroleum, di proprietà statale. La raffineria di Al Zour è progettata per lavorare greggi pesanti e dispone di tre unità di distillazione del greggio (CDU). Le operazioni presso la prima CDU si sono stabilizzate, e la seconda CDU è in fase di avvio.

La raffineria è la chiave per le speranze del Kuwait di soddisfare la crescente domanda di energia. L’impianto da 615.000 barili/giorno, in fase di sviluppo con un budget di oltre 16 miliardi di dollari, fornirà 225.000 b/g di olio combustibile a basso contenuto di zolfo per la produzione di energia.

Una volta pienamente operativa, la raffineria di Al Zour – che è tra le più grandi raffinerie monofase mai costruite – è destinata a diventare anche la seconda più grande raffineria operativa nella regione GCC (Gulf Cooperation Council).

SAUDI ARAMCO: RAS TANURA E RIYADH

L’Arabia Saudita, negli ultimi 10 anni, ha investito in 3 raffinerie greenfield multimiliardarie da 400.000 b/g: La raffineria di Jazan, interamente di proprietà di Saudi Aramco, sta accelerando le operazioni e fa seguito a Jubail (SATORP), una joint-venture con la francese TotalEnergies, e Yanbu (YASREF), una JV con Sinopec.

Anche gli investimenti in brownfield continuano a ritmo sostenuto in Arabia Saudita, con progetti di combustibili puliti in corso presso le raffinerie di Ras Tanura e Riyadh. Entrambi i progetti si concentrano sul miglioramento della qualità del carburante, mentre il Paese si sposta verso le specifiche Euro-5.

La maggior parte dei prodotti della raffineria di Ras Tanura viene fornita all’impianto di rinfuse di Dhahran per uso domestico, mentre il resto viene esportato. La raffineria entrò in funzione nel settembre 1945, con una capacità produttiva iniziale di oltre 60.000 b/g.

ADNOC: PROGETTO DI FLESSIBILITÀ DEL PETROLIO

Il progetto di flessibilità del greggio da 3,5 miliardi di dollari di ADNOC migliorerà in modo significativo le capacità di elaborazione della raffineria a Ruwais. Nel corso della sua storia, ADNOC ha raffinato soprattutto il greggio di grado Murban, estratto dai suoi giacimenti onshore ad Abu Dhabi.

Una volta completato, il Crude Flexibility Project consentirà di raffinare fino a 420.000 b/g di greggi più pesante e acido. Questi includeranno l’Upper Zakum, estratto dai giacimenti offshore di Abu Dhabi, oltre a oltre 50 altre varietà provenienti da tutto il mondo.

Il progetto aggiungerà anche un valore significativo alle operazioni di ADNOC. La capacità aggiuntiva consentirà al gigante energetico saudita di adottare un approccio più conveniente e orientato al mercato per la selezione delle materie prime. Aumenterà anche il volume di greggio Murban premium disponibile per l’esportazione.

BAPCO MODERNIZATION PROGRAM (BMP)

Con un budget complessivo di 6 miliardi di dollari, il Bapco Modernization Program (BMP) è destinato a diventare uno dei più grandi progetti mai intrapresi nella storia del Bahrain; per Bapco, questa impresa multimiliardaria è il più grande investimento di capitale nei suoi 90 anni di storia.

La visione di BMP è guidata dall’affrontare le sfide del futuro e lasciare un’eredità duratura, mentre il suo successo dovrebbe avere un effetto moltiplicatore. Il progetto punta ad aumentare la capacità di lavorazione dell’unica raffineria di petrolio del Paese dagli attuali 267.000 a 360.000 b/g, aggiornando le infrastrutture più datate.

DUQM: LA RAFFINERIA E IL COMPLESSO PETROLCHIMICO IN OMAN

Con una capacità di 230.000 b/g, la raffineria di Duqm ha un budget complessivo di 7 miliardi di dollari e fa parte dei piani del governo per lo sviluppo dell’area omonima, in cui sono in costruzione un porto e le relative infrastrutture.

Circa il 65% della materia prima grezza per la raffineria sarà importata dal Kuwait, mentre il restante 35% sarà fornito dal sultanato dell’Oman. OQ8 è una joint-venture tra OQ e Kuwait Petroleum International (KPI).

Una volta completata, la raffineria avrà la capacità di lavorare circa 230.000 b/g di greggio. Il gasolio, il jet fuel, la nafta e il GPL saranno i suoi prodotti primari. Il progetto di raffineria comprende unità di hydrocracking, hydro-treating e coking ritardato, oltre a unità di recupero dello zolfo, generazione di idrogeno e trattamento del merox.

Lo scorso aprile, l’Oman ha affermato che il suo progetto più significativo nel settore della raffinazione e delle industrie petrolchimiche ha avviato le operazioni dell’unità di distillazione del petrolio greggio, il che indica che sono operative anche tutte le altre unità della raffineria.

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