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Petrolio

Petrolio, Lukoil (Russia): Nel 2050 prezzo potrebbe toccare i 380 dollari al barile

I tre scenari previsti dalla compagnia russa nel suo rapporto “Global Energy Perspectives to 2050”

I prezzi del petrolio dovrebbero superare i 100 dollari al barile in tutti e tre gli scenari globali di sviluppo energetico da qui al 2050, con l’inflazione e i prezzi del carbonio che potrebbero portare il petrolio a 380 dollari al barile nel 2050. Lo ha dichiarato venerdì scorso la compagnia petrolifera russa Lukoil nelle sue previsioni energetiche a lungo termine.

LO SCENARIO “TRANSFORMATION”

Lo scenario “Transformation” di Lukoil – secondo produttore russo dietro Rosfnet – presuppone una progressiva eliminazione di petrolio e gas e lo sviluppo più efficiente e rapido delle energie rinnovabili e del trasporto elettrico. In questo scenario, l’attenzione del mondo è sugli obiettivi climatici, le principali economie che raggiungono la neutralità del carbonio entro il 2050 e l’energia e l’industria globali che stanno attraversando una trasformazione radicale.

Per Lukoil nel 2050 “l’inflazione potrebbe ridurre l’accessibilità all’energia da parte dei consumatori”, osservando che, nello scenario della Trasformazione, il petrolio potrebbe raggiungere i 380 dollari al barile nel 2050; e l’inflazione potrebbe essere la maggiore causa dell’aumento dei prezzi del petrolio, seguita da un prezzo aggiuntivo di circa 70 dollari al barile dovuto ai prezzi del carbonio.

GLI ALTRI DUE SCENARI DI LUKOIL

Gli altri due scenari che Lukoil ha descritto nel suo rapporto “Global Energy Perspectives to 2050” sono lo scenario “Evolution” – che considera l’attuale politica energetica internazionale, i programmi nazionali e le capacità tecnologiche esistenti – e lo scenario “Equilibrium”, che presuppone un equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi climatici e lo sviluppo economico.

Anche nello scenario meno aggressivo per il clima, Evolution, nel 2050 i prezzi del petrolio supereranno i 100 dollari a barile, arrivando a 128 dollari. Nello scenario Equilibrium, invece, il prezzo del petrolio nel 2050 è previsto a quasi 200 dollari al barile (per l’esattezza 197 dollari), con l’inflazione che rappresenta la principale causa dell’aumento di prezzo. Infine, per Lukoil gli investimenti insufficienti potrebbero portare a una costante carenza di offerta sul mercato e ad un aumento della volatilità dei prezzi.

“È ovvio che le previsioni fatte all’inizio della pandemia – che sottolineavano che il mondo aveva già superato il picco di consumo di petrolio nel 2019 – si sono rivelate sbagliate. Al contrario, rischiamo di affrontare una carenza energetica globale a causa di anni di investimenti insufficienti nel settore provocati dai prezzi shock e dall’ambizione di smettere di utilizzare i combustibili fossili il prima possibile”, ha spiegato il presidente e CEO di Lukoil, Vagit Alekperov. Alekperov è l’ultimo dirigente dell’industria petrolifera ad annunciare l’aumento della volatilità e prezzi del petrolio più elevati a causa di investimenti insufficienti su nuovi rifornimenti che possano compensare la produzione in calo nei giacimenti di lungo corso.

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