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Petrolio

Petrolio, picco entro il 2040. Peserà stop trasporti. Il report Ieej

L’idrogeno rappresenterà il 5% del mix energetico globale nel 2050

La domanda globale di petrolio raggiungerà il picco intorno al 2040 a causa del drastico ridimensionamento della domanda dei carburanti causato dal rallentamento dei trasporti dovuto al Covid. A prevederlo è l’Institute of Energy Economics giapponese, nel suo IEEJ Outlook 2021.

Secondo Shigeru Suehiro, economista senior e manager del gruppo di analisi econometrica e statistica IEEJ, “la domanda di petrolio raggiungere il picco intorno al 2040 come risultato di un’economia in rallentamento, insieme a una minore domanda di carburante per automobili, aerei e navi”.

LA DOMANDA GLOBALE DI PETROLIO NEGLI SCENARI IEEJ

Nel suo scenario post-pandemia, la IEEJ prevede che la domanda globale di petrolio raggiungerà il picco di 106 milioni di barili al giorno nel 2040 e scenderà a 102 milioni di barili al giorno nel 2050 principalmente a causa della diminuzione della domanda di automobili, ha detto Suehiro.

“In un mondo del genere, i paesi esportatori di petrolio come quelli del Medio Oriente potrebbero subire un forte impatto e sarà di fondamentale importanza per loro diversificare le economie”, ha aggiunto Suehiro sottolineando che la domanda di petrolio potrebbe rimanere forte dopo aver raggiunto il picco, gli investimenti upstream vitali per prevenire una stretta dell’offerta e la destabilizzazione del mercato petrolifero in futuro.

SCENARIO DI CRESCITA

Nel suo scenario di riferimento, in cui si presume che l’impatto della pandemia sulla domanda globale di energia si dissiperà in pochi anni, la IEEJ prevede che la domanda di energia aumenterà verso il 2050 soprattutto per via della crescita della domanda asiatica, ha evidenziato Suehiro.

Lo scenario di riferimento si basa sull’ipotesi che le attuali politiche energetiche e ambientali siano mantenute senza l’introduzione di politiche di decarbonizzazione radicale. L’Ieej prevede che la domanda di petrolio aumenti a 116 milioni di barili al giorno nel 2050 principalmente a causa della crescente domanda di combustibili per i trasporti e materie prime petrolchimiche in base allo scenario di riferimento, ha spiegato Suehiro.

Circa la metà della crescita della domanda di petrolio di circa 20 milioni di barili al giorno entro il 2050 sarà soddisfatta dai produttori dell’Opec in Medio Oriente grazie alle loro abbondanti riserve e ai bassi costi di produzione nello scenario di riferimento Ieej.

“In Asia, ci aspettiamo di vedere un cambiamento importante. La crescita della domanda energetica asiatica è stata guidata principalmente dall’aumento della domanda di energia della Cina negli ultimi anni – ha detto Suehiro -. Nei prossimi 30 anni, India e ASEAN saranno i principali motori della crescita della domanda piuttosto che la Cina”.

Entro il 2050, l’India rappresenterà oltre un terzo dell’aumento della domanda globale di energia a causa del fatto che la domanda cinese raggiungerà il picco alla fine degli anni ’30, nello scenario di riferimento Ieej.

TECNOLOGIE AVANZATE, SCENARI CCE

L’Ieej prevede che i combustibili fossili rappresenteranno l’80% della domanda globale di energia nel 2050 nello scenario di riferimento, mentre nello scenario tecnologie avanzate lo colloca al 67%, con la domanda di petrolio, carbone e gas naturale con un picco già raggiunto. Infine, nello scenario Circular Carbon Economy (Cce) in base al quale esamina come i paesi di tutto il mondo potrebbero perseguire sia l’utilizzo di combustibili fossili che la riduzione delle emissioni di anidride carbonica facendo avanzare le tecnologie Reduce, Reuse, Remove and Recycle o 4Rs.

Il Cce è tra i programmi chiave da discutere durante il vertice del G20 ospitato dall’Arabia Saudita a novembre. Lo scenario Cce ipotizza la stessa quota del 67% di combustibili fossili nella domanda di energia nel 2050 come nello scenario delle tecnologie avanzate, ma le emissioni di CO2 saranno ridotte di altri 5 miliardi di tonnellate.

“Massimizzando l’utilizzo della tecnologia di decarbonizzazione, le emissioni di CO2 potrebbero essere significativamente ridotte anche con la quota di combustibili fossili nel mix energetico invariata”, ha riferito Yoshikazu Kobayashi, economista senior presso l’unità di pianificazione e amministrazione di Ieej -. In altre parole, l’uso di combustibili fossili e una riduzione delle emissioni di CO2 possono essere perseguiti allo stesso tempo massimizzando l’uso delle tecnologie di decarbonizzazione”.

IL FUTURO DELL’IDROGENO

L’Ieej prevede che l’introduzione dell’idrogeno per sostituire parte della generazione di energia a carbone e sostituire alcuni prodotti petroliferi nei trasporti sarà tra le possibili opzioni per ridurre significativamente la CO2, ha detto Kobayashi.

Si prevede che l’idrogeno rappresenterà il 5% del mix energetico globale del 2050 per la generazione di energia nello scenario Cce dell’Ieej.

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