A pesare sul prezzo del petrolio sono le intenzioni di Riad e Mosca di aumentare la produzione e la decisione della Cina di imporre dei dazi sul greggio americano
Continua a scendere il prezzo del petrolio, che in queste ore tocca i minimi da Aprile 2018, a 64,04 dollari il barile (Wti americano), in calo dell’1,5%. A pesare sarebbero non solo i timori per un possibile aumento della produzione, ma anche l’annuncio da parte della Cina di voler introdurre nuove sanzioni contro gli Stati Uniti. Sanzioni che potrebbero coinvolgere anche il greggio.
RIAD E MOSCA PRONTE AD AUMENTO PRODUZIONE
Arabia Saudita e Russia sono pronte ad aumentare le quote già a partire da luglio, ma Iran, Iraq e Venezuela non intendono cedere a Mosca e Riad. Tutto sarà deciso il 22 giugno a Vienna. In particolare, l’Arabia Saudita pensa ad un aumento della produzione di 500.000 fino a 1 milione di barili al giorno, mentre la Russia sta ad un aumento di 1,5 milioni di barili al giorno.
CINA PENSA A DAZI SU GREGGIO
E poi c’è anche la Cina. Pechino sembrerebbe stia lavorando all’introduzione di tariffe su diversi prodotti statunitensi, tra cui il greggio e la benzina. Quello della Cina sarebbe una risposta ai dazi da 50 miliardi di dollari confermati venerdì dal presidente Donald Trump sulle importazioni da Pechino.