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Petrolio

Petrolio: Perché secondo l’Arabia Saudita il mercato può assorbire prezzi più alti

Russia più riluttante nel proseguire sui tagli alla produzione. Pesa il timore dello shale Usa

Il ministro saudita dell’Energia Khaled al-Faleh ritiene che il mercato abbia la capacità di assorbire costi del greggio più elevati. “Non ho constatato alcun impatto sulla domanda con i prezzi attuali. In passato abbiamo avuto prezzi molto più alti, il doppio di ora”, ha detto in occasione di una conferenza ministeriale tra paesi Opec e non-Opec a Jeddah per esaminare l’impatto dei tagli alla produzione decisi lo scorso anno da un gruppo di paesi esportatori di greggio.

DA PREZZI PIÙ ALTI NESSUN GIRO DI VITE SUI CONSUMI GRAZIE ALL’EFFICIENZA

opecKhalid al-Falih, che ha guidato l’accordo con la Russia per la riduzione dell’offerta di 1,8 milioni di barili al giorno, ha dichiarato che, sebbene il Regno non miri a un prezzo specifico, non teme che gli attuali livelli superiori a 70 dollari al barile possano determinare un taglio dei consumi. “L’intensità energetica, come sapete, è diminuita in modo significativo, la maggior parte delle economie sta consumando molta meno energia per generare un’unità di Pil, come 20 o 30 anni fa. Questo ha ridotto l’intensità energetica e aumentato la produttività a livello globale. . .e mi porta a pensare che ci sia la capacità di assorbire prezzi più alti”. I suoi commenti sono l’ultimo segnale che l’Arabia Saudita, leader di fatto dell’Opec, ha poche intenzioni di allontanarsi dai tagli alle forniture, anche se il mercato del petrolio si è irrigidito.

RUSSIA PIÙ RETICENTE SU PROSECUZIONI TAGLI ALLA PRODUZIONE DI GREGGIO

La Russia, tuttavia, è apparsa più reticente nel constatare che i tagli continueranno all’infinito. Alexander Novak, ministro russo dell’Energia, ha detto all’agenzia di stampa statale Tass che potrebbe decidere di iniziare a rivedere la produzione già da quest’anno, anche se successivamente ha ammesso di volere una continuazione dell’accordo.

L’INTESA SUI TAGLI SCADE A FINE ANNO, PROROGA DISCUSSA A GIUGNO

L’intesa sui tagli dovrebbe ufficialmente scadere alla fine del 2018, ma la sua proroga dovrebbe essere ampiamente discussa nella prossima riunione dei ministri dell’Opec e dei grandi produttori a giugno. La cooperazione della Russia è stata fondamentale per l’accordo, ma Mosca è apparsa più prudente riguardo al rischio che tali mosse portino a un aumento eccessivo dei prezzi, vista la rapida crescita della produzione dell’industria statunitense dello shale che beneficia proprio degli attuali prezzi alti di mercato.

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