Skip to content
gas

Ecco la nuova ‘linea di difesa’ dell’Italia sul gas

Pichetto firma l’aggiornamento sui Piani di azione preventiva e di emergenza gas italiani. A rischio rimangono sempre Italia e Germania in caso di stop al gas russo. Il Ministero rassicura sul monitoraggio costante della situazione energetica nazionale per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.
Sugli approvvigionamenti gas i paesi maggiormente colpiti in caso di interruzioni rimangono Italia e Germania con il meteo che rimane ancora una volta la variabile incognita maggiore con una “probabilità di 1/6 che l’ondata di freddo causi una domanda di gas non servita fino a circa 18 GSm3 durante l’inverno” e “un’altra probabilità di 1/6 di avere un inverno più mite senza alcuna riduzione”. È quanto emerge dal decreto di aggiornamento dei Piani di azione preventiva e di emergenza del sistema italiano di gas naturale firmato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

IL REGOLAMENTO

Il provvedimento, realizzato in ottemperanza al Regolamento europeo 2017/1938, impegna il governo a svolgere un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas.

COSA PREVEDE IL PIANO DI EMERGENZA

Il Piano di emergenza aggiornato contiene la definizione dei livelli di crisi (preallarme, allarme e emergenza) e le misure da adottare, in particolare quelle volte a contrastare situazioni di emergenza. Inoltre, contiene l’elenco degli obblighi informativi e delle misure specifiche per l’energia elettrica e il teleriscaldamento, la definizione dei ruoli e delle responsabilità dei vari soggetti coinvolti.

COSA PREVEDE IL PIANO DI AZIONE PREVENTIVA

Il Piano di Azione Preventivo si basa, invece, sulla Valutazione dei Rischi 2023 recentemente effettuata da Snam, con il coinvolgimento di tutti i principali operatori del sistema gas italiano. Il documento si concentra sulle analisi di rischio nazionale, inclusi i gruppi di cui l’Italia fa parte, indica le misure preventive per la mitigazione dei rischi di approvvigionamento, per la loro sicurezza e per la protezione delle infrastrutture. Fornisce inoltre informazioni sul meccanismo di bilanciamento basato su criteri di mercato, sulle azioni preventive di tipo infrastrutturale pianificate a livello nazionale, elencandone i principali sviluppi e i benefici attesi in termini di mitigazione.

L’EVOLUZIONE DELLA DOMANDA GAS IN ITALIA

L’evoluzione stimata da Snam della domanda di gas in Italia nel periodo 2023-2030 mostra un andamento decrescente. Il tasso di decrescita nel periodo è stimato attorno a 14% circa, pari a 9,6 GSm3 e prevalentemente dovuto alla riduzione della generazione termoelettrica da gas naturale, si legge nel Piano italiano. Che ricorda come il sistema infrastrutturale gas italiano è molto diversificato e assicura la copertura di una domanda gas che negli ultimi anni, con l’eccezione del 2022, è sempre rimasta significativamente superiore ai 70 Gm3 anno.

Complessivamente, il consumo annuo di gas del 2022 è stato infatti di 68,5 miliardi di metri cubi in decremento di 7,7 miliardi di metri cubi rispetto all’anno precedente a seguito sia dai rincari del prezzo del gas accentuato dallo scoppio della crisi “Russo Ucraina”, sia dalle misure di contenimento della domanda gas adottate per sopperire alla riduzione delle forniture di gas dalla Russia.

CONSUNTIVO OFFERTA DEL SISTEMA GAS ITALIA

La maggior parte della domanda di gas viene storicamente soddisfatta attraverso le importazioni che nel 2022 hanno rappresentato il 95% dell’offerta totale. La diversificazione degli approvvigionamenti è aumentata rispetto alla situazione analizzata nel precedente Risk Assessment del 2018, in particolare a partire dal dicembre del 2020 grazie all’entrata in esercizio del gasdotto TAP di importazione di gas dall’Azerbaijan che, con una capacità annua di ca. 10 GSm3, ha permesso di accedere ad una nuova risorsa di approvvigionamento a costi competitivi. Nel 2021 circa il 38% del fabbisogno di gas italiano è stato coperto da importazioni dalla Russia attraverso il Punto di Entrata di Tarvisio, ma a partire dal 2022 le tensioni innescate dal conflitto Russia-Ucraina e la conseguente riduzione delle importazioni di gas russo hanno modificato in maniera sostanziale gli approvvigionamenti di gas naturale italiani, oltre che quelli Europei.

Si è assistito ad un crescente impiego dei Terminali GNL e ad un maggiore utilizzo dei Punti di Entrata da Sud (Mazara, Gela, Melendugno), che hanno consentito di far fronte alla riduzione delle importazioni da Tarvisio che si sono ridotte al 18%.

Il Piano italiano segnala inoltre la crescita rispetto al 2021 del gas importato via gasdotto presso Passo Gries (+250%), Melendugno (+43,1%) e Mazara del Vallo (+11,3%, in ulteriore incremento rispetto al 2021 che aveva registrato un incremento di +76% rispetto al 2020) e dal GNL trasportato via nave e rigassificato ai terminali di Livorno (+167,4%), Panigaglia (+112,9%) e Cavarzere (+14,2%) a compensazione della riduzione delle forniture di gas da Tarvisio (-51,9%), in particolare a partire dalla tarda primavera e conseguenti allo scoppio della crisi “Russo Ucraina”.

La produzione nazionale ha registrato invece un trend di progressiva riduzione fino al 2022, a seguito del declino produttivo dei giacimenti, non sufficientemente compensato da nuove produzioni mentre la produzione di biometano, è in costante crescita (9 milioni di metri cubi del 2017, 210 milioni di metri cubi nel 2022).

ANALISI PROSPETTICA DELL’OFFERTA DI GAS

Le importazioni, che nel 2022 hanno costituito il 95% dell’offerta totale, continueranno a svolgere un ruolo predominante nell’offerta di gas, anche se nel medio termine è prevista una crescita delle produzioni nazionali da ca. 3 GSm3 nel 2022 a circa 9 GSm3 nel 2030, soprattutto grazie al biometano che, da un peso marginale nell’offerta complessiva italiana, arriverà a volumi di 5,4 GSm3 nel 2030, in coerenza con i target fissati nell’ambito del piano Fit-for-55 e dell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

ANALISI RISCHIO

“Le analisi degli scenari di rischio hanno valutato principalmente il rischio di interruzione del gas russo per l’inverno 2022/2023. Tale rischio è stato declinato secondo possibili approcci intrapresi dagli Stati Membri. Nella situazione migliore registrata (utilizzo dello stoccaggio senza pensare a lasciare una quota di giacenza per l’inverno successivo e approccio cooperativo tra Stati Membri) si potrebbe realizzare una scopertura della domanda in termini di volume di circa 6,3 – 6,6 GSm3 per l’intero gruppo di rischio (RG) mentre per quanto riguarda la punta i Paesi maggiormente colpiti sarebbero Germania e Italia con tagli massimi registrabili durante la stagione invernale rispettivamente di 110 e 74 mcm/g – si legge nel Piano italiano -. Nel caso peggiore invece (decisione di mantenere una giacenza per l’inverno successivo pari a quella dell’inverno precedente, e approccio non cooperativo tra Stati Membri) avremo 33-34 GSm3 di domanda non servita ( di cui 10 GSm3 per la Germania e 7,5 per l’Italia) mentre per quanto riguarda la punta i Paesi maggiormente colpiti sarebbero ancora Germania e Italia con tagli massimi registrabili durante la stagione invernale rispettivamente di 223 e 151-161 mcm/g”.

Per quanto riguarda gli ulteriori eventi di rischi, “l’ondata di freddo è l’evento che determina la riduzione del gas peggiore (9,5 miliardi di metri cubi in media per il RG). C’è una probabilità di 1/6 che l’ondata di freddo causi una domanda di gas non servita fino a circa 18 GSm3 durante l’inverno (11,1% dello scenario peggiore della domanda di gas nell’RG), ma c’è un’altra probabilità di 1/6 di avere un inverno più mite senza alcuna riduzione. Conclusioni simili possono essere tratte nel caso di un’interruzione totale delle forniture di gas algerino per due mesi e da un’interruzione parziale dei flussi del gasdotto Transmed per cinque mesi. I restanti eventi di rischio non incidono sostanzialmente sul RG rispetto allo scenario di base”, ha concluso il Piano.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su