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Giornali

Pnrr e Stellantis: ecco cosa dicono i giornali di oggi

Dalla mancanza di 26 decreti attuativi nell’ultimo decreto Pnrr all’impegno del presidente di Anci Decaro, mentre Stellantis ha prolungato la cassa integrazione a Mirafiori ma deciso di investire 5,4 mld di euro in Brasile nei prossimi 5 anni: di cosa si parla sui giornali di oggi

In attesa della conversione dell’ultimo decreto Pnrr entro il 1 maggio, mancano all’appello ancora 26 provvedimenti attuativi per far funzionare al meglio l’intera “macchina” del Piano di ripresa e resilienza. Piano che il presidente dell’associazione dei comuni (Anci), Antonio Decaro, ha confermato verrà rispetto appieno anche dai Comuni. Intanto, sul fronte automotive, si segnale un vertice di Unindustria con Stellantis per rilanciare la produttività nel Lazio, nonostante siano previste invece, ancora tre settimane di cassa integrazione a Mirafiori, e 5,6 miliardi di euro che il gruppo ha intenzione di investire in cinque anni in Brasile per il lancio di 40 nuovi modelli.

DL PNRR, ENTRO IL 1 MAGGIO LA CONVERSIONE IN LEGGE MA SERVONO 26 PROVVEDIMENTI ATTUATIVI

“Il nuovo decreto sul Pnrr, nato per accelerare l’attuazione delle opere previste dal piano, è stato approvato dal consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio. Presentato alla Camera il 2 marzo, è stato assegnato alla Commissione Bilancio e adesso inizierà l’iter parlamentare di conversione in legge. Conversione che andrà votata definitivamente entro il 1° maggio, pena la decadenza. Tuttavia, in parallelo dovrà procedere anche l’attuazione del decreto, che prevede 26 provvedimenti da varare (se ne incontrano uno ogni due articoli) per rendere pienamente operative le misure previste dal testo. Un numero che peraltro potrebbe anche salire durante l’iter di conversione, se, come succede di consueto, al testo verranno aggiunti altri articoli e/o commi con il loro corollario di altri provvedimenti attuativi. E un numero che va ad aggiungersi ai 315 provvedimenti attuativi ancora da varare riferiti a tutte le altre leggi già approvate dal governo Meloni”. È quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) Altre misure, invece, avranno bisogno del loro provvedimento attuativo. Quello più urgente, previsto entro il 17 marzo, è il decreto del ministro dell’Economia che riguarda l’istituzione, presso il ministero stesso, del Tavolo tecnico per la verifica dei Piani di intervento predisposti dai comuni con più di 60mila abitanti contro i ritardi dei pagamenti. (…) C’è poi tutta una serie di nomine di commissari straordinari, che aspettano il loro decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (i famosi Dpcm), tutti con scadenza il prossimo 1° aprile: (…) Altra misura attuativa fondamentale, da varare per il 1° maggio, riguarda il decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro per gli Affari Ue, Sud, coesione e Pnrr, per adeguare alle riduzioni e ai rifinanziamenti i cronoprogrammi procedurali contenenti gli obiettivi iniziali, intermedi e finali degli interventi del Pnc (il Piano nazionale complementare che integra e potenzia il Pnrr)”, conclude il giornale.

PNRR, DECARO: LE SCADENZE SARANNO RISPETTATE

“Presidente, avevate denunciato che la revisione del Pnrr era avvenuta a danno dei Comuni, che avevano dovuto subire il definanziamento di opere, per 10 miliardi. Con il nuovo decreto legge è tutto a posto? ‘Qualche problema è rimasto — risponde il presidente dell’associazione dei comuni (Anci), Antonio Decaro — ma possiamo dire che, come Comuni, abbiamo portato a casa un risultato importante che non era scontato. Abbiamo recuperato le risorse che erano state spostate in seguito all’accordo con la Commissione europea: 13 miliardi poi scesi a 10. A noi sembrava ingiusto perché, come dimostrano i dati dei vari monitoraggi, avevamo rispettato i tempi. A dicembre 2023 risultava che i Comuni avevano fatto 230mila gare per un importo complessivo di 32,5 miliardi a fronte dei 35 loro assegnati. E di questi già 12,5 miliardi erano stati aggiudicati. Col decreto, i 10 miliardi sono stati recuperati e quindi la realizzazione delle opere può andare avanti, rispettando l’impegno preso con i cittadini’”. È quanto riporta il Corriere della Sera di oggi. “Il rifinanziamento è però avvenuto su fondi che non prevedono scadenze e controlli puntuali come il Pnrr. ‘Sì, ma abbiamo ottenuto di mantenere le procedure semplificate del Pnrr. E, anche se non ci sono gli stessi meccanismi di verifica, noi non abbiamo interesse a non spendere, quindi non vedo il rischio di ritardi. È vero che non c’è più la scadenza tassativa del 2026 prevista dal Piano, ma questo non rallenterà gli investimenti, anche perché abbiamo ottenuto che l’anticipo versato ai Comuni sulle opere previste dal Pnrr salga dal 10% al 30%, quindi potremo far fronte agli impegni con le aziende. Ora però è importante che ci sia anche una semplificazione dei pagamenti da parte dei ministeri, così che i Comuni ricevano i soldi in linea con gli stati di avanzamento delle opere. Infine, chiediamo al governo di risolvere il problema di quei finanziamenti, per complessivi 2,2 miliardi, che sono stati ripristinati con risorse che erano già assegnate per piccole opere, assetto del territorio e interventi di ricostruzione’ (…)”, prosegue il quotidiano.

VERTICE DI UNINDUSTRIA CON STELLANTIS PER RILANCIARE IL LAZIO

“Un passo importante per dare nuovo slancio al settore dell’automotive del basso Lazio. È questa la sensazione che trapela in merito al risultato dell’incontro avvenuto ieri a Cassino tra Unindustria Lazio e Stellantis, nell’ambito delle attività che l’associazione sta portando avanti a favore delle aziende del cluster della mobilità sostenibile del Lazio. Circa trenta aziende del cluster automotive ed associate ad Unindustria hanno preso parte al faccia a faccia, mentre per Unindustria era presente il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo e per Stellantis Carlo Di Giacomo, Plant Manager Cassino, Marcelo De Simone, HR Cassino Plant, e Dario Pannaccione, Performance Manager Cassino Plant”. È quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) All’incontro di ieri, quindi, ne seguiranno altri per entrare più nel dettaglio dei progetti. Quella che è emersa ieri tra le due parti – Stellantis e le imprese del cluster dell’automotive rappresentato da Unindustria – è la volontà di collaborare in ambiti che vanno dalla ricerca alla formazione, fino allo sviluppo di prodotti e servizi, in una logica di rete. (…)”, si legge ancora sul quotidiano.

STELLANTIS PUNTA 5,6 MILIARDI IN 5 ANNI SUL BRASILE

“Ancora tre settimane di cassa integrazione a Mirafiori, oltre a quelle già stabilite e che sarebbero dovute terminare a fine marzo. L’annuncio, che prolunga la fermata produttiva dal 2 al 20 aprile, è arrivato ieri ai sindacati e riguarda complessivamente 2.240 lavoratori delle Carrozzerie, impegnati sui modelli 500 Bev e Maserati. La richiesta è stata motivata da Stellantis con un andamento del mercato ancora a rilento, in assenza dei nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche ed elettrificate annunciati lo scorso primo febbraio ma ad oggi non ancora in vigore”. Lo si legge su La Stampa di oggi. “(…)Intanto Stellantis guarda all’America Latina per annunciare nuovi progetti. È l’ad Carlos Tavares, dopo un incontro col presidente Luiz Inacio Lula da Silva, a comunicare investimenti per 5,6 miliardi di euro (30 miliardi di real) in Brasile tra il 2025 e il 2030, e il lancio di 40 nuovi prodotti, con il potenziamento della piattaforma di veicoli ibridi del gruppo automobilistico. (…)”, prosegue il quotidiano.

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