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Elettriche

PNRR: le infrastrutture di ricarica potranno essere realizzate solo nei distributori di carburante tradizionale?

Cosa intende fare il Governo con i fondi del PNRR destinati alle infrastrutture di ricarica per auto elettriche. Fatti, numeri e perplessità 

741,3 milioni di euro. È questa la cifra che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina all’installazione delle infrastrutture di ricarica per auto elettriche. Ma, nell’attuale enunciazione della consultazione del Ministero della Transizione Ecologica, pare che a ricevere i fondi saranno solo le aziende che predisporranno la realizzazione delle colonnine nei soli distributori di carburanti tradizionali.

Una scelta, quella del Governo, che rischia però di rivelarsi dannosa per gli utenti finali. Andiamo per gradi.

PNRR ED INFRASTRUTTURE: AL VIA LA CONSULTAZIONE DEL MITE

Partiamo dal principio. Il Ministero della transizione ecologica ha avviato, dal 23 maggio al 6 giugno,  la consultazione pubblica sull’assegnazione dei fondi per previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per incentivare con contributi a fondo perduto fino al 40% la realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici veloci e ultra-veloci.

COSA SI LEGGE NELLA BOZZA DELLA CONSULTAZIONE

Obiettivo del Governo è ristrutturare la rete di distribuzione dei carburanti, limitando l’installazione delle colonnine alle sole aree delle stazioni di servizio. Secondo l’attuale enunciazione della consultazione del Ministero della Transizione Ecologica, infatti,  il valore del parametro di offerta sarà il risultato “tra i punti percentuali di riduzione del contributo in conto capitale richiesto, rispetto alla contribuzione massima del 40%”, moltiplicati per “il rapporto, compreso fra 0 e 1, fra il numero di stazioni di ricarica per cui è prevista la realizzazione presso stazioni di rifornimento di carburanti tradizionali e il numero di stazioni di ricarica individuato per il medesimo ambito”. Questo significa, tradotto, che nel caso in cui le infrastrutture di ricarica non venissero realizzate all’interno di stazioni di carburante tradizionale, il valore del parametro di offerta sarà 0.

L’OPINIONE DI MOTUS-E

Una scelta sbagliata, secondo Motus-E, associazione che raccoglie tutti gli stakeholder della mobilità elettrica.

“Ricordiamo che la ricarica dei veicoli elettrici rappresenta un nuovo paradigma che poco si sposa con gli spazi delle stazioni di rifornimento, specie in ambito urbano. È giusto incentivare l’utilizzo di spazi e connessioni alla rete elettrica esistenti: tuttavia limitare la premialità ai soli distributori di carburante, escludendo supermercati, stazioni o altri nodi già operativi, non rappresenta affatto un vantaggio né per gli utenti e né per il sistema elettrico”, spiega Francesco Naso, segretario generale di Motus-E.

“Confidiamo che il Governo corregga il tiro e non obblighi gli attori di settore, che stanno investendo centinaia di milioni di euro anche sulla leva delle risorse messe a disposizione dal PNRR, ad installare le colonnine esclusivamente nei vecchi distributori: si rischia di non raggiungere gli obiettivi sul numero di infrastrutture da installare, di non spendere tutte le risorse stanziate e, soprattutto, di dare vita ad un servizio poco efficiente per gli utenti finali.”

 

 

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