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Ponte Stretto, opere Pnrr. Le parole di Giovannini

È previsto un potenziamento delle risorse umane nelle stazioni appaltanti e nelle commissioni dei ministeri che si occupano di autorizzazioni e valutazioni di impatto ambientale

Che sarà del Ponte di Messina? “Oggi ci sono alcune condizioni diverse rispetto al progetto originario, dal punto di vista economico, normativo e trasportistico. Ad esempio, c’è la novità della linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, quella si inserita nel Piano di Ripresa e Resilienza. La relazione tecnica della commissione istituita al ministero è stata inviata al Parlamento: vengono scartate le ipotesi dei tunnel, mentre si suggerisce di fare uno studio di fattibilità
tecnico-economica sulle soluzioni del ponte a una o a più campate. In quesťultimo caso servono anche analisi sismiche perché la posizione del ponte sarebbe diversa, piü vicina a Reggio calabria e a Messina. Sulla base di questa relazione ci sarà un dibattito pubblico”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovannini in un’intervista a La Stampa durante la quale ha escluso pregiudizi sull’opera. “lo invito sempre a discutere
sui fatti e a prendere decision informate, abbandonando il dibattito ideologico a cui abbiamo assistito in passato. Ci sarà una discussione tra le forze politiche, in Parlamento e nell’opinione pubblica, poi si deciderà se fare o meno questo studio di fattibilità”.

Nessun ripensamento sulla Torino-Lione: “L’opera è in esecuzione, sulla tratta europea c’è un accordo definito e approvato dal Parlamento. Sulla tratta nazionale serve la
progettazione e il dibattito pubblico, cosi da ragionare sul tracciato e sulle opere compensative, coinvolgendo i cittadini. Più in
generale, l’alta velocità ha cambiato la vita dei territori in cui è arrivata: per questo è fondamentale che anche al Sud ci sia questa
opportunità, con il completamento della linea Salermo-Reggio e con la Napoli-Bari”.

Il problema semmai sono le tempistiche di realizzazione delle opere.

“Pensa che siamo stati così disattenti da inserire nel Piano opere che non abbiano passato analisi di rischio e di fattibilità in 5 anni? È chiaro che per il lotto della linea ferroviaria ad alta velocità da Battipaglia in giù ci sono rischi maggiori rispetto a dove basta realizzare pochi chilometri di linea per collegare un aeroporto. Per questo, oltre alle norme di semplificazione, abbiamo fatto programmi per scelte di attuazione che possono contribuire a tagliare i tempi”, si legge sul quotidiano.

Secondo il ministro ci si riuscirà “Per almeno tre ragioni. È previsto un potenziamento delle risorse umane nelle stazioni appaltanti e nelle commissioni dei ministeri che si occupano di autorizzazioni e valutazioni di impatto ambientale o di sicurezza delle opere: ci saranno assunzioni per quest iruoli. Poi si tratterà non solo di velocizzare le singole procedure e le fasi dei progetti, ma di realizzarle in parallelo, invece che in sequenza. Infine ricordo che ci sono tempi prefissati, è la data di conclusione dell’opera che guida il processo di selezione e realizzazione”, ha concluso La Stampa.

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