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Qatar

Qatar Petroleum mette piede in Angola nel Blocco 48

Qatar Petroleum ha firmato un accordo di esplorazione con Sonangol e Total per il blocco offshore, con perforazioni previste per il 2020-2021

Qatar Petroleum segna la sua prima incursione nella zona di acque profonde dell’Angola, acquisendo una partecipazione del 30% nel Blocco 48. QP ha firmato, infatti, un accordo di esplorazione con Sonangol e Total per il blocco offshore, con perforazioni previste per il 2020-2021.

Il secondo produttore di petrolio africano si trova ad affrontare una battaglia in salita per invertire il declino della produzione di greggio. L’interesse per l’upstream dell’Angola è cresciuto dopo che il ministero del petrolio angolano ha addolcito i termini fiscali dei suoi contratti per rilanciare l’industria petrolifera del Paese, dando alle compagnie petrolifere internazionali migliori rendimenti.

Negli ultimi 12 mesi, l’Angola ha assegnato diversi blocchi offshore a Eni, Total, BP ed Equinor. Total è l’operatore del blocco 48, con una quota del 40%, mentre Sonangol detiene il restante 30%. Il blocco 48 si trova nelle acque ultra-profonde del Basso Bacino del Congo, a circa 400 km a nord-ovest di Luanda e a 200 km a ovest degli impianti onshore di Soyo. La profondità media dell’acqua è di circa 2.500 metri.

DIPLOMAZIA ENERGETICA

Dal giugno 2017, il Qatar è soggetto a un embargo diplomatico e commerciale da parte dei suoi vicini del Golfo, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto. Per questo il paese ha cercato di rafforzare la sua presenza internazionale attraverso una serie di accordi in paesi come Oman, Messico, Mozambico, Sudafrica, Kenya, Guyana, Stati Uniti e Brasile.

Quest’anno QP ha mediato diverse nuove operazioni upstream, tra cui la stipula di tre accordi di farm-in – sempre con Total – per acquisire circa il 30% della partecipazione di Total nei blocchi 15, 33 e 34 situati nel bacino di Campeche, al largo del Messico.

L’operazione ha portato a sei il numero di blocchi messicani in cui la QP detiene una partecipazione. Inoltre, ha acquisito una partecipazione del 45% in due dei blocchi di esplorazione di Total al largo della Costa d’Avorio.
QP, che è anche il più grande produttore mondiale di GNL, si è mossa negli ultimi anni per espandere la sua presenza all’estero e recentemente ha intensificato la sua attività per far crescere un portafoglio mondiale upstream incentrato sul gas.

Negli ultimi 12 mesi, ha stipulato accordi di esplorazione in Africa in paesi come Costa d’Avorio, Mozambico, Kenya e Marocco.

RILANCIO DELLA PRODUZIONE DI GAS

La produzione di greggio angolano è stata in costante calo negli ultimi quattro anni, a causa di problemi tecnici ed operativi in alcuni campi, aggravati dalla mancanza di investimenti e di incentivi. E il declino potrebbe essere aggravato, secondo le fonti, dalla pandemia di coronavirus.

La produzione di greggio è scesa da un picco di 1,9 milioni di b/g nel 2010 a 1,40 milioni di b/g l’anno scorso, mentre la produzione dei giacimenti di punta, come Girassol e Pazflor, ha iniziato ad aumentare. La produzione di greggio – che rappresenta oltre il 90% dei ricavi delle esportazioni del Paese – ha raggiunto una media di 1,30 milioni di b/g per i primi sette mesi di quest’anno, secondo le stime di S&P Global Platts.

Attualmente, secondo i funzionari del ministero del petrolio angolano, i campi di produzione hanno un tasso medio annuo di declino del 10-15%.

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