I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica esaminano l’uso dell’energia nucleare all’interno dell’Unione Europea
Con la transizione dell’Europa verso l’energia verde, la questione di cosa fare con l’energia nucleare è ancora una volta al centro delle discussioni. Come riporta Anna Fleck di Statista, proprio questo mese il Parlamento Europeo ha votato a favore delle regole che classificano gli investimenti nel nucleare e in alcuni progetti del gas come sostenibili e verdi. Questo probabilmente diventerà legge, poiché servirebbe il parere contrario di 20 dei 27 Stati membri UE per respingere la proposta. La nuova legge entrerà in vigore a partire dal 2023.
ENERGIA NUCLEARE: LA FRANCIA GUIDA LA CLASSIFICA
I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica esaminano l’uso dell’energia nucleare all’interno dell’Unione Europea. La Francia attualmente è in testa a tutti i Paesi europei, con circa il 69% della sua produzione di elettricità basata sull’energia nucleare.
La quota nucleare della Germania è la più bassa della classifica: l’anno scorso ha toccato poco meno del 12% della produzione totale di elettricità. La quota è gradualmente diminuita da quando, nel 2000, la Germania ha deciso di eliminare gradualmente le sue centrali nucleari.
LE RAGIONI DEI FAVOREVOLI E DEI CONTRARI
Tuttavia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia le discussioni si sono riaccese, poiché le conseguenze della guerra hanno mostrato la vulnerabilità dell’Unione Europea alle fluttuazioni del mercato globale dell’energia.
Sul tema dell’energia nucleare ci sono due fazioni contrapposte: da un lato troviamo i sostenitori, secondo cui l’energia nucleare è priva di emissioni di carbonio e potrebbe aiutare a colmare un imminente divario energetico; sull’altro versante troviamo invece i critici, che sono preoccupati per il fatto che il sottoprodotto radioattivo dell’energia nucleare è difficile da smaltire.