Non tutti i progetti petroliferi sono uguali. Alcuni sono sicuramente meno dannosi per l’ambiente rispetto ad altri e – anche se è difficile pensare che qualsiasi attivista ambientalista abbracci progetti petroliferi a basse emissioni di carbonio – l’industria cerca comunque di adattarsi agli standard ambientali più elevati per ridurre l’impronta di emissione nei processi
La società di consulenza energetica Wood Mackenzie ha lanciato un avvertimento: il mondo sta finendo il petrolio, ma non un petrolio qualunque. Sta finendo il petrolio che può essere estratto con una bassa impronta di carbonio. Il rapporto – scrive Oilprice.com – ha acceso i riflettori su una questione che tende a essere trascurata nel discorso quotidiano sul cambiamento climatico e sull’industria dei combustibili fossili: il fatto che non tutto il petrolio è uguale.
I PROGETTI PETROLIFERI MENO INQUINANTI
La natura stessa del petrolio ne fa il nemico dell’attivista e l’unico petrolio buono per gli attivisti è quello che rimane nel terreno.
Ma, tra i tanti progetti petroliferi vi sono quelli che risultano essere meno inquinanti di altri. Il progetto Willow, che il presidente Biden ha approvato all’inizio di questo mese, ha suscitato scalpore tra gli ambientalisti. Eppure alcuni hanno sottolineato che potrebbe non essere un certo disastro. In effetti – sottolinea Oilprice.com come tutti i progetti petroliferi negli Stati Uniti, Willow sarà soggetta a rigide regole sull’impatto ambientale, e non c’è dubbio che queste regole saranno applicate con entusiasmo. E questo significa che ConocoPhillips si assicurerà di sviluppare tali risorse in modo responsabile e con la minore impronta di emissioni possibile.
EXXON INTERROMPE IL GAS FLARING
La Exxon ha dichiarato all’inizio di quest’anno di aver interrotto le normali attività di flaring – che rilascia notevoli quantità di metano nell’atmosfera – nei suoi pozzi nel Permiano e ha espresso la speranza che altri produttori seguano il suo esempio. Anche se non lo fanno, tuttavia, il flaring in Texas è diminuito precipitosamente nell’ultimo decennio o giù di lì, mentre la produzione di petrolio e gas è cresciuta a passi da gigante.
LA CATTURA DEL CARBONIO NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI MA SERVE ALL’INDUSTRIA
Agli ambientalisti non piace la cattura del carbonio. Questi, difatti, sostengono che sia troppo costoso per avere un senso economico, ma in particolare porta ad una maggiore produzione di petrolio e gas, invece di deprimerla.
Per l’industria – continua Oilprice.com – la cattura del carbonio potrebbe benissimo diventare, o è già diventata, il mezzo per la sopravvivenza, quindi investiranno volentieri in essa per ridurre la loro impronta di gas serra. Difatti, in Canada, la Pathways Alliance, come si è definito il gruppo di grandi produttori di petrolio, prevede di catturare e immagazzinare circa 10 milioni di tonnellate di anidride carbonica da più di 20 progetti di sabbie bituminose nel nord dell’Alberta. In Texas, Chevron sta lavorando a un hub per la cattura del carbonio e ha appena annunciato un piano per triplicare le dimensioni della struttura.
ALCUNI ESEMPI: DALLA GUYANA ALL’ARABIA SAUDITA
L’impronta di carbonio di un progetto petrolifero coinvolge anche il processo puramente tecnico di estrazione, che, a seconda della geologia, potrebbe essere più o meno energivoro e, di conseguenza, ad alta intensità di emissioni.
Il petrolio offshore – scrive oilprice – non è certo il più economico. Tuttavia, il livello di pareggio del petrolio offshore della Guyana si aggira tra i 30 e i 35 dollari al barile. Per il secondo sito di sviluppo della Exxon attualmente in funzione, il livello è sceso a 25 dollari. C’è anche l’Arabia Saudita, fino a poco tempo fa il più grande produttore di petrolio al mondo, con i prezzi di pareggio più bassi al mondo. Con l’aumentare del ritmo e del volume della narrazione sulle emissioni, i sauditi hanno iniziato ad aggiungere l’affermazione che il loro petrolio è anche a basse emissioni di carbonio, e questo proprio grazie al basso breakeven. Meno energia si usa per sviluppare una risorsa naturale, meno lo sviluppo è ad alta intensità di emissioni; è così semplice.