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Clima

Quanto costerà El Niño all’economia globale?

El Niño potrebbe comportare una perdita economica mondiale di oltre 3 trilioni di dollari fino alla fine del decennio

Secondo un approfondimento pubblicato sulla rivista Science, il solo El Niño previsto per il 2023 potrebbe comportare una perdita di oltre 3 trilioni di dollari entro il 2029.

EL NINO: L’IMPATTO SULL’ECONOMIA GLOBALE

Lo studio pubblicato sulla rivista Science, ha esaminato la crescita del PIL pro capite totale nei paesi di tutto il mondo, confrontando le riduzioni del PIL pro capite in seguito agli eventi di El Niño e calcolando quanto l’economia mondiale fosse più piccola a seguito di un evento rispetto a quanto sarebbe stata altrimenti. Le perdite complessive registrate sotto l’ombrello della crescita del PIL includono i danni associati e le interruzioni della produzione agricola e delle colture, dei conflitti, delle infrastrutture, della pesca e della salute, come il suo ruolo nella diffusione di malattie infettive.

COSA DICONO GLI ESPERTI

L’autore Christopher Callahan – dottorando di Dartmouth  – la cui ricerca si concentra sugli impatti economici dei cambiamenti climatici, spiega ad Axios che lo studio è il primo a valutare l'”eredità” a lungo termine di un El Niño.

“Sappiamo che – El Niño – influenza la disponibilità di cibo, la pesca, gli incendi, le precipitazioni estreme, tutte queste diverse componenti estreme del sistema climatico, e che queste possono avere effetti economici piuttosto rilevanti, soprattutto ai tropici”, afferma Callahan. Callahan osserva che i risultati indicano la probabilità di un “grave tributo economico” relativo al prossimo El Niño, che si farà sentire soprattutto nelle regioni tropicali, dove la depressione della crescita economica può persistere fino a un decennio o più.

CHE ESTATE SARÀ?

Un approfondimento della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha aumentato le probabilità che quest’estate si formi un evento El Niño nell’Oceano Pacifico tropicale, accelerando il cambiamento climatico e alterando i modelli meteorologici globali.

Zeke Hausfather, responsabile della ricerca sul clima presso la società di pagamenti Stripe, ha dichiarato ad Axios che questo potrebbe essere il primo anno in cui le temperature medie superficiali globali si scontreranno con l’obiettivo più severo dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ovvero 1,5°C (2,7°F) al di sopra dei livelli preindustriali.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, le acque dell’Oceano Pacifico tropicale equatoriale si stanno riscaldando rapidamente e si prevede che almeno un moderato El Niño inizierà nel periodo compreso tra maggio e luglio e continuerà nell’inverno dell’emisfero settentrionale.

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