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Eni

Ravenna fulcro dell’energia green secondo Eni

Descalzi è pronto a candidare il progetto sulla captazione e l’immagazzinamento della CO2 a Ravenna al primo bando del Fondo per l’innovazione

“Prima Conte, ora Descalzi. L’amministratore delegato di Eni torna sul progetto da un miliardo sulla captazione e l’immagazzinamento della CO2 a Ravenna, attraverso un’intervista concessa al Sole24Ore. Questa volta però fornisce una prospettiva più concreta e aggiunge dettagli sulle modalità e tempistiche con cui il distretto dell’energia ravennate si troverebbe a ospitare il più grande impianto di quel tipo al mondo”. È quanto si legge sul Corriere Romagna.

DESCALZI: SFRUTTEREMO GLI STOCCAGGI DEI GIACIMENTI GAS ESAURITI

“’Sfrutteremo, da un lato, l’immenso volume di stoccaggi che arriva dai giacimenti a gas offshore ormai esauriti del Medio Adriatico e, dall’altro, metteremo a fattor comune in un grande progetto di economia circolare le infrastrutture esistenti ancora operative – descrive il piano il manager milanese -, insieme a nuovi sistemi di cattura della CO2 sui camini delle attività di Eni sulla terraferma unitamente ad altri impianti industriali nelle vicinanze. Il tutto valorizzando la solida esperienza che abbiamo in Italia dove, ormai dagli anni ’60, è iniziata l’attività di stoccaggio del gas che oggi vede un volume di 14 miliardi di metri cubi: noi saremo in grado di arrivare a 300-500 milioni di tonnellate di capacità di stoccaggio attraverso una selezione di giacimenti che faranno da “contenitori”‘, si legge sul quotidiano.

LA GARA UE

“Ora quindi Eni candiderà Ravenna e il ‘suo’ impianto di captazione ad una gara europea di finanziamento per la ricerca. Le tappe prevedono la pubblicazione del primo bando a luglio ‘poi – spiega Descalzi – tra novembre e dicembre, scatterà la deadline per l’invio della manifestazione d’interesse. Nel primo trimestre del 2021, la Commissione Europea procederà all’esame dei progetti e comunicherà gli ammessi alla seconda fase. I soggetti in short list dovranno trasmettere la domanda completa entro la fine del secondo trimestre e, se si sarà ammessi allo step successivo, ci sarà un ulteriore vaglio’”, prosegue il quotidiano.

ORIZZONTE 2023

“L’obiettivo, dice ancora Descalzi, ‘è riuscire a finanziare il progetto per il 2023, dopodiché penso che l’attività realizzativa perla prima fase prototipale sarà abbastanza veloce. A quel punto, ritengo che nel giro di un anno, un anno e mezzo, riusciremo a realizzare i primi stoccaggi. Poi, man mano che entrerà a regime, l’hub ha delle caratteristiche tali che potrà essere utilizzato anche da altre industrie, ma potremo altresì proporlo ai Paesi limitrofi, come la Croazia’”, ha concluso il quotidiano.

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