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Il Regno Unito rilancerà le esplorazioni di petrolio e gas nel Mare del Nord

Nel 2017 per la prima volta dal 1973 si è scesi sotto la soglia di cento nuovi pozzi perforati
Le esplorazioni di petrolio e gas nel Mare del Nord sono in crisi. Secondo un rapporto degli industriali di settore britannici, nel 2017 sono stati perforati “solo” 94 pozzi. Si tratta della prima volta dal 1973 che questo numero scende sotto la soglia di cento. Anche se, avverte il rapporto, citato dalla Bbc, il settore al contrario di quanto si potrebbe pensare, si trova in una situazione molto più sana rispetto al passato grazie all’aumento dei prezzi del greggio che ha consentito a un maggior numero di imprese di realizzare profitti.
NEL 2017 QUANTITÀ DI PETROLIO SCOPERTA È STATA LA PIÙ ALTA DAL 2008
Ogni anno nel Mare del Nord vengono prodotti circa 600 milioni di barili di petrolio e gas e naturalmente per trovare una maggiore quantità di idrocarburi è necessaria proseguire le esplorazioni. Nonostante la perforazione di un numero più limitato di pozzi, infatti, lo scorso anno la quantità di petrolio scoperta è stata la più alta dal 2008, con 350 milioni di barili. Ma l’impatto ritardato della recessione ha anche fatto sì che il settore dell’offerta abbia visto diminuire le proprie entrate di oltre 10 miliardi di sterline.
GLI INDUSTRIALI E IL GOVERNO VOGLIONO INVESTIRE
“Abbiamo bisogno di più esplorazioni se vogliamo avvicinarci a recuperare dai 3 ai 9 miliardi di barili di idrocarburi, a cui affiancare una continua attenzione per migliorare il recupero dai giacimenti esistenti. Le decisioni di investimento che prendiamo oggi sono fondamentali per quanto produciamo negli anni a venire”, ha detto Deirdre Michie, amministratore delegato di Oil and Gas UK. Dello stesso avviso il ministro dell’Energia scozzese, Paul Wheelhouse: “Questi dati, in particolare sulla crescita degli investimenti e su un ulteriore aumento del 5% previsto per la produzione nel 2018, sono molto positivi. Questo darà impulso alla catena di approvvigionamento visto che le aziende stanno ancora trovando condizioni difficili. Per questo continueremo ad esercitare pressioni sui ministri del Regno Unito affinché esercitino i loro poteri per fare di più per stimolare l’esplorazione e attrarre nuovi investimenti”.
LA PRODUZIONE 2018 È ATTESA IN CRESCITA DEL 20% RISPETTO A CINQUE ANNI FA
Il Business Outlook prevede, infatti, un forte aumento degli investimenti nel corso del 2018, per un totale superiore a quello degli ultimi tre anni considerati complessivamente. Si prevede che quest’anno saranno avviati tra i 12 e i 16 campi, per un valore di circa 5 miliardi di sterline con un aumento della produzione del 5% rispetto allo scorso anno ma del 20% rispetto a cinque anni fa. E dopo una forte riduzione del personale, oltre la metà delle aziende del settore prevede un aumento del numero di dipendenti.