Per completare l’operazione “manca solo la firma dell’accordo di programma Mimit-Metinvest Adria, che servirà a mettere nero su bianco gli impegni vincolanti pubblici e privati”
Piombino, avanti tutta con la costruzione della nuova acciaieria per produrre acciaio green, a basso impatto ambientale. L’investimento da 2,5 miliardi di euro, pone più vicino l’obiettivo, come racconta il Sole 24 Ore.
RAGGIUNTA L’INTESA CON METINVEST
Ieri infatti, al ministero delle Imprese e del Made in Italy è stata raggiunta l’intesa con l’investitore, la joint venture Metinvest Adria formata dal gruppo siderurgico ucraino Metinvest e dal gruppo tecnologico friulano Danieli, “su tempi e modi dell’operazione, destinata a rilanciare il secondo polo italiano dell’acciaio e a dar corpo al disegno del Governo che punta su Piombino, Terni e Taranto per fare dell’Italia ‘il paese più avanzato in Europa nella produzione di acciaio green’, ha affermato il ministro Adolfo Urso, secondo quanto si legge sul Sole 24 Ore.
MANCA SOLO LA FIRMA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA MIMIT-METINVEST ADRIA
Per completare l’operazione “manca solo la firma dell’accordo di programma Mimit-Metinvest Adria, che servirà a mettere nero su bianco gli impegni vincolanti pubblici e privati, e che avverrà dopo l’illustrazione del documento ai sindacati (la data ancora non c’è). La strada però appare in discesa”, tanto che lo stesso ministro Urso ha dichiarato: “Questo è un passaggio cruciale verso il rilancio del polo siderurgico di Piombino, elemento imprescindibile e di primaria importanza nel piano siderurgico nazionale”.
LA NUOVA ACCIAIERIA SARÀ COSTRUITA SU UN’AREA CEDUTA DAGLI INDIANI DI JSW PROPRIETARI DELLA EX-LUCCHINI
La nuova acciaieria, “che sarà costruita su un’area ceduta dagli indiani di Jsw proprietari della ex-Lucchini (l’accordo sulla spartizione è stato fatto nel novembre scorso), potrà produrre fino a 2,7 milioni di tonnellate di acciaio all’anno (utilizzando rottami e ghisa importati via mare e lavorati in un forno elettrico), così da ridurre la dipendenza dell’Italia dall’import di coil. Strategica sarà la disponibilità della banchina del porto di Piombino, i cui lavori sono da completare insieme con una parte delle vasche di colmata”, spiega il quotidiano.
L’intesa raggiunta al ministero è frutto, secondo le parti, di un lavoro di squadra fatto anche col Comune di Piombino, la Regione Toscana, il Demanio e l’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale. Soddisfatti anche gli investitori, più prudenti invece le istituzioni toscane. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, si è detto “soddisfatto per il passo in avanti, sottolineando che l’obiettivo resta la sottoscrizione di un accordo di programma che ponga le basi per una transizione occupazionale e formativa e ricordando ‘la necessità che siano forniti aggiornamenti in risposta alle preoccupazioni dei sindacati’. Proprio i sindacati siderurgici di Piombino hanno indetto uno sciopero per oggi, 23 maggio, per protestare contro ‘l’assenza di regìa politica e industriale’ da parte del Governo, reclamando la firma degli accordi di programma”, ha concluso il quotidiano.