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Carburanti

Rincari prezzi carburanti da record, associazioni consumatori: Governo intervenga per sterilizzare aumenti

Da inizio anno +3,86 euro per un pieno, +380 euro su base annua. Da rialzi carburanti effetti a cascata sui prezzi al dettaglio.

Prosegue l’ondata di rincari nel settore dei carburanti, con le nuove rilevazioni Mite che certificano come la benzina la settimana scorsa abbia viaggiato verso quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio si avvicina alla soglia di 1,7 euro al litro.

UNC: PREZZI DA RECORD

“Anche se la benzina secondo i dati ufficiali del ministero non ha ancora superato la soglia di 1,8 euro al litro, smentendo le anticipazioni diffuse ieri, si tratta di un nuovo record che, secondo la nostra analisi, non si registrava dall’11 marzo 2013, quasi 9 anni fa, quando appunto era arrivata a 1,804 euro al litro. Anche per il gasolio si tocca il primato dal 23 settembre 2013, quando era pari a 1,678 euro al litro”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Il Governo non può più lavarsene le mani. La benzina, al pari di luce e gas, sta innescando una spirale inflazionistica molto pericolosa, con effetti nefasti per il potere d’acquisto e i consumi delle famiglie, e quindi per la ripresa in corso. Per questo nel prossimo Consiglio dei ministri si deve intervenire riducendo le accise di almeno 20 centesimi, sterilizzando gli aumenti che stanno dissanguando gli automobilisti” conclude Dona.

ASSOUTENTI: CONTENERE CRESCITA DEI LISTINI

Secondo Assoutenti, il rincaro rischia di aggravare i bilanci delle famiglie già provate dal caro-bollette, e di determinare effetti negativi sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti.

“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza, perché gli incrementi dei listini dei carburanti hanno effetti negativi sull’intero sistema economico. Oltre ad aggravare la spesa degli italiani per i rifornimenti, il caro-benzina determina maggiori costi in capo a industrie e imprese, causa aumenti dei prezzi al dettaglio e ha ripercussioni sull’inflazione”, spiega, in una nota, il presidente Furio Truzzi.

“Il Governo deve intervenire in modo efficace sui carburanti, altra emergenza che attanaglia le tasche dei consumatori.  Occorre introdurre strumenti in grado di sterilizzare l’Iva e ridurre le accise, quando i prezzi alla pompa salgono oltre una certa soglia. Solo così sarà possibile contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese”, conclude Truzzi.

CODACONS: ESCALATION SENZA SOSTA, +380 EURO ANNUI A FAMIGLIA

“Oggi un pieno di benzina o diesel costa 15,85 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021″, denuncia, in una nota, il presidente Carlo Rienzi.

“In un anno infatti la verde è aumentata del 21,4%, mentre il diesel segna un +23,5%. Incrementi che hanno effetti devastanti sulle tasche dei consumatori: solo per i rifornimenti di carburante una famiglia spende oggi 380 euro in più all’anno”, aggiunge Rienzi.

“Agli effetti diretti vanno aggiunti quelli indiretti sui prezzi al dettaglio, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma, e che a costi di trasporto più elevati corrispondono listini al dettaglio più cari, con un duplice danno per le tasche delle famiglie. Non a caso nelle ultime settimane si stanno registrando in Italia preoccupanti incrementi dei prezzi al dettaglio che colpiscono proprio i beni trasportati, a partire da alimentari e ortofrutta”, conclude Rienzi.

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