La norma sulle rinnovabili si applicherebbe ai “procedimenti amministrativi in corso e, su richiesta dell’interessato, a quelli definiti con provvedimenti del Gse di decadenza
Una decurtazione dell’incentivo più leggera in caso di impianti rinnovabili non in regola. La proposta, evidenzia Public Policy, è contenuta in un emendamento a firma M5S presentano in Commissione Lavoro industria al Senato al dl Salva imprese.
COSA DICE LA NORMA ATTUALE
Attualmente, la norma prevede in caso di irregolarità, che il Gse possa “disporre la decurtazione dell’incentivo in misura compresa tra il 20 e l’80%. Se le violazioni sono spontaneamente denunciate, il taglio è ridotto di un terzo”, si legge su Public Policy secondo cui la proposta di modifica punta a rivedere “sia quest’ultima quota, stabilendola alla metà, sia la forchetta di decurtazione, fissandola a 10-50%”. La norma si applicherebbe ai “procedimenti amministrativi in corso e, su richiesta dell’interessato, a quelli definiti con provvedimenti del Gse di decadenza dagli incentivi, oggetto di procedimenti giurisdizionali pendenti nonché di quelli non definiti con sentenza passata in giudicato alla data di entrata in vigore della legge”.
L’ALTRA NOVITÀ DELL’EMENDAMENTO
“L’emendamento mira a rivedere anche il taglio per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 3 kW nei quali, a seguito di verifiche o controlli, risultano installati moduli non certificati o con certificazioni non rispondenti alla normativa di riferimento e per i quali il soggetto beneficiario della tariffa incentivante abbia intrapreso le azioni consentite dalla legge nei confronti dei soggetti responsabili della non conformità. La normativa attuale, in questo caso, prevede un taglio del 20% che l’emendamento vuole portare al 10%”, ha sottolineato Public Policy.