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Rinnovabili

Rinnovabili, come creare (e quanto costa) uno stoccaggio energetico domestico

Lo stoccaggio è da tempo considerata una tecnologia cruciale per raggiungere il net zero, poiché fornisce sostegno alla rete nell’elettrificazione dei consumi e non disperde l’elettricità ottenuta da fonti rinnovabili come l’eolico e il fotovoltaico

L’Italia è uno dei mercati più virtuosi nell’installazione di sistemi di stoccaggio di energia residenziali. È quanto emerge dall’analisi “Scaling the Residential Energy Storage Market”, redatta da BloombergNef. Lo studio mostra come, sui 15 GW (equivalenti a 34 GWh) di capacità installata di batterie residenziali a livello globale nel 2023, il mercato italiano rappresenta l’88% della capacità, insieme con Germania, Giappone, Usa e Australia. Una buona notizia, che si somma a quanto abbiamo visto nel 2022, con l’installazione di 36 GW di batterie in tutto il mondo. L’Italia in questa classifica si è posizionata al secondo posto, con oltre il 20% delle aggiunte globali avvenute tra il 2021 e il 2022.

RINNOVABILI, IL COLLEGAMENTO DELLE BATTERIE ALL’IMPIANTO SOLARE

Il motivo è legato al tasso di collegamento delle batterie all’impianto solare su tetto, che nel 2022 è salito dall’11% del 2018 al 77%. Il report di BloombergNef mostra inoltre che, sia in Germania che in Italia, oltre il 70% dei nuovi impianti residenziali a energia solare è dotato di batterie per stoccare l’energia generata durante il giorno. Lo stoccaggio è da tempo considerata una tecnologia cruciale per raggiungere il net zero, poiché fornisce sostegno alla rete nell’elettrificazione dei consumi e non disperde l’elettricità ottenuta da tecnologie come l’eolico e il fotovoltaico.

IL RUOLO DEL SUPERBONUS E IL COSTO DELLE BOLLETTE

Come ha spiegato a Milano Finanza Davide Tinazzi, ceo di Energy Spa – società italiana di sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili -, se da una parte un elemento indiscutibile nel boom dello storage registrato in Italia “è dovuto agli incentivi, che hanno visto l’utilizzo del Superbonus 110% e dello sconto fiscale che copre il 50% del capex”, dall’altro lato “i driver principale è stato il costo dell’energia, soprattutto nei Paesi in cui proveniva soprattutto dal gas. Ecco perché si è registrata un’accelerazione sia in Germania che in Italia”. Secondo Tinazzi i due fattori sono correlati: “sia a livello europeo, sia guardando all’Italia e alla Germania, nel 2023 c’è stato però un rallentamento nel settore delle installazioni residenziali, in Italia forse anche più rapido in quanto dovuto al blocco della cessione del credito”.

LO STORAGE PUÒ PORTARE AD UN RISPARMIO DI QUASI 4.000 EURO L’ANNO

Per il Ceo di Energy Spa, “dobbiamo considerare il sistema di storage residenziale come uno strumento che fa risparmiare, a prescindere dall’incentivo di turno” e, per farlo, c’è bisogno di una maggiore pianificazione a lungo termine. Nei Paesi in cui c’è più visibilità e stabilità del quadro regolatorio e incentivante, la crescita è più stabile”.

Per dimostrare il risparmio che lo storage domestico potrebbe portare, un’installazione effettuata da Energy Spa in una villetta a schiera in Veneto e citata nel report di BloombergNef. La famiglia considerata, con un consumo annuo di 14,1 Mwh, ha elettrificato i consumi e installato anche una colonnina per auto elettrica. La spesa sostenuta per 9,5 kW di fotovoltaico, 21,3 kWh di batterie e la colonnina da 7 kW è stata di 26.700 euro (inclusa installazione e Iva), con il 50% del costo ammortizzato in 10 rate annuali. Già dal settimo anno, però, la famiglia potrà rientrare dell’investimento e, successivamente, inizierà a generare oltre 3.900 euro di risparmi l’anno.

I CONTRIBUTI REGIONALI PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Con l’inizio del 2024, le Regioni stanno predisponendo dei contributi alle famiglie per l’installazione di pannelli solari e per la rottamazione delle vecchie stufe a biomasse. Il tutto per incentivare il passaggio  alle pompe di calore o a impianti a biomasse a zero emissioni.

I bandi delle Regioni sono cumulabili con gli incentivi fiscali del 50% per questa tipologia di interventi e, per quanto riguarda le biomasse, con il contributo del 65% erogato dal GSE. Si potrà così arrivare a coprire fino al 100% delle spese per gli impianti più efficienti.

RINNOVABILI, LE REGIONI ITALIANE PIÙ VIRTUOSE NEL FOTOVOLTAICO

La Valle d’Aosta è la regione d’Italia più virtuosa, mentre il Piemonte è quella che produce più energia da fotovoltaico. È quanto emerge da una ricerca di ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo studio è stato effettuato su un campione di 11.191 impianti fotovoltaici in 18 regioni italiane.

Una regione è più o meno virtuosa a seconda del rapporto tra produzione da fotovoltaico reale e produzione da fotovoltaico attesa, in cui con “produzione attesa” si intende quella stimata secondo lo strumento ufficiale di misurazione PVGIS (Photovoltaic Geographical Information System), il programma che permette di effettuare un calcolo effettivo della produzione dell’impianto, anche per i prossimi anni, considerando variabili come località di installazione, mese di interesse, inclinazione e orientamento.

LA CLASSIFICA DELLE REGIONI

Come già detto, la classifica vede in testa la Valle d’Aosta, con 1.086.222,80 KWh prodotti realmente e una produzione attesa di 1.162.491,50 KWh, con un rapporto tra produzione reale e produzione attesa del 93%. Al secondo posto troviamo il Molise, con 4.498.999,53 KWh prodotti e 5.344.063,07 KWh attesi (rapporto dell’84%), che precede la Liguria, terza con 5.481.254,81 KWh prodotti e 6.586.397,98 KWh attesi (83% di rapporto). Vi sono poi tre regioni con un rapporto dell’82%: Abruzzo, con 30.581.257,19 KWh prodotti e 37.082.062,11 attesi; Piemonte, che con 147.437.862,00 KWh prodotti e 180.395225,59 KWh attesi è decisamente in testa nella quantità di KWh prodotti da fotovoltaico; Friuli Venezia-Giulia, con 6.908.116,42 KWh prodotti e 8.472.094,82 KWh attesi.

Seguono, con un rapporto dell’81%, le Marche, con 32.866.763,07 KWh prodotti e 40.330.763,67 KWh attesi, e la Lombardia, seconda in classifica per la produzione da fotovoltaico con 91.734.079,35 KWh prodotti e 113.503.083,68 KWh attesi. Sesto posto per la Sicilia, con 3.745.654,99 KWh prodotti e 4.733.462,33 KWh attesi (rapporto del 79%). Con un rapporto tra produzione reale e attesa del 78% ci sono invece Emilia Romagna, quarta a livello di produzione con 51.008.235,00 KWh e 65.007.291,00 attesi, e Toscana (5.482.222,97 KWh prodotti, 7.064.594,88 KWh attesi). Col rapporto del 77% abbiamo poi Basilicata (4.485.015,60 KWh prodotti e 5796.024,62 KWh attesi) e Umbria (quinta per produzione totale con 34.341562,81 KWh e 44.690.769,56 KWh attesi). La Puglia segue con 23.055.340,47 KWh prodotti e 30.950.988,60 KWh attesi (rapporto del 74%). Poi il Lazio, con 30.287.301,26 KWh prodotti e 41.473.521,36 KWh attesi (rapporto del 73%), davanti al Veneto, con 56.724.228,23 KWh prodotti e 79.208.510,82 KWh attesi (rapporto del 72%). La Campania (19.386.007,66 KWh prodotti, 30.264.043,83 KWh attesi e rapporto del 64%) precede la Sardegna, ultima in classifica con 68.988,69 KWh prodotti, 128.246,88 KWh attesi e un rapporto del 54%.

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