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Italia, Punto Sulle Rinnovabili

A che punto è l’Italia sulle rinnovabili

Zorzoli (Aiee) al manifesto: Cingolani è un incompetente. Solo le rinnovabili sono il futuro: un futuro sostenibile e meno costoso”

Ci va giù pesante, Giovanni Battista Zorzoli. Presidente dell’Associazione italiana degli economisti dell’energia, ingegnere ed esperto in materia, in un’intervista al manifesto definisce il ministro uscente Roberto Cingolani come “incompetente, che è stato messo lì per togliere il posto a Giovannini, che invece conosce il tema della transizione energetica e avrebbe disturbato certi interessi. Cingolani invece va benissimo: non capendoci niente, ascolta i consigli interessati di chi non vuole la transizione”.

ZORZOLI: SOLO LE RINNOVABILI SONO IL FUTURO

Il momento, lo sappiamo è critico. Da oggi, tanto per aggiungere una criticità in più, Nord Stream si ferma per tre giorni. La storia dei ricatti russi continua. Saranno settimane cruciali, in Europa, proprio per fare i passi decisivi sull’addio alla dipendenza da Mosca sulle forniture.

Secondo (anche) Zorzoli, la soluzione dovrebbe essere quella del price cap europeo. E la possibile svolta tedesca potrebbe aprire nuovi scenari. “Comandano ancora loro in Europa. Ma ora hanno un governo diviso e sono molto in difficoltà”, dice il presidente. Un discorso, quello della debolezza degli esecutivi europei, già tracciato su questo giornale tante volte. Ne sappiamo qualcosa in Italia, dove si andrà al voto il 25 a scapito del fu governo Draghi. Ma anche a Londra, Berlino e Parigi non si viaggia a gonfie vele.

Il succo dell’intervista al quotidiano diretto da Norma Rangeri è però rivolto al futuro. Servono, servirebbero, serviranno le energie rinnovabili. Quello è il futuro. “Sì, siamo messi molto male sull’energy mix anche se sulle rinnovabili stiamo recuperando molto in fretta, specie sul fotovoltaico e l’eolico”, cerca di rassicurare Zorzoli. “I produttori non hanno più bisogno di incentivi e ci sono privati disposti a investire su progetti per decine di Gigawatt, bloccati dalla burocrazia. Solo investendo sulle rinnovabili possiamo migliorare strutturalmente la nostra situazione”. Problemi già noti, per lo più. Che per il presente, però, vanno risolti anche con i rigassificatori. A Piombino la protesta continua ma anche lo stesso Zorzoli ammette che “possono servire. Se fatte in sicurezza [le navi, ndr] e lontano dalla costa possono dare una mano. Finita l’emergenza non serviranno più”. Perché, “solo le rinnovabili sono il futuro: un futuro sostenibile e meno costoso”. L’Italia, come tutti paesi europei, insomma, deve continuare a lavorare.

I DATI DI ITALIA SOLARE SULLE RINNOVABILI

Tanto che l’ottimismo sui progressi alle rinnovabili menzionati da Zorzoli vengono attenuati dei dati di Italia Solare. Dal cui report pubblicato lunedì emerge che nella prima metà del 2022 sono stati installati 1.000 MW di fotovoltaico. Più del doppio rispetto allo scorso anno, vero. Ma “ancora molto lontani dal 2011 quando in 12 mesi erano stati installati 9.461 MW”.

Di più. “Prendendo in considerazione solo i dati del 2022, Lombardia (157 MW), Lazio (147 MW) e Sardegna (103 MW) si sono dimostrate le regioni con la maggior nuova potenza fotovoltaica, considerando invece i numeri degli impianti le regioni che spiccano sono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”. Numeri interessanti ma che ancora non convincono, anche in Olanda.

A livello urbano, Viterbo è la prima città nel fotovoltaico 2022 con quasi 104 nuovi MW. Seguono Cagliari con 85,16 MW, Brescia (37,32 MW), Bari (30,92 MW), Milano (26,28 MW), Torino (26,08 MW), Padova (24,95 MW), Bergamo (24,52 MW), Novara (22,82 MW) e Matera (22,80 MW). In coda, invece, si piazzano Isernia, Verbano-Cusio-Ossola e Trieste.

LA PARTITA ENERGETICA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Intanto, la partita energetica viaggia forte negli slogan elettorali. Siamo in piena campagna elettorale, anche se forse avremmo preferito la sicurezza del governo Draghi fino a fine legislatura, e i partiti cercano di attirare voti anche tramite il tema dell’emergenza gas.

“Sarebbe utile che le forze politiche indicassero il tipo di Legge di Bilancio per il 2023 che intendono scrivere se dovessero andare al governo, piuttosto che indicare singoli provvedimenti. Chiedere all’attuale esecutivo, come a qualsiasi altro dovesse essere in carica dopo il 25 settembre, questa o quella misura senza preoccuparsi degli altri elementi che compongono la manovra economica, non è indice di buon governo” . A scriverlo è Daniele Manca sul Corriere della Sera di oggi. “La corsa dei prezzi dell’energia ci dice in maniera dolorosa quanto è evidente che non esistono scorciatoie per fronteggiarla. Servono misure di breve periodo tendenti a dare sollievo a cittadini e imprese e di lungo periodo, come quelle strutturali da prendere in Italia e in Europa”, aggiunge.

ALL’ESTERO OTTO STATI DEL MAR BALTICO APPROVANO NUOVI IMPIANTI OFFSHORE DI EOLICO

Guardando all’estero, ben otto Paesi che si affacciano sul Mar Baltico hanno concordato una massiccia espansione dell’energia eolica offshore. La dichiarazione congiunta firmata a Copenaghen recita che la capacità dovrà essere aumentata di quasi sette volte, fino a raggiungere circa 20 gigawatt entro il 2030.

“Il presidente russo Putin sta usando l’energia come un’arma e ha portato l’Europa sull’orlo di una crisi energetica”, ha commentato il primo ministro danese Mette Frederiksen, “a causa della guerra di aggressione in Ucraina, ma anche della crisi climatica, erano necessarie decisioni ambiziose”. Danimarca, Germania, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia sono i paesi coinvolti.

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