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clima riscaldamento globale

Riscaldamento globale: entro il 2080 una persona su tre vivrà in aree “pericolosamente calde”

Gli studiosi hanno definito le “aree pericolosamente calde”, o aree che ricadono al di fuori della cosiddetta “nicchia umana”, quelle aventi una temperatura media annuale superiore ai 29°C

Un terzo della popolazione mondiale vivrà in condizioni pericolosamente calde entro il 2080, se il mondo continua sulla sua traiettoria attuale e interi Paesi dell’Africa occidentale e del Golfo Persico cadranno nella zona di calore estremo. È quanto emerge da un nuovo studio del Global Systems Institute dell’Università di Exeter.

LE PREVISIONI SULLE TEMPERATURE GLOBALI

Secondo i ricercatori, le temperature medie globali sono sulla buona strada per aumentare di 2,7°C negli ultimi 20 anni del secolo. Gli studiosi hanno definito le “aree pericolosamente calde”, o aree che ricadono al di fuori della cosiddetta “nicchia umana”, quelle aventi una temperatura media annuale superiore ai 29°C.

“Le emissioni di oggi nel corso della vita di 3,5 cittadini medi globali, entro la fine del secolo esporranno una persona ad un calore senza precedenti”, hanno scritto i ricercatori nello studio “Quantifying the human cost of global warming”. Le temperature più elevate porteranno a più morti legate al caldo, ridurranno la produttività e si tradurranno in minori raccolti, nell’aumento della migrazione e della diffusione di malattie infettive.

LE AREE DEL MONDO E LE PERSONE PIÙ A RISCHIO

Lo studio ha rilevato che le masse terrestri di Burkina Faso, Mali, Qatar, Aruba ed Emirati Arabi Uniti cadranno quasi interamente al di fuori della nicchia umana. In termini di numero assoluto di persone colpite, India, Nigeria e Indonesia subiranno l’impatto peggiore, con rispettivamente 600 milioni, 300 milioni e 100 milioni di abitanti che alla fine di questo secolo usciranno dalla nicchia.

La capacità dei Paesi e dei loro cittadini di resistere al caldo estremo dipenderà in gran parte dalla loro ricchezza: “dipenderà dalle loro risorse per proteggersi nel clima prevalente, e questo dipenderà da quanto stanno bene”, ha spiegato in un’intervista Timothy Lenton, direttore del Global Systems Institute.

L’IMPATTO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA

Gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar sono tra i Paesi più ricchi del mondo pro capite, mentre il Burkina Faso e il Mali sono tra i più poveri. Se il mondo riducesse le emissioni di gas serra abbastanza da limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, ridurrebbe il numero di persone colpite dal caldo pericoloso a 90 milioni in India, 40 milioni in Nigeria e 5 milioni in Indonesia.

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