Il terzo rapporto annuale evidenzia sette funzioni operative su scala regionale. Lanciata una nuova Dashboard, ma restano criticità su KPI e qualità delle informazioni.
L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori dell’energia (ACER) ha pubblicato il terzo rapporto di monitoraggio sulle attività dei Centri di Coordinamento Regionale (RCC) per l’anno 2024, contestualmente al lancio di una nuova Dashboard digitale dedicata. Il documento certifica un avanzamento nelle attività di coordinamento transfrontaliero, con sette mansioni chiave ormai pienamente operative in tutti i centri europei. Tuttavia, l’Agenzia segnala il persistere di criticità legate alla qualità dei dati forniti e alla difficoltà di comparare gli indicatori chiave di prestazione (KPI) tra le diverse regioni, fattori che rallentano la piena ottimizzazione della sicurezza degli approvvigionamenti e della stabilità della rete comunitaria.
IL RUOLO STRATEGICO DEI CENTRI DI COORDINAMENTO NELLA STABILITÀ DELLA RETE
Istituiti nel 2022 con il Regolamento sull’Elettricità, gli RCC rappresentano uno snodo cruciale per l’architettura energetica dell’Unione. Il loro compito primario è facilitare il dialogo e il coordinamento tecnico tra i Gestori dei Sistemi di Trasmissione (TSO) delle diverse nazioni, agendo come garanti della stabilità della rete e della sicurezza degli approvvigionamenti. Il loro operato è funzionale non solo alla gestione quotidiana dei flussi elettrici, ma risulta determinante per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici fissati da Bruxelles, che richiedono un’infrastruttura continentale sempre più integrata e resiliente.
FOCUS SUL 2024: MIGLIORAMENTI OPERATIVI E NUOVI AMBITI DI ANALISI
Il rapporto copre gli sforzi di auto-rendicontazione compiuti dagli RCC nel corso del 2024 e introduce, per la prima volta, un’analisi dettagliata su quattro aree specifiche richieste dall’ACER: le valutazioni di adeguatezza (dal range settimanale fino al giorno prima), il coordinamento nella pianificazione delle interruzioni, le valutazioni stagionali e la certificazione del personale. Dal monitoraggio emerge un consolidamento delle attività, con progressi tangibili nello sviluppo del “modello di rete comune” (Common Grid Model), strumento essenziale per simulare il comportamento del sistema elettrico europeo, e nel coordinamento delle manutenzioni e delle interruzioni programmate.
LE RACCOMANDAZIONI DELL’AGENZIA: PRIORITÀ ALLA QUALITÀ DEI DATI E ALL’ALLINEAMENTO DEI KPI
Nonostante i passi avanti, l’ACER sollecita un cambio di passo su specifici fronti tecnici. In termini di performance, l’Agenzia incoraggia gli RCC a implementare rapidamente tutte le mansioni previste e, soprattutto, a elevare la qualità dei dati trattati. Tra le priorità indicate figurano l’espansione del calcolo della capacità e dell’analisi di sicurezza su diversi orizzonti temporali, nonché un maggiore allineamento dei KPI tra le varie regioni per rendere le performance misurabili e confrontabili. È inoltre richiesta una maggiore incisività nell’emissione di raccomandazioni tecniche e nella supervisione della loro effettiva attuazione da parte dei gestori nazionali.
STANDARD DI REPORTING: NECESSARIA UNA DISTINZIONE TRA PROCESSI REGIONALI E PANEUROPEI
Per migliorare la trasparenza e l’efficacia del monitoraggio futuro, l’ACER ha infine delineato precise linee guida sulle pratiche di rendicontazione. Gli RCC sono chiamati a distinguere con nettezza i processi di natura prettamente regionale da quelli a carattere paneuropeo. Viene inoltre richiesto l’utilizzo di criteri comuni e tabelle sinottiche standardizzate per presentare lo stato di avanzamento dei lavori, oltre a una spiegazione più dettagliata sull’applicazione del “principio di rotazione” per i compiti che coinvolgono l’intero scacchiere europeo.


