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Pichetto

Sicurezza energetica e centralità geopolitica: le sfide per l’Italia

La crisi dell’energia ha donato una nuova centralità al nostro Paese. Il convegno “Il “dietro le quinte” della crisi energetica: quale scenario ci aspetta?” con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin

“Noi abbiamo l’obiettivo di aumentare la capacità dei rigassificatori perché ci danno più sicurezza”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del panel “Il “dietro le quinte” della crisi energetica: quale scenario ci aspetta?”, tra gli eventi del Meeting di Rimini, ha spiegato il quadro della politica energetica italiana.

MINISTRO PICHETTO FRATIN: “LE NAVI GASIERE SONO UNO STRUMENTO DI SICUREZZA ENERGETICA”

“Per dirla in parole povere: i tubi possono essere oggetto di attentati, le navi gasiere possono arrivare da tutto il mondo – ha aggiunto il ministro Pichetto Fratin -. Certo è vero che costa di più. Così abbiamo la garanzia della sicurezza, che è la base del Piano Nazionale Energia”.

ENERGIA: IN ITALIA STOCCAGGI DI GAS AL 91%

Il nostro paese quest’anno vive una situazione di relativa tranquillità. “In questo periodo stiamo completando le valigie per l’inverno: gli stoccaggi di gas sono arrivati a livello italiano ed europeo al 91%”. La rassicurazione arriva da Xavier Rousseau, Senior Vice President Strategy and Market Analysis Snam, anch’egli ospite del panel e del Meeting di Rimini. “Quest’anno abbiamo una valigia in più: il rigassificatore di Piombino, ci sarà un’altra nave gasiera a Ravenna. Insieme possono rappresentare il 13% del consumo di gas. Un’opera realizzata in un tempo record. Abbiamo una situazione che ci porta a guardare con più serenità i prossimi mesi”. Ma non c’è solo il presente. Il Senior Vice President di Snam parla anche del futuro. “Noi stiamo lavorando alla linea adriatica: un investimento da 2,5 mld di euro, il nostro auspicio è di poter lavorare come abbiamo fatto nei mesi precedenti con i rigassificatori. L’obiettivo è trasportare il gas laddove vi è maggiore richiesta, nel nord Italia e nel nord Europa – dice Xavier Rousseau . SNAM sta seguendo un progetto di certificazione per utilizzare le nostre reti per il trasporto di gas rinnovabili come l’idrogeno dal nord Africa e dal sud Italia al nord Italia e nord Europa”.

IN ITALIA SOLO 1/3 DELL’ENERGIA ARRIVA DA FONTI RINNOVABILI

Gli obiettivi del Piano Nazionale dell’Energia impongono al nostro paese di fare di più nel settore delle rinnovabili. “La crisi energetica ha rivelato che dei 320 terawattora di energia elettrica utilizzati nel nostro paese, i 2/3 provengono dal fossile e 1/3 da fonti rinnovabili”. L’obiettivo è ribaltare la situazione entro il 2023. “Il 50% delle energie rinnovabili dovrebbe arrivare dall’idroelettrico ma ci siamo accorti anche che la metà delle nostre dighe è piena di melma al punto che l’anno scorso, nel settore idroelettrico, è stato prodotto il 37% di energia in meno – ha aggiunto il ministro Pichetto Fratin -. Dobbiamo aumentare l’utilizzo del fotovoltaico, del geotermico, eolico e dell’idrogeno”.

IL COSTO DEL MONDO TOTAL GREEN

“Un mondo total green è un mondo migliore. D’accordo ma dobbiamo capire a che costo”. La provocazione è arrivata Marco Bernardi, Presidente Illumia S.p.A., tra i relatori del panel a cui ha partecipato anche il ministro Pichetto Fratin. “Negli ultimi 10 anni si sono incentivate le rinnovabili ma ci si è dimenticati il mondo del gas e non ci siamo accorti che stavamo appaltando il 40% della commercializzazione del gas alla Russia – ha aggiunto Marco Bernardi -. Quando è entrato in crisi quel rapporto è saltato il tavolo. Bisogna andare avanti con le rinnovabili ma dobbiamo tornare a investire sul gas”. Se le rinnovabili sono la strada del futuro hanno, però, bisogno delle giuste infrastrutture. “Le fonti energetiche rinnovabili sono nel sud Italia – ha detto Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento Terna, ospite del panel -. Gli impianti eolici devono essere nel sud, dalla Campania in giù, dove c’è vento. Servono grandi autostrade per il trasporto delle risorse energetiche: noi abbiamo previsto 21 miliardi di investimento per i prossimi 10 annui. In più l’Italia ha la caratteristica di essere l’appendice europea verso l’Africa. Le interconnessioni con il nord Africa possono diventare un asset nazionale”.

LA CRISI ENERGETICA HA DONATO UNA NUOVA CENTRALITÀ AL NOSTRO PAESE

“La guerra in Ucraina ci ha portato ad avere una centralità diversa rispetto al passato. Una centralità che proviene dalla nostra collocazione geografica”, ha detto il ministro. Quello che si è venuto a creare è un quadro composito di approvvigionamento: da Piombino, al Tap, al gas dalla Tunisia. “Ora abbiamo gli spazi di nuove opportunità per sviluppare al meglio il concetto di sicurezza che si traduce nel non rimanere con la luce spenta”. Una nuova opportunità per l’Italia arriva anche dall’idrogeno. “Nel 2030 dovremmo arrivare a usare 20 milioni di tonnellate di idrogeno in Europa: metà prodotte in Europa e metà importate – ha esortato il ministro Pichetto Fratin -. E proprio nell’importazione l’Italia deve sfruttare la sua collocazione geografica per la collaborazione con i paesi del nord Africa. E si tratta di rapporti commerciali, economici e di crescita sociale. In quest’ambito si situa il piano Mattei. Questo significa che possiamo avere produzione di idrogeno in Africa e portarlo, attraverso le infrastrutture negli altri paesi del nord Europa”.

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