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energia

Siderurgia, ex Ilva e case green: cosa dicono i giornali di oggi

Dall’accordo con gli indiani che potrebbe salvare la siderurgia italiana, all’indagine aperta sull’ex numero uno di Acciaierie per l’Italia Lucia Morselli per i livelli di benzene fuori legge. Passando per la Direttiva Case green che verrà votata martedì prossimo: di cosa si parla sui giornali di oggi

La siderurgia italiana può farcela. Parola del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso dopo la firma del protocollo d’intesa col gruppo indiano Jindal proprietario dell’acciaieria Jsw Steel Italy. Nel frattempo un nuovo scossone giudiziario scuote l’ex Ilva. Sotto inchiesta è finita l’ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, nell’indagine ‘Emergenza benzene’. Mentre a Strasburgo si attende la plenaria di martedì prossimo che dovrebbe dare il viua libera definitivo alla Direttiva Case green.

SIDERURGIA, URSO: PRONTE ENTRO L’ESTATE LE INTESE FINALI PER PIOMBINO

“’Questa volta possiamo farcela’. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, di ritorno da Bruxelles ieri ha fatto tappa a Piombino per tener fede alla promessa di incontrare aziende, istituzioni e sindacati fatta pochi giorni fa, all’atto della firma del protocollo d’intesa col gruppo indiano Jindal proprietario dell’acciaieria Jsw Steel Italy, l’ex-Lucchini che impiega 1.400 lavoratori in gran parte in cassa integrazione”. È quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) La presenza, uno accanto all’altro, dei rappresentanti di Jsw e di Metinvest ha aumentato le quotazioni del progetto di “coesistenza” industriale fortemente voluto da Urso. Che ieri ha ribadito la necessità di rilanciare il polo siderurgico di Piombino – il secondo del Paese dopo Taranto – con tecnologie green all’avanguardia”, si legge ancora sul quotidiano. “(…) Il progetto, ha ribadito Urso, si inquadra nel piano siderurgico nazionale che prevede quattro poli: Terni (dove l’accordo di programma sta per essere sottoscritto, ha detto), un polo diffuso di acciaierie green nel Nord Italia, l’ex Ilva e appunto Piombino, le cui produzioni di rotaie potranno servire, dopo la guerra, anche alla ricostruzione delle linee ferroviarie ucraine. (…)”, ha concluso il quotidiano.

L’EX ILVA INQUINA ANCORA “BENZENE FUORI LEGGE” INDAGATA LUCIA MORSELLI

“Un nuovo scossone giudiziario scuote l’ex Ilva. Sotto inchiesta è finita l’ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, nell’indagine ‘Emergenza benzene’. Con lei è iscritto nel registro degli indagati anche Alessandro Labile, che ha ricoperto il ruolo di direttore dello stabilimento dall’agosto 2022 a maggio 2023. Le accuse — inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro — sono contenute nell’avviso di proroga delle indagini preliminari a firma del gip Francesco Maccagnano sulla scorta delle verifiche condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, coordinati dai pubblici ministeri Francesco Ciardo e Mariano Buccoliero, quest’ultimo già rappresentante dell’accusa nel maxi-processo Ambiente Svenduto”. È quanto si legge in un articolo de La Repubblica di oggi. “(…) Ad accendere un faro su questo nuovo filone investigativo è stato un esposto a firma dei commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, ancora proprietaria degli impianti, in cui sono confluiti i dati che documenterebbero un costante aumento del benzene negli impianti siderurgici negli ultimi anni. (…) Sulle concentrazioni di benzene c’è il filtro costante anche di Arpa Puglia che ha registrato dei picchi nonostante il valore soglia (5 microgrammi per metro cubo d’aria come media annuale) non sia stato mai sforato (…)”, ha concluso il quotidiano.

CASE GREEN, IL VOTO FINALE MARTEDÌ A STRASBURGO

“Direttiva case green verso il voto finale. A un anno esatto dalla proposta del Parlamento europeo, licenziata proprio a marzo del 2023, la Plenaria di Strasburgo sta per chiudere il percorso della revisione della Energy performance of buildings directive: lunedì prossimo è in calendario la discussione generale e martedì il via libera finale. Con auspici positivi da parte del relatore, l’irlandese Ciaran Cuffe (Verdi): ‘Sono fiducioso che ci sarà una forte maggioranza a sostegno della direttiva’”. È quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) La stima è che, in tutta Europa, servano circa 152 miliardi di investimenti all’anno per il rinnovo e l’efficientamento energetico degli edifici. Non ci saranno, però, nuove linee di finanziamento legate alla direttiva: i Paesi membri dovranno utilizzare i fondi già disponibili, sia a livello nazionale che europeo. Al di là dell’entrata in vigore formale, per la quale mancano poche settimane, i primi effetti concreti della direttiva arriveranno nel 2025. A partire dai piani nazionali di ristrutturazione, che i Paesi membri dovranno mettere a punto per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050. (…)”, prosegue il quotidiano. “Le prime proposte di piano nazionale andranno presentate, anche dall’Italia, entro il 31 dicembre del 2025. Le misurazioni partiranno dal 2020: nel confronto tra quella data e il 2030 bisognerà ottenere un taglio del 16% nel consumo di energia del patrimonio residenziale. Entro il 2035 questo taglio dovrà arrivare al 20-22 per cento. (…) L’altra novità molto prossima a portare effetti concreti nel nostro paese riguarda le caldaie. A partire dal 2025, infatti, la direttiva vieta le agevolazioni per le caldaie alimentate da combustibili fossili, come il metano (…)”, conclude il quotidiano.

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