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reattore fusione nucleare

Stati Uniti e Cina pronte allo scontro per il dominio della fusione nucleare

Gli Stati Uniti e la Cina sono i favoriti della corsa alla nuova frontiera energetica, rivendicando le scoperte sulla fusione nucleare e accumulando ingenti somme di denaro in vista di ulteriori progressi

È iniziata la corsa per sbloccare la tecnologia in grado di creare una fusione nucleare scalabile e commerciale. La fusione nucleare viene considerata, da oltre un secolo, una sorta di “Sacro Graal” dell’energia: sembra sempre più vicina a diventare realtà, ma finora è sempre stata irraggiungibile. Oggi, però, i progressi negli esperimenti di fusione nucleare stanno aumentando rapidamente, e il successo è in vista.

Le superpotenze più ricche del mondo stanno quindi investendo molto sulla ricerca nel settore, nel tentativo di diventare i primi a sfruttare questa potentissima energia che alimenta il Sole, fornendo energia pulita pressoché illimitata.

FUSIONE NUCLEARE: LA BATTAGLIA TRA STATI UNITI E CINA

Gli Stati Uniti e la Cina – Haley Zaremba scrive su Oilprice –  sono chiari favoriti di questa corsa, rivendicando le scoperte sulla fusione nucleare e accumulando ingenti somme di denaro in vista di ulteriori progressi. Finora è stato l’Occidente a guidare la carica, ottenendo nell’ultimo decennio alcune delle scoperte più rilevanti sulla fusione nucleare. Sebbene la Cina abbia svolto un ruolo chiave nello sviluppo della tecnologia sulla scena globale, i suoi risultati sono stati più modesti e tardivi rispetto a quelli avvenuti in Occidente.

Proprio in questo mese un reattore tokamak cinese ha ottenuto una svolta fondamentale, generando con successo un campo magnetico per la prima volta. Questa svolta è però relativamente piccola, e non è la prima del suo genere a raggiungere il traguardo. Il primo tokamak in assoluto a creare un campo magnetico è stato il T-1 della Russia nel 1958. L’esperimento cinese, come altri del suo genere, fornirà dei dati importanti per il megaprogetto globale di fusione ITER in Francia (di cui la Cina è parte), ma di per sé non rappresenta una svolta molto significativa.

Tuttavia, in base a recenti notizie, la Cina potrebbe essere in vantaggio nella competizione in termini di costruzione della propria industria di fusione nucleare e presto potrebbe ottenere importanti progressi nel settore. Sebbene negli ultimi anni il gigante asiatico sia rimasta indietro rispetto all’Occidente per quanto riguarda i risultati nella fusione nucleare, gli attuali investimenti nella tecnologia l’hanno portata a superare le capacità di fusione magnetica degli Stati Uniti in Europa in meno di 5 anni.

LA STRATEGIA DELLA CINA NELLA FUSIONE NUCLEARE

La Cina sta guidando un’iniziativa mirata per porsi in prima linea nella ricerca globale sulla fusione. Sta spendendo più di ogni altro Paese nella ricerca: circa 1,5 miliardi di dollari all’anno, il doppio della spesa degli Stati Uniti. Inoltre, Pechino ha accesso alle catene di fornitura energetica più sviluppate e di vasta portata al mondo, che rende il suo percorso verso la creazione di un sole artificiale ancora più agevole e conveniente.

Inoltre, Pechino sta attingendo ad una massiccia forza lavoro qualificata con cui nessun altro Stato può sperare di competere: ha 10 volte più dottorati di ricerca in scienza e ingegneria della fusione rispetto agli Stati Uniti e sta costruendo un gigantesco campus di tecnologia della fusione. La Cina sta anche lanciando un consorzio nazionale per la fusione che coinvolge alcune delle più grandi aziende industriali del Paese.

LE ATTIVITÀ DEGLI STATI UNITI NELLA FUSIONE NUCLEARE

Mentre Pechino sta dedicando più manodopera e ore rispetto alla concorrenza (ha team di ricercatori sulla fusione che lavorano su 3 turni, per far andare avanti i progetti 24 ore su 24), sta eliminando ancora più resistenza seguendo dei piani di progetto di fusione consolidati, quelli sviluppati dagli Stati Uniti. “Stanno costruendo il nostro piano a lungo termine, è molto frustrante”, ha detto al Wall Street Journal JP Allain, che dirige l’Office of Fusion Energy Sciences del Department of Energy.

COSA DOBBIAMO ASPETTARCI?

In un certo senso, la competizione tra USA e Cina non è solo una battaglia di soldi e volontà, è una battaglia di ideologie. Un recente editoriale sul South China Morning Post sostiene che “il campo della tecnologia di tendenza potrebbe essere diventato una vera e propria contesa tra il capitalismo di stato cinese e il capitalismo americano del libero mercato”. E afferma che si può creare un forte slancio di ricerca e sviluppo, quando si possono firmare assegni senza processi decisionali bipartisan e fastidiosi ostacoli normativi a protezione dell’ambiente, dei mercati e dei lavoratori. Mentre “gli oligarchi miliardari statunitensi” – tra cui Jeff Bezos, Bill Gates, George Soros, Peter Thiel e Sam Altmman di OpenAI – si sono dedicati alla spinta per la fusione nucleare negli Stati Uniti, resta da vedere se saranno all’altezza della macchina statale cinese.

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