Skip to content
Stellantis

Scintille tra Stellantis e il Canada. Ecco cosa rischia il gruppo

Il trasferimento della produzione della Compass da Brampton all’Illinois potrebbe costare caro a Stellantis. In gioco ci sono incentivi revocati, cause legali e la sicurezza dei posti di lavoro canadesi

Il Canada vuole trascinare in tribunale Stellantis per la scelta di spostare la produzione della nuova Keep Compass dall’Ontario all’Illinois. Una situazione esplosiva sul punto di esplodere proprio mentre l’ad Antonio Filosa sta preparando il nuovo piano industriale globale, atteso nella prima metà del prossimo anno. Cosa rischia Stellantis?

PERCHE’ STELLANTIS E IL CANADA SONO SUL PIEDE DI GUERRA

Stellantis e il Canada sono ai ferri corti. La scelta di Filosa di produrre la nuova Jeep Compass negli Stati Uniti d’America non è andata giù al governo canadese, che già sperava di risolvere i problemi occupazionali delle fabbriche di Brampton e Windsor. La prima era destinata a produrre la nuova Jeep Compass (retooling). La seconda, invece, è stata riprogettata per produrre veicoli sulla piattaforma STLA. Dopo aver sospeso per mesi il rinnovamento dello stabilimento di Brampton, il gruppo ha deciso di spostare definitivamente la produzione della nuova vettura a marchio Jeep in Illinois. Il Governo canadese, però, promette battaglia.

L’annuncio di Stellantis sulla Jeep Compass ha messo in allarme il Canada. Infatti, il governo ha destinato incentivi per un miliardo al progetto NextStar, joint venture tra Stellantis e LG Energy Solution (LGES). L’impianto per la produzione di batterie a Windsor è stato pianificato con una capacità produttiva annuale di circa 49,5 GWh — sufficiente per alimentare centinaia di migliaia di veicoli elettrici all’anno, principalmente a marchio Stellantis. Secondo i lavoratori canadesi del gruppo, la gigafactory “doveva servire da pilastro per l’intera catena di assemblaggio” della Jeep Compass. Ma l’annuncio dello spostamento della produzione negli Usa rischia di cambiare nuovamente i piani di Filosa a pochi mesi dalla presentazione del nuovo piano industriale globale del gruppo.

COSA RISCHIA STELLANTIS?

Stellantis rischia grosso in Canada. Il governo e gli enti locali minacciano di rivedere o chiedere il rimborso di sussidi. Sul piatto ci sarebbe una cifra vicina al miliardo di dollari. Fondi che si sommano all’esclusione del gruppo da incentivi futuri, per un valore di circa 15 miliardi di euro, secondo le stime de Il Giornale. L’accusa nei confronti del gruppo è di non rispettare l’impegno industriale preso in questi anni con il governo canadese, che considera il gruppo “garante principale e solidale” delle intese.

Infatti, se gran parte della produzione auto verrà spostata fuori dal Canada (o verso modelli non elettrici), la domanda di batterie potrebbe risultare inferiore a quanto previsto. Questo metterebbe a rischio la redditività dell’impianto e i 2.500 posti di lavoro promessi. Il governo di Ottawa è pronto a dar vita ad azioni legali, fondate sull’accusa di aver violato gravemente gli accordi stipulati sull’elettrificazione del settore nel Paese.

COSA LEGA ITALIA E CANADA?

Italia e Canada sono accomunate dagli ostacoli alle nuove gigafactory di Stellantis. Il sito di Termoli era stato scelto per ospitare una fabbrica di batterie che avrebbe raggiunto una capacità di 120 GWh entro il 2030, La joint-venture Automotive Cells Company (ACC — composta da Stellantis, Mercedes‑Benz e TotalEnergies) sembra aver ormai imboccato la via del tramonto. I piani non saranno pubblici prima dell’inizio del 2026, ma ACC sarebbe ormai convinta a rinunciare definitivamente alla fabbrica.

Un progetto caro all’ex ceo, Carlos Tavares, per cui il Governo aveva previsto circa 369 milioni di euro di incentivi, 200 milioni da fondi Ue, a fronte di un investimento complessivo per l’impianto di circa 2 miliardi di euro. «Stellantis deve fare di più per assicurare un futuro concreto a questo territorio e ai suoi lavoratori», commentano i sindacati dei metalmeccanici, annunciando una nuova mobilitazione.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su