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Rinnovabili Carbone Studio Ember

Le rinnovabili stanno battendo il carbone nonostante la crisi energetica

Secondo lo studio di Ember, eolico e solare crescono al punto da aver impedito un aumento del 4% della produzione di fossili

La transizione energetica non si è fermata. E’ vero, il momento internazionale è complesso e fortemente condizionato dagli effetti della guerra della Russia in Ucraina. Il che può voler coincidere con una valutazione negativa. Non è così. Secondo un report del think tank Ember, le rinnovabili stanno andando avanti al netto del ritorno del carbone

IL CONTESTO

Cosa significa complesso? Lo abbiamo imparato, tanto a vivere quanto ad apprendere. Significa nuova ed inevitabile spinta sulle energie di oggi, sulle fonti tradizionali. Su quelle, quindi, più inquinanti. Gas e petrolio. Carbone.

Ma complessità significa anche saper accettare la via di mezzo nell’analisi e nel collegamento tra energie vecchie e fonti più pulite. Le rinnovabili. In sostanza: transizione signfica passare da un contesto ad un altro. Dal dominio delle fonti del passato verso quelle rinnovabili, sostenibili ma critiche per una questione di affidabilità e disponibilità. Nonché di costi. E nel mezzo? Ecco, siamo in questo punto.

LE RASSICURAZIONI DELLO STUDIO EMBER

In aiuto ci arriva uno studio dal think tank Ember. Per evitare di pensare che con la guerra abbiamo fatto soltanto dieci passi indietro in termini di transizione climatica ed energetica. No.

“La crescita dell’eolico e del solare nella prima metà del 2022 ha impedito un aumento del 4% della produzione di fossili. Ciò ha evitato 40 miliardi di dollari in costi del carburante e 230 Mt di CO2 in emissioni”, ha affermato l’autore dello studio di Ember, Malgorzata Wiatros-Motyka.

LE EMISSIONI CRESCONO MA L’ORIZZONTE SI VEDE ANCORA

Certo, il carbone sta contribuendo a un nuovo aumento di emissioni. Ad esempio, nei primi otto mesi dell’anno, all’1,7 per cento. Paesi come la Cina, eventi non laterali come la siccità si inseriscono pesantemente in questo quadro. Che rimane inevitabilmente instabile, poco netto. Ma la traiettoria no, quella è evidente. E porta verso le energie pulite.

“Se le giuste misure vengono attuate immediatamente e introdotte gradualmente nei prossimi otto anni, i costi saranno piccoli”, hanno scritto due funzionari del FMI questa settimana. “Tuttavia, se la transizione alle energie rinnovabili viene ritardata, i costi saranno molto maggiori”.

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