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Euro 7

Sui motori Euro 7 passa la linea italiana: più tempo per l’applicazione

Urso: Si afferma il fronte della responsabilità in Ue sugli Euro 7. Mit: Successo dell’Italia

Via libera del Consiglio Ue all’orientamento generale sulla proposta di regolamento per l’omologazione di veicoli a motore Euro 7. Il nuovo regolamento, che per la prima volta riguarda le autovetture, i furgoni e i veicoli pesanti in un unico atto, mira a stabilire norme più adeguate sulle emissioni di autovetture, furgoni, autobus e camion. E dà più tempo rispetto a prima per raggiungere i nuovi target.

SI RINVIANO DI DUE ANNI I TEMPI DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA EURO 7

In particolare, nella nuova proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Vengono inoltre eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture.

“EQUILIBRIO TRA RIGORE E INVESTIMENTI”

La posizione del Consiglio “ha trovato un equilibrio tra requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui le case automobilistiche europee stanno attraversando una trasformazione verso la produzione di auto a emissioni zero. L’approccio generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i veicoli leggeri. Nel caso dei veicoli pesanti, i limiti di emissione sono più bassi e le condizioni di prova leggermente modificate. L’Euro 7 contiene anche una disposizione speciale sugli autobus urbani per garantire la coerenza con l’obiettivo di emissioni zero per questi veicoli proposto di recente per il 2030”, ha chiarito una nota.

HERNADEZ (MINISTRO SPAGNA): VOGLIAMO CONTINUARE A GUIDARE LA MOBILITÀ DEL FUTURO

“L’Europa è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità. Vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria – ha commentato in una nota Héctor Gómez Hernández, ministro spagnolo (la Spagna ha la presidenza Ue, ndr) ad interim dell’Industria, del Commercio e del Turismo -. La nostra posizione è quella di continuare a guidare la mobilità del futuro e adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio, aiutando al contempo la nostra industria a fare il salto definitivo verso le auto pulite nel 2035. La presidenza spagnola è stata sensibile alle diverse esigenze e richieste degli Stati membri e riteniamo che, con questa proposta, abbiamo ottenuto un ampio sostegno, un equilibrio nei costi di investimento delle marche produttrici e abbiamo migliorato i benefici ambientali derivanti dal regolamento.

NUOVI ELEMENTI COPERTI DALL’EURO 7

L’Euro 7 stabilisce limiti per le emissioni di particelle provenienti da freni e pneumatici. Inoltre, prevede requisiti minimi di prestazione per la durata delle batterie nelle auto elettriche e impone requisiti più severi per la durata del veicolo. Il regolamento prevede anche l’uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.

IL MANDATO DEL CONSIGLIO

Il Consiglio Ue ha suggerito una serie di modifiche pragmatiche alla proposta della Commissione, tenendo conto degli obiettivi ambientali e sanitari. Tra le altre cose: la posizione del Consiglio mantiene le condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabilito nell’Euro 6) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni); nel caso dei veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e dei veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono più bassi e le condizioni di prova leggermente modificate, rispetto all’Euro 6/VI; il testo del Consiglio rafforza inoltre l’allineamento dei limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali adottate dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite; tiene conto dell’obiettivo di zero emissioni di CO2 per gli autobus urbani proposto di recente per il 2030; stabilisce inoltre scadenze chiare per l’adozione degli atti di esecuzione (da parte della Commissione), al fine di fornire agli operatori economici chiarezza e certezza giuridica.

SalviniI PROSSIMI PASSI

L’orientamento generale concordato oggi formalizza la posizione negoziale del Consiglio. Fornisce alla Presidenza del Consiglio un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo, che inizieranno non appena il Parlamento adotterà la sua posizione.

IL CONTESTO

Il 27 ottobre 2022, il Consiglio e il Parlamento europeo avevano raggiunto un accordo politico provvisorio su standard di prestazione più severi in materia di emissioni di CO2 per le auto e i furgoni nuovi, che ha stabilito un obiettivo di riduzione del 100% delle emissioni di CO2 per le auto e i furgoni nuovi entro il 2035. Mentre l’industria si prepara a questo cambiamento, le auto e i furgoni a combustione rimarranno disponibili sul mercato fino al 2035. Altri veicoli a combustione interna (camion, autobus e altri veicoli pesanti) continueranno a essere prodotti dopo tale data.

La proposta Euro 7 mira a stabilire regole più adeguate per le emissioni, ma anche per altri elementi inquinanti, affrontando altre questioni come l’abrasione dei pneumatici e la durata delle batterie. È stata presentata dalla Commissione il 10 novembre 2022 e riunisce in un unico atto giuridico gli obiettivi di emissione per i veicoli a motore leggeri e pesanti che finora erano separati in due regolamenti diversi: il Regolamento (CE) n. 715/2007 per le autovetture e i furgoni e il Regolamento (CE) n. 595/2009 per gli autobus, i camion e gli altri veicoli pesanti. Il regolamento Euro 7 fa parte della strategia della Commissione per la mobilità sostenibile e intelligente 2020 e del piano d’azione per l’inquinamento zero 2021.

MIT: IN EUROPA PASSA LINEA ITALIANA SU EURO 7

“Successo dell’Italia in Europa, dove il regolamento Euro 7 ha recepito le proposte concrete del nostro Paese e che conciliano tutela dell’ambiente e salvaguardia delle produzioni europee senza regali a Paesi leader dell’elettrico come la Cina. Il provvedimento è significativo perché mette in minoranza le posizioni ideologiche della sinistra europea, e può essere un passo importante in vista della futura maggioranza”, ha affermato il ministero dei Trasporti in una nota. “Il successo sul tema automotive – spiega il ministero – si somma a un altro dossier significativo, quello relativo al Brennero con la netta presa di posizione della Commissaria Valean sulla procedura di infrazione contro l’Austria per i divieti unilaterali. E’ l’ennesima conferma della ragionevolezza e della solidità delle richieste italiane, ribadite da Matteo Salvini anche nel Consiglio Informale dei Ministri dei Trasporti Ue a Barcellona. Quanto proposto da Valean al Collegio dei Commissari di luglio evidenzia una volta di piu’ la ritrovata autorevolezza internazionale del nostro Paese e la capacita’ del Vicepremier e Ministro Salvini di incidere sui singoli dossier a Bruxelles”.

URSO: SU EURO 7 SI AFFERMA FRONTE DELLA RESPONSABILITÀ IN UE

Euro 7

“’Il ‘fronte della responsabilità’ sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia” ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles. “Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”, ha affermato Urso.

Il nuovo testo rispecchia nella sostanza la richiesta di quello che Urso definisce ”fronte della responsabilità” coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica.
Secondo Urso vengono così ridotti in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico.

PICHETTO: GRANDE RISULTATO NEGOZIALE ITALIANO, REALISMO PREVALE SU IDEOLOGIA

“Sul regolamento Euro 7 il governo ha raggiunto un grande risultato negoziale. È stata tracciata una strada concreta per l’abbattimento delle emissioni inquinanti in un settore che vive una profonda trasformazione, con nuove tecnologie che si affacciano e possono permettere di raggiungere importanti performance ambientali. Mi auguro che questo voto sia anche un viatico per affermare la centralità di tecnologie potenzialmente vincenti come i biocarburanti avanzati. Un’Europa che guardi agli obiettivi ‘green’ facendo prevalere il realismo sull’ideologia è possibile e oggi ne abbiamo avuto una dimostrazione” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, commentando il via libera del Consiglio Competitività Ue alla nuova proposta di regolamento Euro7.

TUTELATA ANCHE LA FILIERA DEI PICCOLI PRODUTTORI

Il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, prosegue la nota di Urso, permette di salvaguardare la filiera automotive dei produttori di piccoli volumi, l’alta gamma tipica della produzione italiana come Ferrari, Lamborghini, Maserati, simboli del Made in Italy che producono circa 50mila autovetture l’anno. Per la categoria, il nuovo testo prevede infatti che per rientrare nella categoria dei piccoli volumi debba essere calcolata solo la produzione su scala europea e non quella sul piano globale. Vengono tutelati anche i produttori di veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, per i quali restano i vincoli previsti dal regolamento Euro 6.

Previsione importante anche per l’indotto italiano, che partecipa alla produzione di oltre 320mila veicoli commerciali l’anno. ”Su questa linea vincente, abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinché facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali” ha proseguito Urso. ”Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. Èfinita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione”, ha concluso Urso.

BARDI: “SU EURO7 PREVALSA LA RAGIONEVOLEZZA SULL’IDEOLOGIA”

“Voglio fare i complimenti al Ministro Urso e al Governo Meloni per il successo sull’Euro7, che nella prima versione avrebbe minacciato ulteriormente gli stabilimenti automotive e i lavoratori Italiani. La nuova proposta di regolamento europeo per le omologazioni dei veicoli leggeri e pesanti Euro7 rende sostenibile la transizione green, salvaguarda la filiera italiana, i consumatori e quindi anche lo stabilimento di Melfi, che é in cima alle nostre preoccupazioni. Si tratta di un successo importante per gli interessi nazionali”, ha affermato in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

ACEA: BENE DECISIONE SU EURO 7, ORA LAVORARE PER MIGLIORARE REGOLARMENTO

“La posizione degli Stati membri rappresenta un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea, che era del tutto sproporzionata e comportava costi elevati per l’industria e i clienti, con benefici ambientali limitati” ha affermato il direttore generale di Acea (l’associazione Ue di costruttori auto), Sigrid de Vries in una nota.

“L’obiettivo del Consiglio di continuare gli efficaci test Euro 6/VI è sensato. Tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, la norma Euro 7 è molto più ampia per le auto nuove, i furgoni e, in particolare, i veicoli pesanti, richiedendo notevoli sforzi di ingegneria e test. Pertanto, richiederà ingenti investimenti aggiuntivi da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione”, ha proseguito.

“Il nostro settore è pienamente impegnato nella lotta all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico”, ha aggiunto de Vries. “Chiediamo ora agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consentirà di concentrarci su questi duplici obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo”.

“L’Ue dispone già di uno degli approcci più completi e rigorosi al mondo nei confronti delle emissioni inquinanti dei veicoli, come gli ossidi di azoto (NOx) e le particelle. La tecnologia all’avanguardia fa sì che le emissioni di gas di scarico siano appena misurabili”, ha proseguito la nota di Acea.

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