Non sono state le villette a far lievitare i costi del Superbonus. Su oltre 160 miliardi di spesa complessiva, solo il 10% è stato assorbito dai villini. A pesare davvero sono stati i grandi lavori condominiali
Il Superbonus non ha finanziato principalmente le villette. L’ultimo rapporto Enea sulle detrazioni fiscali sfata un mito: solo il 10% della spesa complessiva della misura è stato utilizzato per lavori in ville. Dove è finito il resto delle risorse? Tutti i numeri.
LE VILLETTE NON SONO LA PRIMA SPESA DEL SUPERBONUS
Il Superbonus 110% per le villette è costato alle casse pubbliche poco più di 12 miliardi di euro di investimenti e circa 13 miliardi di detrazioni fiscali. Una cifra importante, che corrisponde alla metà circa di una legge di Bilancio, ma relativamente marginale se confrontata con il totale della misura: oltre 126 miliardi di euro di agevolazioni per l’efficientamento energetico, più circa 40 miliardi legati al sisma bonus. Appena un decimo della spesa complessiva del superbonus è stato assorbito dalle villette. L’analisi Enea sulle detrazioni fiscali sfatano dunque il mito delle villette, distinguendo per la prima volta, gli interventi sugli immobili in categoria catastale A/7 (abitazioni in villini) dalle altre tipologie di case unifamiliari (A/3). Quest’ultima tipologia ha pesato in modo significativo sul superbonus, con 27 miliardi di investimenti.
I LAVORI CONDOMINIALI SONO COSTATI PIU’ DELLE VILLETTE
Le villette non sono il simbolo degli sprechi del Superbonus 110%. Infatti, al 31 dicembre 2023 risultano ristrutturate con il super ecobonus circa 106mila unità unifamiliari di tipo “villino”, contro un totale di oltre un milione di edifici beneficiari. Una quota minoritaria, pari appunto a circa il 10%.
La gran parte di questi interventi è stata agevolata al 110%, per un totale di oltre 13 miliardi di detrazioni maturate. Una somma ingente, ma marginale rispetto alle risorse complessive. Infatti è ben lontana dal peso dei lavori condominiali, che hanno assorbito la fetta più consistente della misura. La spesa principale per lo Stato è arrivata infatti dai grandi cantieri condominiali.
QUANTO SONO COSTATI I CONDOMINI
Gli investimenti ammessi a detrazione nei condomini hanno raggiunto quota 82,3 miliardi di euro. “Si tratta della quota nettamente preponderante (circa due terzi) di quanto speso per il superbonus in questi anni. Da sottolineare che questo numero è peraltro ancora provvisorio, anche se non subirà più grandi scostamenti. (…) La presenza di tutti questi investimenti condominiali non dice, però, nulla di quanto è stato speso, in questo ambito, per le prime e per le seconde case. Tolti gli investimenti in villette e condomini, all’appello manca ancora circa 27 miliardi di euro. Sono stati assorbiti, soprattutto, da due voci: le unità funzionalmente indipendenti, come tutti gli immobili con accesso autonomo presenti in contesti condominiali, e le unità indipendenti collocate in contesti urbani, ad esempio le palazzine composte da una singola unità, molto frequenti nei piccoli paesi o anche in alcuni quartieri di grandi città”, scrive il Sole 24 Ore.
DOVE HA SPOPOLATO IL SUPERBONUS
La mappa dei lavori restituisce un quadro interessante. La Lombardia guida la classifica per numero di villette ristrutturate (24.672), seguita da Lazio (14.593) e Veneto (12.183). In coda Valle d’Aosta (177), Basilicata (185) e Molise (529).
Se però si guarda al numero di interventi in rapporto alle abitazioni presenti sul territorio, il primato spetta al Friuli-Venezia Giulia, seguito da Lazio e Veneto, con la Lombardia solo quarta. Anche per valore degli investimenti ammessi a detrazione, la gerarchia resta simile: Lombardia in testa (2,8 miliardi), poi Lazio (1,6) e Veneto (1,4).